Quel giorno, prima o poi, sarebbe arrivato. E la notizia, per quanto fosse nell’aria da qualche ora per un nuovo peggioramento delle sue condizioni di salute, fa comunque strano. Silvio Berlusconi è morto presso quell’Ospedale San Raffaele di Milano che da diversi anni ormai spesso tornava “a far visita“. Logorato dall’inesorabile, anche per lui, incedere del tempo, e da tanti acciacchi accumulati in tutti questi anni. Contro i quali ha sempre combattuto in virtù della sua straordinaria voglia di vivere.
Silvio Berlusconi ha caratterizzato, nel bene e nel male, tra luci e gravi ombre (i processi, i festini in casa con le olgettine, il conflitto d’interessi, ecc.), la storia del nostro paese degli ultimi 40 anni. Proveniente dal settore edilizio, bancario, editoriale e assicurativo, è con le televisioni che costruisce il suo impero finanziario e patrimoniale, fondando la Fininvest, riuscendo ad ottenere una legge che gli consentisse di avere le tre reti nazionali (come spiegato qui).
Berlusconi come ha cambiato il mondo della televisione
Le tv di Berlusconi hanno modificato la forma mentis degli italiani, portando nelle case degli italiani maggiore spensieratezza, smontando al contempo i tabù etici ed estetici che avevano caratterizzato l’Italia del dopoguerra. Costringendo anche la Rai ad essere meno ingessata e più disinvolta, per adeguarsi alla tv commerciale in ascesa.
Berlusconi e i successi con il Milan
Negli anni ’80 arriva anche l’acquisto del Milan, società che rileva dalle ceneri della serie B e che trasforma in una macchina schiacciasassi per anni, vincendo praticamente tutto e più volte. Costringendo le altre squadre ad investire di più, fino a indebitarsi pur di provare ad essere competitive.
Negli ultimi anni, ceduta quella meravigliosa creatura, acquisterà il Monza che porterà presto in Serie A e che quest’anno ha concluso il campionato a metà classifica, acquisendo una salvezza tranquilla. Coadiuvato anche dal fido Adriano Galliani.
Berlusconi e la politica
Berlusconi nel 1994 creò Forza Italia dal nulla, portando nel partito ex democristiani ed ex socialisti rimasti orfani della fine dei loro rispettivi partiti travolti da Mani pulite. Oltre a Forza Italia, Silvio Berlusconi si inventò il centro-destra, portando al governo i leghisti, fino ad allora impegnati soprattutto a perseguire gli interessi del Nord e a realizzare la secessione. Nonché i post-fascisti, da sempre ai margini della vita democratica del nostro paese.
Nei suoi anni da Presidente del consiglio (94-95, 2001-2006 e 2008-2011), si è caratterizzato soprattutto per molte leggi definite “ad personam“, poiché sembravano cucite perfettamente per i suoi guai giudiziari e per quello del suo entourage elettorale e di partito, ma anche per una politica estera che pose l’Italia al centro del mediterraneo e dello scontro tra Usa e Russia (ne ho parlato qui approfonditamente).
Nota era la sua profonda amicizia con il presidente russo Vladirmir Putin, che era valsa rifornimenti energetici al nostro paese a prezzi convenienti. Così come era stato per Muhammar Gheddafi, poi fatto fuori dai francesi.
Anche di recente era stato molto critico riguardo l’atteggiamento dell’occidente in Ucraina, e la sua dipartita è sicuramente un favore a quanti stanno provando ad abbattere “l’orso russo“.
Nel 2011 il suo governo cade sotto i colpi dello Spread, restando praticamente fino all’attuale governo di centro-destra, per 11 anni l’ultimo eletto dagli italiani. Forza Italia è stata comunque quasi sempre presente nei governi successivi, insieme a Pd e altri partitini di sinistra e di centro, eccetto il Governo Conte I, durato comunque poco più di un anno.
Come sarebbe stata l’Italia senza Silvio Berlusconi? Migliore? Peggiore? Sicuramente meno divertente.