Soros lascia impero al figlio Alexander: perché è una doppia brutta notizia

Periodo di imperatori che abdicano, questo che stiamo vivendo. Dopo la dipartita di Silvio Berlusconi, un altro ha deciso di lasciare non la vita terrena, sebbene abbia comunque 92 anni, ma, quanto meno il proprio impero al figlio 37enne Alexander. Parliamo di George Soros, uno dei burattinai del mondo, anche a discapito del nostro paese.

E che impero: ben 25 miliardi di dollari e ci troviamo pure quella tanto discussa Open Society Foundation, attiva in più di 120 nazioni. Al Wall Street Journal, il 37enne Alexander Soros ha detto di essere “più politico” del padre, specificando però che la “pensa allo stesso modo”.

Una doppia brutta notizia, quindi. Perché all’operato discutibile del padre, dobbiamo aggiungerci una maggiore spinta politica. Ecco gli intrecci di Alexander Soros con la politica, soprattutto con il Partito democratico americano.

Chi è Alexander Soros, figlio di George

Lo scorso dicembre Alexander Soros è stato nominato presidente della succitata Open Society Foundation ed è l’unico della famiglia Soros nel comunicato di investimento che supervisiona il Soros Fund Management. Guida inoltre le attività del gruppo Comitato di azione politica (Pac), ricoprendo anche in questo caso la carica di presidente.

Di lui si dice un gran bene: pare essere maniacale nella gestione degli affari, a tal punto da occuparsi di dettagli che anche il padre solitamente trascurava. Alle riunioni ha sempre con sé un taccuino su cui prende appunti.

Così lo descrive Anthony Romero, direttore esecutivo dell’American Civil Liberties Union, che riceve finanziamenti dall’Open society foundation:

Può fare impazzire per la sua praticità

I giornali di gossip, invece, lo ritraevano giovane “scapestrato”, un ricco ragazzo dedito a “modelle, feste e amici dell’Nba”. Probabilmente, dopo essersela goduta un po’ dall’alto dei suoi infiniti soldi, ha deciso di mettere la proverbiale “testa a posto“.

Fervente “democratico”, Alexander è molto attivo sui social, in particolare su Instagram. Lo si può vedere in tante foto insieme ai “pezzi da 90” del partito democratico americano: da Nancy Pelosi a Barack Obama. Sostenitore accanito di Joe Biden, ha partecipato pure alla cena organizzata dal presidente e dalla first lady Jill in onore del presidente francese Emmanuel Macron e della moglie Brigitte.

E’ un forte oppositore di Donald Trump, non a caso finanzia massicciamente la campagna elettorale dei democratici. Non mancano poi incursioni nelle faccende politiche degli altri paesi, tipiche degli americani e di papà George. Ha sostenuto la campagna elettorale del rieletto presidente brasiliano Lula e del primo ministro canadese Justin Trudeau.

Insomma, tutto lascia presagire che ci attendono molti anni sulla scia di quanto fatto da George Soros. Se non peggio. Soprattutto se da lui, Alexander Soros, oltre al denaro, ha ereditato pure la longevità.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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