Soros, l’uomo che fece fallire l’Italia ora contrasta la Meloni

Soros, l’uomo che fece fallire l’Italia ora contrasta la Meloni

Il 1992 può essere considerato lo spartiacque tra l’Italia risollevatasi dalla Seconda guerra mondiale e quella di oggi.

La prima, gradualmente, si era guadagnata una posizione politica ed economica internazionale di tutto rispetto, tanto da entrare a far parte anche del G7. La seconda, quella di oggi, inginocchiata a Stati Uniti ed Unione europea, oltre che smembrata dalle multinazionali straniere.

Ad annunciare quel passaggio di consegne fu un eloquente discorso di Mario Draghi, pronunciato il 2 giugno 1992 sul Britannia (qui riportato integralmente).

In quell’anno si consumarono tre episodi chiave: Mani pulite, che smantellò l’assetto politico-istituzionale della Prima Repubblica; l’uccisione di Falcone e Borsellino, fondamentali nella lotta alla Mafia; il Mercoledì nero, quando il 16 settembre 1992 la lira italiana e la sterlina britannica furono costrette ad uscire dallo SME, in conseguenza di una speculazione finanziaria da cui ricavò profitto soprattutto il finanziere George Soros tramite il suo fondo Quantum.

Quel Soros che negli anni non ha mai smesso, attraverso la filantropia, di interferire nelle faccende politiche ed economiche italiane. Oggi, per esempio, emerge che George Soros abbia finanziato massicciamente +Europa per scongiurare l’arrivo di quello che lui ha definito fronte fascista al governo. Cosa che di fatto poi è avvenuta.

Soros e i finanziamenti a +Europa

Come riporta Libero, a rivelare i finanziamenti di George Soros a +Europa di Emma Bonino è stato Carlo Calenda a Bruno Vespa, in una intervista inserita nel suo nuovo libro, ormai tradizionale tanto quanto il Natale e la Pasqua, in uscita il 4 novembre. Libri solitamente storici ma con uno sguardo al presente e rivolti a previsioni future.

Queste le parole di Calenda:

George Soros ha sovvenzionato con un milione e mezzo di euro +Europa (…) elargendo quei soldi alla storica esponente radicale e al suo partito, Soros ha posto «come condizione imprescindibile che si facesse un listone antifascista»

Calenda ha poi aggiunto che il forte schieramento di +Europa rispetto al Partito democratico è stato tra le ragioni principali della sua rottura col partito, tanto da rompere con entrambi e correre insieme a Renzi in un Terzo polo. Il leader di Azione rivela che Benedetto Della Vedova, attuale segretario di +Europa, gli abbia parlato più volte di quel finanziamento al fine di contrastare l’ascesa della Meloni.

I rapporti tra Soros e Bonino

La notizia tuttavia non deve sorprendere più di tanto. I rapporti tra la Bonino e il magnate ungherese sono solidi e storici, addirittura risalenti agli anni ’80, ricostruiti dallo stesso articolo di Libero. Con congrui finanziamenti in favore di associazioni pro-aborto e pro-immigrazione. Tanto che alcune Ong che traghettano gli immigrati in Italia sono finanziati da Soros.

Tra Soros e Bonino esiste ormai una stretta amicizia, tanto che nel 2013 la Bonino, all’epoca ministro degli Esteri, sia stata tra gli invitati al terzo matrimonio del miliardario. Mentre 2 anni dopo Soros ha preso la tessera del Partito radicale, e, sempre nel 2015, la Bonino sia entrata consiglio d’amministrazione della Open Society Foundations. Una delle principali fondazioni del tycoon ungherese.

Della Vedova a Vespa spiega che il suo partito «non ha ricevuto contributi da Soros, che altrimenti sarebbero già stati pubblicati». A ricevere soldi sono stati invece «alcuni candidati di +Europa», i quali «hanno ricevuto un contributo diretto da parte di George Soros per le spese della campagna elettorale».

Del resto, la legge italiana vieta il finanziamento diretto ai partiti italiani da persone giuridiche avente sede in paesi stranieri. Inoltre, obbliga i tesorieri a rendere pubbliche, entro un mese, le donazioni superiori ai 500 euro e vieta di ricevere assegni superiori ai 100mila.

Insomma, mentre la Lega viene da anni accusata di ricevere rubli russi, senza aver prodotto alcuna prova a riguardo, forse bisognerebbe iniziare a guardare nelle tasche altrui…

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