Donald Trump è pronto più che mai a riprendersi il Partito repubblicano e, soprattutto, la guida degli Stati Uniti. Lasciata malamente due anni fa, oltre che per la sconfitta che in democrazia è un fatto da accettare, soprattutto per la brutta pagina di Capitol Hill il giorno della Befana.
Tuttavia, rispetto alla strepitosa campagna elettorale che lo portò a vincere le primarie repubblicane prima e le elezioni presidenziali poi, qualcosa è cambiato. Non la sua folta e inconfondibile criniera bionda, né i suoi slogan rispolverati per l’occasione (su tutti il fortunato Make America great again). Che insieme fanno molto Americana reaganiana anni ’80.
Quanto il suo seguito, molto più sbiadito, a partire dallo stesso partito Repubblicano che però in realtà non lo ha mai davvero amato.
Trump candidato alle presidenziali 2024
La potenza di fuoco di Trump si è molto affievolita. E lo dimostrano le sconfitte qua e là incassate dai suoi candidati in favore dei democratici. Inoltre, rispetto a una decina di anni fa un’alternativa valida nel partito repubblicano c’è: Ron De Santis, del quale abbiamo parlato qui.
Non solo. Donald Trump è stato scaricato anche da qualche pezzo da 90 in termini di sostegni finanziari, come Rupert Murdoch, il fondatore di Sky che lo ritiene responsabile della sconfitta del 2020 e del mid-term. Una batosta visto che gli verrà negato un importante sostengo mediatico.
E perfino dalla figlia Ivanka, la quale se sei anni fa rappresentava il “volto presentabile” dell’amministrazione Trump, ha già fatto sapere di aver chiuso con la politica. Del resto, già negli ultimi periodi della sua amministrazione, aveva diradato le sue apparizioni.
Della moglie Melania invece non c’è ancora traccia, sebbene siano noti i rapporti non sempre idilliaci tra i due.
Trump deve poi risolvere anche i due impeachment che lo vedono coinvolto: le proteste di Capitol Hill e la fuga di documenti riservatissimi nella sua residenza di Mar-a-Lago.
Dai vaccini alle guerre: Trump fatto fuori dal Deep state
L’unica buona notizia per il Tycoon che potrebbe arrivare in questo periodo potrebbe essere il ritorno su Twitter, mezzo che ha usato moltissimo per bombardare i suoi avversari e nemici. Elon Musk alcuni mesi fa lo aveva promesso se fosse diventato proprietario del Social, cosa di fatto accaduta.
Su una cosa però Trump ha indubbiamente ragione: è stato fatto fuori dal cosiddetto Deep state. Bisognava vaccinare milioni di americani, invadere politicamente l’Europa, circondare ulteriormente la Russia portando nella NATO Ucraina e paesi scandinavi, riprendere le guerre in giro per il mondo, dividere di nuovo le Coree. Tutte cose per le quali Joe Biden si sta mostrando bravissimo.
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Ciao Luca
mi ricordo che, in riferimento all’ elezione di Trump , la Clinton ebbe 3 milioni di voti in più . Il sistema elettorale USA è assurdo perché ci sono stati che contano più di altri e non mi pare che sia una totale democrazia . Deve vincere chi prende più voti . Vorrei chiederti se tu saresti d’accordo di eliminare il diritto di veto in quanto anche questo è assurdo , basta un voto contrario per impedire che la maggioranza possa approvare una legge o un provvedimento e anche questa non è democrazia .Siamo nel terzo millennio e non nel medioevo . Sai se esiste un’ associazione che potrebbe fare una raccolta firme mondiale per eliminarlo ?
Saluti Anna
Ciao Anna, piacere di rileggerti. In effetti il sistema elettorale americano è molto farraginoso e pieno di lacune, tanto che credo che definirla la democrazia per eccellenza sia un’offesa per tutti gli altri paesi democratici o presunti tali. Per non parlare del peso delle lobby sul voto.
Riguardo l’associazione non saprei, ma probabilmente ne esisterà qualcuna negli States, perché almeno in questo si attivano molto sulle questioni civili. Ma comunque non credo che una raccolta firme possa cambiarli, loro vogliono cambiare il modo di vivere degli altri ma non permettono il contrario.
Saluti,
Luca