Quali sono i migliori film di Robert De Niro? Robert Anthony De Niro Jr. – meglio conosciuto come Robert De Niro – è uno dei più grandi attori di Hollywood della sua generazione. Insieme ad Al Pacino e Jack Nicholson.
Sebbene la sua carriera sia iniziata a metà anni ’60 con una apparizione nel film Oggi sposi di Brian De Palma, film girato nel 1963 (seppur uscito solo nel 1969), e sia ancora in attività, vede il suo periodo migliore tra gli anni ’70 e ’90. Mentre dal Duemila è impegnato in film commerciali di qualità inferiore, talvolta ridicolizzando anche la sua storia (vedi pellicole tipo Nonno scatenato).
Detto ciò, come fatto per Al Pacino, vediamo di seguito quali sono i migliori film di Robert De Niro. Con una premessa: la Top 10 riguarda specificamente le sue interpretazioni e non il film in generale.
La storia di Robert De Niro
Come riporta Wikipedia, Robert De Niro è nato nel Greenwich Village, un quartiere newyorkese di Manhattan il 17 agosto del 1943, figlio unico di Robert De Niro Sr. (1922-1993), un artista statunitense di origini irlandesi e italiane. I nonni paterni, infatti, Giovanni Di Niro – che per un mero errore di pronuncia fu trascritto in “De Niro”, come sovente accadeva nella trascrizione dei nomi sui documenti degli immigrati italiani giunti negli States – e Angelina Mercurio, erano originari di Ferrazzano, in provincia di Campobasso, Molise. Emigrarono da queste terre, come tantissimi altri italiani in quegli anni, nel 1890.
La madre, invece, era Virginia Admiral (1915-2000), una poetessa e pittrice statunitense di origini europee molto varie: irlandesi, francesi, olandesi e tedesche.
I genitori divorziarono quando lui aveva due anni e Robert crebbe con la madre nel quartiere di Little Italy e ciò gli trasmise una italianità che non perse mai. E che gli tornò utile per interpretare tanti ruoli in carriera. Anche perché spesso la sua carriera si è intrecciata con registi italo-americani, come Brian De Palma, Francis Ford Coppola, ma, soprattutto, Martin Scorsese.
Deciso a fare l’attore, lasciò la scuola e studiò recitazione all’HB Studio e all’Actors Studio di Lee Strasberg. Studiò anche con Stella Adler nel suo Conservatory dove apprese il metodo Stanislavskij.
Come detto, l’esordio cinematografico arrivò all’età di venti anni con la commedia Oggi sposi di Brian De Palma, film girato nel 1963 ma distribuito nelle sale solamente nel 1969. Osteggiato dalla censura. Quindi, il primo ruolo ufficiale, seppur non accreditato, arriverà nel film francese Tre camere a Manhattan, per la regia di Marcel Carné. Col quale lavorerà anche nel film successivo I giovani lupi, del 1968.
Dopo altri film minori, la sua carriera spiccherà il volo nel 1973 con il film Mean Streets – Domenica in chiesa, lunedì all’inferno, che sancirà anche l’inizio di un fruttuoso sodalizio artistico con il regista Martin Scorsese (di origini palermitane). A cui fu presentato proprio da Brian De Palma.
La consacrazione arriverà l’anno successivo ne Il Padrino II, dove interpreta Don Vito Corleone da giovane. In realtà, già fece un provino per partecipare al primo capitolo, ma nei panni di Sonny Corleone, primo genito di Don Vito. Per questo ruolo vinse il suo primo Oscar nella categoria miglior attore non protagonista.
Il secondo Oscar della sua carriera arriverà nel 1981, questa volta come Migliore attore protagonista, per l’interpretazione di Jake LaMotta nel film Toro scatenato. Altri riconoscimenti importanti saranno:
- Life Achievement Award dell’American Film Institute per il suo contributo alla storia del cinema (2003)
- Screen Actor Guild Award alla carriera (2020)
Migliori film di Robert De Niro
Accennato alle origini e agli esordi di Robert De Niro, vediamo quali, a mio modesto avviso, sono le sue migliori interpretazioni in ordine decrescente.
Quei bravi ragazzi (1990)
Ad onor del vero, per la decima posizione ero in dubbio tra questo film e Casinò. Poi ho scelto questo, ma siamo pressoché ex equo.
Questa pellicola può essere considerata quella che meglio di tutti ha saputo cogliere l’eredità lasciata dal Padrino. Nello stesso anno in cui usciva la terza parte della saga, distaccata dai primi due capitoli non solo per una questione temporale, ma anche qualitativa.
Ma Goodfellas non cerca di scimmiottare quel film leggendario, bensì, lancia un proprio taglio. Un nuovo modo di fare film sul genere gangster movie filoamericano che non incentri la storia sul Boss patriarca di turno. Bensì su uno scagnozzo, neppure affiliato per le mancate totali origini italiane. E dal suo punto di vista, narra le vicende di cosche mafiose che si contendevano la Little Italy di Manhattan.
Martin Scorsese ha scritto la sceneggiatura a 4 mani con lo stesso autore del romanzo a cui si ispira, Wise Guys: Nicholas Pileggi. Scelta ideale se non ci si vuole troppo scostare dal libro originario.
Strepitosa anche la colonna sonora, costituita da voci come quella dei Rolling Stones, Mina fino a Sid Vicious. Un film che ha fatto epoca e che rientra in una trilogia di genere insieme a Mean street, posizionato molto più su, e appunto Casinò.
Valutazione: ⭐⭐⭐⭐
Mission (1986)
Verità nuda e cruda su quanto gli europei hanno fatto in America latina in nome di una civilizzazione di quei popoli, portata avanti più per un proprio tornaconto. Chi davvero era convinto ed intenzionato ad aiutare i selvaggi, è stato anch’esso travolto dai propri connazionali aventi fini molto più diabolici.
Ottimo cast di attori, i quali danno intensità ad una sceneggiatura che a tratti forse rallenta e si dilata oltremodo. Stupenda quanto drammatica la scena finale. Per non parlare della meravigliosa colonna sonora del maestro Ennio Morricone.
Valutazione: ⭐⭐⭐⭐
Angel Heart – Ascensore per l’inferno (1987)
Come fatto da Al Pacino ne L’avvocato del Diavolo, anche Robert De Niro indossa i panni di Lucifero. In una versione più enigmatica e misteriosa, per un film che assume le tinte di un coinvolgente Noir, che intriga e inquieta.
Nella pellicola compare come protagonista un Mickey Rourke ancora in splendida forma, all’apice della sua carriera e non ancora rovinato dal botox.
Pur non senza qualche debolezza, resta comunque un cult degli anni ’80. Di fatti, se nelle sale nei cinema americani arrivò al massimo quarto al botteghino, riscosse un grande successo commerciale nella vendita di VHS e Dvd.
La pellicola ebbe anche una difficile gestazione, dato che la sceneggiatura – trasposizione dell’omonimo romanzo – fu rifiutato dalle principali case di produzione, da importanti registi e da diverse stelle di Hollywood. Per poi trovare la quadra solo verso il 1985.
Valutazione: ⭐⭐⭐⭐
Il padrino II (1974)
Dopo essere stato scartato per il ruolo di Santino Corleone, poi andato a James Caan, Robert De Niro è riuscito ad essere scritturato per quello del giovane Vito Corleone nel sequel del film.
Il film ricostruisce la storia della famiglia Corleone facendola incrociare anche con gli eventi storici dei primi anni ’60. Il canovaccio, nonché la qualità, sono gli stessi, se non superiori, della prima pellicola. Complice anche la vicinanza temporale tra le rispettive produzioni, la quale non ha lasciato che il tempo, come sovente accade, faccia dissolvere la magia di un capolavoro.
Una pietra miliare del cinema mondiale, dove le vicende attuali dei Corleone – con il capofamiglia Michael che deve affrontare nemici esterni, ma soprattutto interni, nonché l’allontanamento della moglie – si alternano con ripetuti flashback che rimandano appunto alle origini dell’impero.
Una pellicola girata con naturalezza, cura per i dettagli e capacità attoriali oggi irripetibili. Un’opera che sarà irripetibile anche per lo stesso Coppola, il quale anzi la mortificherà con un terzo capitolo girato 16 anni dopo alquanto imbarazzante.
Nel film ritroviamo anche il grande John Cazale, della cui sfortunata storia abbiamo parlato qui.
Valutazione: ⭐⭐⭐⭐⭐
C’era una volta in America (1984)
Altra pietra miliare del cinema mondiale. Una storia romantica, tragica, d’amicizia e malavita, impreziosita anche questa dalle musiche di Ennio Morricone.
Anche qui i flashback si alternano con maestria. De Niro veste i panni di Noodles, salvato, ma in fondo anche tradito, dal suo amico e socio in affari Max. Capi di una banda messa su da 4 amici d’infanzia (inizialmente 5), diventati gangster da adulti, facilitati nel proprio business anche dal proibizionismo.
Una pellicola che ancora oggi dà adito a teorie varie, su tutte, quella che vorrebbe l’intera storia essere un sogno di Noodle preda dei fumi dell’oppio.
Valutazione: ⭐⭐⭐⭐⭐
Toro scatenato (1983)
Film sulla vita di un grande pugile degli anni ’50, Jake La Motta, detto “il toro del Bronx”, ma che offre anche uno spaccato sul Mondo della boxe. Fatto non solo di talento ma altresì di business e malavita; quelli che rovineranno la carriera di questo promettente pugile, che forse ha pagato, come tanti grandi atleti, la propria scarsa scolarizzazione.
Giusto anche esaltare un attore che farà spesso da spalla ideale a De Niro: Joe Pesci, qui nei panni del fratello Joey. Magistrale la scena dei due che piangono dopo aver venduto un match. Anche qui la naturalezza della sequenza è impareggiabile.
Come purtroppo anche qui bisogna parlare di umiliazioni: quelle che il nostro Bob infliggerà alla memoria di questo film, con pellicole recenti quali Nonno scatenato (se non altro per il gioco di parole sul titolo) o Il grande match. Dove rimette i guantoni contro un altro arzillo vecchietto in calzoncini, portato fino allo stremo sa Sylvester Stallone al Cinema: Rocky Balboa.
Valutazione: ⭐⭐⭐⭐
Mean Streets – Domenica in chiesa, lunedì all’inferno (1973)
Film del 1973 scritto e diretto da Martin Scorsese. Pellicola profondamente autobiografico, ambientata nelle strade di Little Italy, dove il regista si è formato, riproducendone di fatti l’ambiente italo-americano. Sebbene presentato in modo schizofrenico.
Questo lungometraggio lancerà definitivamente Robert De Niro, che mette in mostra tanto del suo repertorio. Ma anche un’altra icona del cinema hollywoodiano: Harvey Keitel. Il talento dei due sarà incrociato di lì a poco da Scorsese in un’altra pellicola che vedremo più avanti: Taxi driver.
Valutazione: ⭐⭐⭐
Risvegli (1990)
E siamo così giunti sul podio, dove al terzo posto si colloca questa pellicola che emoziona e commuove, dove il nostro grande attore italo-americano egregiamente interpreta il paziente Leonard Lowe, affetto come altri della clinica da catatonia. Dunque, ben ne traspone i sintomi, ma anche le speranze e le delusioni quando il farmaco lo rende momentaneamente “normale“.
De Niro è affiancato da un altro grande di Hollywood, Robin Williams, del quale invece abbiamo parla qui. Nei panni del dottor Malcolm Sayer, impegnato a guarire le persone dal Parkinson.
Valutazione: ⭐⭐⭐⭐
Cape Fear – Il promontorio della paura (1991)
Al secondo posto tra i migliori film di Robert De Niro in termini di interpretazioni troviamo questa pellicola ancora una volta di Martin Scorsese. Si tratta in realtà di un remake de Il promontorio della paura di J. Lee Thompson (1962) e nel cast ci troviamo ancora Martin Balsam, Gregory Peck e Robert Mitchum, che tornano qui camei.
L’interpretazione di Max Cady è magistrale. Un villain che nulla ha da invidiare a quelli che vediamo nei film dei supereroi. Un personaggio diabolico, misterioso, sadico, che sa bene come costruire a poco a poco la propria vendetta contro l’avvocato che lo ha costretto al carcere per anni, a suo dire, ingiustamente. Giocando con lui e la sua famiglia come un gatto gioca col topo. Prima tramite pressioni psicologiche e poi passando ai fatti.
Il film in sé non manca di pecche. Ma le mimiche di De Niro, che passano così facilmente dall’ironico al diabolico, sono da manuale. Ripescando qualche vecchio numero di repertorio che non vedevamo forse dai tempi di Taxi Driver.
Valutazione: ⭐⭐⭐
Taxi Driver (1976)
E siamo al “winner is“. Travis, ex marines in Vietnam, si fa assumere come tassista notturno poichè da quella brutta avventura non riesce più a dormire serenamente. Vive così la strada di notte, con i suoi “mostri” e i suoi “fantasmi“, che egli senza mezze misure ritiene rifiuti della società. Non riesce nemmeno a frequentare o anche semplicemente a parlare con qualche donna, e soffoca questa incapacità recandosi spessissimo ad un Cinema a luci rosse.
Nota però una donna dall’aspetto angelico, Betsy, che lavora nello staff di un senatore candidato alle presidenziali, l’on. Palantine; e per avvicinarsi a lei finisce anche per appassionarsi alla politica di quest’ultimo, sebbene non ne conosca minimamente le idee politiche. Ben presto però la solitudine tornerà a fargli compagnia, ma riuscirà anche a farsi valere, prendendosi una rivincita.
Brava anche l’esordiente Jodie Foster. Stupenda la musica che accompagna tutto il film, “Twisted nerve” di Bernard Hermann, capolavoro in chiave jazz.
Qui De Niro si supera, sfoggiando tutte le sue doti di caratterista. Rimasta un cult del Cinema la scena di lui davanti allo specchio che fa un monologo prima di estrarre la pistola. Uno dei migliori anche lo stesso Scorsese, tra i primi registi a denunciare sul grande schermo le gravi conseguenze psicologiche della guerra in Vietnam sui reduci. E di come poi la società americana li abbia trattati.
Valutazione: ⭐⭐⭐⭐
Quali sono i migliori film di Robert De Niro?
Ripetiamo quindi la Top 10 dei migliori film di Robert De Niro:
- Taxi Driver
- Cape Fear – Il promontorio della paura
- Risvegli
- Mean Streets – Domenica in chiesa, lunedì all’inferno
- Toro scatenato
- C’era una volta in America
- Il padrino II
- Angel Heart – Ascensore per l’inferno
- Mission (1986)
- Quei bravi ragazzi (1990)
Ultima curiosità su Robert De Niro: sapevi che avrebbe potuto avere un erede? Si chiamava Lillo Brancato, del quale abbiamo parlato qui.