Quali sono i migliori film interpretati da Al Pacino? In effetti fare delle classifiche non è mai facile, figuriamoci per un attore straordinario come Al Pacino, che di interpretazioni magistrali ne ha fatte tante.
Al secolo Alfredo James Pacino (New York, 25 aprile 1940), di nonni siciliani emigrati come tanti ad inizio ‘900 negli States (quelli paterni erano di Messina, quelli materni erano di Palermo). Quel sangue siciliano che ben trasporrà nella trilogia de Il Padrino.
In questo articolo vogliamo proporre le migliori interpretazioni di Al Pacino, che poi sarebbero anche in fondo i suoi migliori film in assoluto. In realtà l’attore si è sempre distinto, anche in pellicole mediocri dove la sua stella ha, per forza di cosa, brillato più del solito.
Migliori film interpretati da Al Pacino
Il teatro lo ha salvato da una vita da potenziale reietto, visto che l’infanzia e l’adolescenza l’aveva trascorsa in strada, tra fumo e alcol. I genitori divorziarono quando aveva solo 2 anni (come narra Wikipedia), col padre che si trasferì in California. Il cinema lo ha poi portato al grande pubblico, trasformandolo nella Leggenda che conosciamo oggi.
In Italia, senza dubbio, il successo è arrivato anche grazie allo straordinario doppiaggio di Ferruccio Amendola e Giancarlo Giannini.
Ecco la classifica, che approfondiremo nel prossimo paragrafo:
- Il padrino – Parte II (1974)
- Scarface (1983)
- Panico a Needle Park (1971)
- Serpico (1973)
- Carlito’s Way (1993)
- Il padrino (1972)
- Donnie Brasco (1997)
- Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975)
- L’avvocato del diavolo (1997)
- Scent of a woman – profumo di donna (1992)
Migliori film con Al Pacino
Dunque, vediamo i 10 migliori film con Al Pacino.
Il padrino – Parte II (1974)
Non possiamo non partire da Il Padrino – Parte II, autentico capolavoro di Francis Ford Coppola, regista anch’egli di origini italiane, di Bernalda, cittadina della Basilicata. Al Pacino qui interpreta Michael Corleone, che ha preso in mano le redini della famiglia, dopo la morte del padre Vito (interpretato da due altri grandi attori: Marlon Brando da anziano e Robert De Niro da giovane).
Una prova che segna la maturità definitiva dell’attore e gli apre le porte definitive nell’olimpo dei grandi attori.
Scarface (1983)
A circa 10 anni di distanza, il nostro mette in scena una grande interpretazione da caratterista, nei panni di Tony Montana, cubano con dei precedenti penali finito in Florida come altri cubani grazie ad un decreto di Fidel Castro.
Panico a Needle Park (1971)
Mettiamo sul podio questo film perché è il secondo dell’attore ma il primo da protagonista. Interpreta un tossico che circola come tanti per Needle Park, parco urbano di Manhattan. Diventando poi lui stesso uno dei più importanti spacciatori.
Nella pellicola viene già fuori tutto il suo talento, con alcune mimiche che rivedremo in tanti straordinari film successivi.
Serpico (1973)
Uno dei pochi film nei quali Al Pacino fa il poliziotto. Precisamente un infiltrato, che però, per eccesso di zelo, finirà per inimicarsi gli stessi colleghi poliziotti corrotti. Alla fine gli resterà solo l’amicizia del cane. Il film è la storia vera di Frank Serpico.
Carlito’s Way (1993)
Al Pacino dà il meglio di sé nelle vesti di gangster e criminale, italoamericano o portoricano che sia. Qui veste i panni di Carlito Brigante, fatto uscire dal carcere dal suo avvocato (interpretato da un altro grande, Sean Penn) ma solo per farsi dare una mano contro dei mafiosi. I progetti di redenzione definitiva di Carlito si scontreranno dunque con il complicato quartiere di Harlem.
Il padrino (1972)
Primo capitolo della mitica saga, qui il mitico Al interpreta un Mike Corleone giovane, che inizialmente non vuole far parte degli affari di famiglia, e ha una promettente carriera militare. Ma poi ci finirà pienamente dentro.
L’attore qui è molto bravo a partire come giovane ingenuo per diventare poi uno spietato boss, disposto a tutto per difendere l’impero costruito dal padre Vito.
Donnie Brasco (1997)
In questa pellicola Al Pacino non è proprio il protagonista, visto che lo è Johnny Depp nei panni di Joe Pistone. Mentre lui interpreta Benjamin “Lefty” Ruggiero, uno dei tirapiedi di un boss do New York, che si fida di Joe inconsapevole che sia un poliziotto infiltrato che si chiama Donnie Brasco. Tra i due nascerà un’amicizia, al punto che quest’ultimo sarà poi dispiaciuto per la condanna a morte inflitta a Lefty.
Nella pellicola grazie alla sua magistrale interpretazione emerge il lato umano del boss, scavalcato sempre ogni qualvolta potrebbe assumere la leadership della famiglia per cui lavora. Al punto da fare quasi tenerezza.
Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975)
Al Pacino veste i panni di Sonny, che organizza la rapina di una banca, messa in piedi insieme ad un altro compare Sal (interpretato da John Cazale). Il film è ispirato ad un reale caso di cronaca e si basa principalmente sulla trattativa tra i due rapinatori e la polizia schierata all’esterno.
Al Pacino e Cazale costituivano una straordinaria coppia, prima che un brutto male si portasse via il secondo giusto due anni dopo (qui la storia dello sfortunato attore).
L’avvocato del diavolo (1997)
Il grande attore interpreta un grande avvocato di New York, John Milton, proprietario di un grande studio, che recluta un giovane avvocato di talento (Keanu Reeves), capace di vincere casi impossibili. Ben presto si scoprirà che Milton sia in realtà il diavolo, con ben altri progetti.
Qui Al Pacino inscena un personaggio inquietante, misterioso, cinico, che si svela poco a poco. Il quale incarna un avvocato senza scrupoli, che poi si confonde per intenti e modi di fare con Satana.
Scent of a woman – profumo di donna (1992)
Chiudiamo con una pellicola nella quale il nostro interpreta un tenente colonnello congedato perché diventato cieco, Frank Slade, stringe un’amicizia sincera dopo un primo rapporto difficoltoso a causa del carattere scorbutico del primo con il giovane studente Charlie, al quale era stato affidato dalla nipote in partenza. È il remake dell’omonimo film del 1974, diretto da Dino Risi e interpretato da Vittorio Gassman, e tratto dal romanzo Il buio e il miele (1969) di Giovanni Arpino.
Al Pacino ci regala dei meravigliosi monologhi, soprattutto l’arringa finale appannaggio di Charlie. Un’autentica accusa alla società arrivista e ipocrita di oggi. La scena del tango è pura poesia.