Vacanza, è crisi: tra chi non può e chi si indebita

Vacanza, è crisi: tra chi non può e chi si indebita

Ecco i numeri relativi agli italiani che possono permettersi una vacanza, e le regioni più colpite dal calo dei turisti.

Contrariamente a quanto si sforzino di dimostrare i Tg mainstream, lanciando immagini di caselli con code, cercando di evocare una Italia che non c’è più da almeno un ventennio, i dati sul turismo e le vacanze sono molto negativi.

Secondo uno studio Ces, il costo di un viaggio medio in Europa, dalle 4 notti di pernottamento in su, è attualmente di 1.474 euro. Si tratta certamente di una media, visto che i prezzi variano molto da Nord a Sud e tra Est e Ovest (i paesi scandinavi sono più cari di quelli del mediterraneo, così come quelli ex sovietici siano molto più economici di quelli della parte un tempo libera del continente).

Poi ci sono paesi che hanno perso la propria vocazione economica, come Grecia e Croazia, per esempio. Il paese ellenico è ormai molto inflazionato, mentre la Croazia, oltre al crescente boom di richieste, si ritrova pure l’Euro come valuta.

In Italia, invece, l’aumento del costo delle vacanze è stato del 14,1% rispetto al 2022. L’ultima crescita così imponente si era avuta nel 2004, con una crescita del 10%. Conseguenza di tutto ciò, ma anche di altro, è che sempre meno italiani possono permettersi vacanze che vadano oltre il classico weekend lungo (massimo 3 notti) e molti di quanti ci vanno ricorrono a finanziarie e quindi si indebitano (ne abbiamo parlato qui).

Vediamo di seguito alcuni numeri della crisi del settore turistico.

I numeri degli italiani in vacanza

Come riporta Il Primato Nazionale, sono sei milioni gli italiani che non possono permettersi alcuna vacanza, quindi anche di poche notti. Mentre è aumentato di oltre l’80% (83,3%) il numero di quanti si indebitano per poterne fare una. Inoltre, se si concentra il dato al solo periodo estivo, la situazione peggiora: infatti, il numero arriva al 41% secondo i dati Federalberghi di quanti non vanno in vacanza, di cui la metà cerca pure di risparmiare.

Dopo una parentesi felice dovuta al web che ha aumentato le occasioni di risparmiare e trovare occasioni, allargando così la forchetta di quanti potevano permettersi una vacanza, adesso quella spinta si è fermata. Per una inflazione che ormai divora tutto. A ciò si aggiunge l’abbassamento drastico del potere di acquisto del denaro, con redditi sempre più svalutati, oltre che ribassati. I contratti di oggi non sono certo quelli di trent’anni fa, anche nello statale.

Turismo in calo in Italia: le regioni più colpite

Come riporta Il fatto quotidiano, incrociando i dati Istat con quelli di Federalberghi il settore registra rispetto all’ultimo anno pre covid un calo di quasi il 3% già nel primo semestre, ma quel che sorprende di più è che con luglio e agosto la situazione non si ribalterà.

Il presidente di Assoturismo Vittorio Messina ha poi elencato le regioni dove il calo di turisti è più evidente: Emilia Romagna, Marche, Sardegna, Sicilia, Puglia e Calabria. Con cali che vanno dal 15% al 25% rispetto ai numeri del 2022. A incidere anche l’azzeramento del turismo proveniente dalla Russia, di cui abbiamo parlato qui.

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Pubblicato da Carlo Brigante

Mi definisco un "ribelle" del web

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