Russia e Iran hanno stretto tanti accordi che dovrebbero preoccuparci

Russia e Iran hanno stretto tanti accordi che dovrebbero preoccuparci

Come già detto più volte, la Russia sta costruendo un asse alternativo che guarda verso Est, quindi all’Asia. Al fine di distaccarsi dall’Occidente, che a sua volta sta tentando di isolarla ma sta anche pagando il prezzo peggiore. Dopo Cina, India e Turchia, e i paesi arabi, tanti accordi sono stati siglati con l’Iran.

I russi stanno portando dunque altrove le proprie materie prime e le proprie ricchezze finanziarie (tra cui il turismo, un tempo molto propenso all’Italia, ma che dalla guerra in Ucraina guarda a Turchia e paesi Arabi).

Ecco i più importanti accordi siglati tra Russia e Iran.

Russia e Iran: gli accordi su gas e petrolio

Come riporta Startmag, già prima che Putin approdasse a Teheran, il Vicepresidente di Gazprom Vitaly Marketov e il capo della National Iranian Oil Company (NIOC) Mohsen Kahojastehmehr, collegati in videoconferenza, hanno firmato un Memorandum of Understanding (MoU) sulla cooperazione energetica del valore di ben 40 miliardi di dollari.

Del resto, Russia e Iran hanno in comune il fatto di essere storicamente nelle mire americane. L’ex Persia ha bisogno di almeno 160 miliardi di dollari di investimenti per aumentare la produzione di petrolio e gas.

Il MoU siglato in questi giorni include anzitutto un progetto di sviluppo dei campi di gas di Kish e North Pars, situati nel Golfo Persico, del valore di 10 miliardi di dollari, più un analogo progetto da 15 miliardi che riguarderà South Pars. Quest’ultimo è il più grande giacimento di gas del mondo ubicato sulla frontiera marittima tra Iran e Qatar.

North Pars e Kish sono giacimenti attualmente allo stadio di progetti di fattibilità che possono contare su riserve pari rispettivamente a 33.000 miliardi e 8.300 miliardi di metri cubi di gas.

Ed ancora, Gazprom infatti sosterrà gli sforzi della NIOC per sviluppare sei giacimenti petroliferi. Sono previsti poi scambi di gas e prodotti raffinati, la costruzione di gasdotti per l’esportazione e lo sviluppo di una cooperazione tecnica e scientifica.

Ma la parte più significativa dell’accordo riguarda la fornitura alla NIOC da parte di Gazprom della tecnologia necessaria per sviluppare il settore GNL (il gas liquefatto che gli americani vorrebbero vendere a noi). Che fino a qualche anno fa l’Iran contava di reperire dagli Usa, ma l’approccio di Trump ha allontanato questa ipotesi e Biden non sembra aver dato spiragli di un ritorno all’impostazione di avvicinamento che Obama aveva dato alla relazione tra i due Stati.

Gli accordi finanziari tra Russia e Iran

Importanti sono stati anche gli accordi finanziari tra i due paesi, volti anche a staccarsi dal dollaro americano. Il Governatore della Banca centrale iraniana Alì Saleh Abadi ha parlato di lancio del commercio paritetico in rubli e rial, considerato dal banchiere centrale “un passo importante nello sviluppo di relazioni economiche tra Iran e Russia”.

L’accordo tra i due Paesi prevede la progressiva unificazione dei rispettivi sistemi bancari, in un evidente tentativo di trovare un’alternativa al sistema SWIFT sotto controllo dell’Occidente.

Come ha spiegato a Milano Finanza Rohollah Modabber, esperto di questioni russe:

se l’accordo diventa operativo, la Banca nazionale (iraniana) sarà collegata alle banche russe e qualsiasi commerciante o turista potrà ricevere l’equivalente dei loro rial in rubli attraverso gli sportelli automatici Atm

Iran fornirà a Russia droni per la guerra in Ucraina

Veniamo infine agli accordi militari. Come rende noto Globalist, l’Iran ha sviluppato un’ampia gamma di droni, tra cui il Saegheh, che è una versione locale del drone stealth statunitense RQ-170 – uno dei quali è caduto in territorio iraniano nel 2011 ed è stato successivamente modificato. Israele ne ha intercettato e abbattuto uno vicino a Beit She’an nel febbraio 2018. Il Saegheh è utilizzato principalmente per missioni di sorveglianza a lungo raggio.

Se l’accordo tra Russia e Iran andrà avanti, è probabile che sia destinato ai tipi di droni di cui la Russia ha bisogno in questo momento in Ucraina: probabilmente droni da combattimento come lo Shahed 129 e il Mohajer-6, oltre allo Shahed 136, che è un tipo di munizioni da combattimento. Questi sono prodotti dagli iraniani in numero relativamente elevato.

Occorrerà però verificare 2 aspetti:

  1. quanti droni potrà fornire l’Iran alla Russia, visto che non è chiara la scorta vantata, sebbene abbia aperto una fabbrica di recente in Tagikistan
  2. se i droni serviranno specificatamente per la guerra in Ucraina e quanto potranno servire ai fini del conflitto
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