Dal Gorgonzola al Negroni fino al Babà: 6 cibi di successo nati per sbaglio

Dal Gorgonzola al Negroni fino al Babà: 6 cibi di successo nati per sbaglio

Gli errori ci aiutano a migliorarci, certo. Ma talvolta sono anche un viatico di successo. E ciò vale anche per gli alimenti e le bevande.

Infatti, la storia ci dice che sono tanti i piatti o le bibite di successo nati per errore, eppure oggi molto amati. Come vedremo, le storie sono tante e hanno matrici diverse: regali, malavitose, sentimentali. Vediamo quali sono.

La storia del Panettone

Il Giornale fa un elenco interessante di cibi e bevande nate per sbaglio.

Il Panettone è da tempo un dolce natalizio tipico della tradizione milanese. Orbene, nacque alla corte degli Sforza, come espediente disperato di un certo Toni che voleva a tutti i costi rimediare al guaio di aver bruciato il pane di Natale del Duca.

Inizialmente fu chiamato “Pan de Toni” e ottenne un successo tale destinato a durare nei secoli, fino ai giorni nostri.

La storia del Risotto allo zafferano

Il Risotto allo Zafferano nacque da una burla: uno dei vetrai fiamminghi al lavoro nella fabbrica del Duomo di Milano decise di fare uno scherzo durante il matrimonio della figlia di un suo collega. I cuochi, infatti, stavano preparando del risotto condito con il burro per il banchetto nuziale e il vetraio aggiunse a sorpresa dello zafferano.

Lo zafferano era fino ad allora una spezia utilizzata soprattutto per tingere di giallo le vetrate gotiche. Il risotto assunse così un colore dorato mai visto prima che lasciò a bocca aperta gli ospiti. Venne accolto come un segno e augurio di fortuna e ricchezza, ma soprattutto, piacque molto il sapore, tanto da diventare un celebre piatto.

La storia del Gorgonzola

Uno degli errori più noti è quello del Gorgonzola: un casaro innamorato con la testa sovrappensiero per la sua bella, per errore mescolò insieme due cagliate di consistenza differente, che non avrebbero mai potuto amalgamarsi e così rimasero sacche d’aria che si riempirono di muffa.

Inizialmente, i casari rimasero molto contrariati per la puzza e l’aspetto non proprio gradevoli. Tuttavia, qualche coraggioso decise di assaggiare per curiosità il formaggio fallato e ne rimase estasiato. Il resto è storia.

La storia della torta Caprese

La deliziosa torta Caprese ha invece origini mafiose: nacque negli anni ’20, quando il boss mafioso italo americano Al Capone inviò due dei suoi scagnozzi a Capri per acquistare delle Ghette. Durante il loro soggiorno nell’isola i due malavitosi andarono a far visita alla pasticceria di un certo Carmine di Fiore per ordinare una torta. Il pasticcere terrorizzato dai modi bruschi dei due gangster si mise subito al lavoro sotto un enorme stress psicologico.

Ciò comportò che si dimenticasse di aggiungere la farina alle mandorle e alle nocciole. Il risultato finale fu però un dolce buonissimo che conquistò gli americani e non solo.

Il pasticcere decise di farne un dolce tipico della meravigliosa isola partenopea, chiamandola appunto Caprese. Stesso nome di una pietanza tipicamente estiva, fatta di pochi ingredienti freschi: pomodoro, basilico e mozzarella.

La storia del Negroni sbagliato

Il Negroni Sbagliato porta nel proprio nome le sue origini ed è anche la storia più recente di tutte: negli anni ’60, Mirko Stocchetto titolare dello storico Bar Basso a Milano, nel corso di una serata particolarmente affollata, sotto stress per servire i clienti versò del prosecco al posto del gin. Nacque così un cocktail oggi conosciuto in tutto il Mondo.

La storia del Babà

Infine, anche il Babà sembra essere nato per caso in Francia, prima di arrivare a Napoli, diventandone un dolce rappresentativo.

Come riporta Cookist, nella prima metà del 1700, re Stanislao al tempo in esilio nella Lorena, Nord della Francia, rovesciò per sbaglio del rum su un dolce secco polacco, chiamato kugelopf, bagnandolo e ammorbidendolo con il liquore.

Il nuovo dolce fu ribattezzato Babà perché leggenda vuole che il re senza trono fosse un fan del racconto di Alì Babà e i quaranta ladroni, e al protagonista decise di dedicare il nuovo dolce.

Tuttavia, c’è un’altra versione: pare che Slanislao ritenesse che il manicaretto, per la sua morbidezza, potesse essere adatto anche alla nonna che aveva pochi denti. Nonna in polacco si dice babcia.

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Pubblicato da Valeria Marano

Appassionata di Gossip e curiosità.

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