La plurisecolare storia di Paluani – iniziata nel lontano 1921 e resa celebre anche dal miracolo calcistico del Chievo Verona, di cui è stato sponsor durante il periodo d’oro della Serie A – finisce con un fallimento.
E ora, i tanti golosi appassionati dei suoi dolci prodotti si chiedono se non potranno più continuare a trovarli sugli scaffali. Vediamo di seguito la storia di Paluani e cosa succede dopo il fallimento.
La storia di Paluani
La Paluani, originaria di Dossobuono (Verona), come noto, produce, tra le altre cose, pandori, panettoni e colombe pasquali. E’ stata proprietà della famiglia Campedelli, il cui erede Luca, presidente del Chievo Verona nel glorioso decennio 1992-2002 e proprietario anche di alcuni alberghi a Verona, tanto somiglia a Harry Potter. Come gli facevano notare scherzosamente all’epoca anche a Quelli che il calcio. Del resto, la fortunata saga cinematografica ispirata ai libri di J. K. Rowling iniziava proprio nel 2001.
A Campedelli però non è riuscita la magia di salvare l’azienda. Ad onor del vero, come riporta Affari italiani, Paluani è finita in fallimento già lo scorso anno. Mentre giorni fa la giudice Maria Attanasio ha nominato curatori fallimentari Matteo Creazzo e Andrea Rossi, convocando i creditori il prossimo 23 ottobre per l’esame dello stato passivo.
La Paluani, sempre lo scorso anno, ha ceduto alla Sperlari (altra nota azienda dolciaria) che fa capo al gruppo dolciario tedesco Katjes International le sue attività per 7,6 milioni di euro, tramite asta organizzata dal tribunale di Verona conclusasi lo scorso 11 luglio.
L’azienda veronese aveva debiti verso svariate banche – tra cui le note Unicredit, Banco BMP, Intesa Sanpaolo – per circa 35,5 milioni.
Nata come semplice pasticceria artigianale nel 1921, nel 1968 è passata nelle mani del commercialista Luigi Campedelli, il padre del succitato Luca, che la rilevò a sua volta dal tribunale fallimentare assieme al socio Gino Cordioli.
Fallimento Paluani: troveremo ancora pandoro, colomba e panettone?
Veniamo ora alla domanda che più interessa gli aficionados dei prodotti Paluani. Dopo il fallimento troveremo ancora i suoi prodotti? La risposta è sì, come chiarisce la stessa Sperlari proprio ad Affari Italiani:
Sperlari desidera, a scanso di possibili equivoci e al fine di assicurare i consumatori, dichiarare quanto segue. Quanto riportato nell’articolo è corretto. Sperlari desidera, a scanso di possibili fraintendimenti, rassicurare i consumatori che i prodotti Paluani continuano ad essere normalmente distribuiti nei punti vendita, ovviamente a seconda delle stagionalità. Ciò è stato reso possibile grazie all’acquisizione da parte di Sperlari, lo scorso anno, del brand e dello stabilimento. I prodotti Paluani continuano quindi ad essere a disposizione dei consumatori e il marchio ancora patrimonio vivo della tradizione dolciaria italiana
Dunque, la risposta è sì.