Chi si limita a informarsi solo tramite la televisione e la radio, in queste ore sta apprendendo di una Russia allo sbando e di un Putin in fuga impaurito. Mentre Evgenij Prigozhin è il nuovo eroe dell’Occidente perché stava per raggiungere Mosca con 25mila uomini, ai quali se ne sarebbero aggiunti altri 25mila. Per poi decidere, con altrettanto eroismo, di fare dietrofront per evitare uno spargimento di sangue.
Chi invece approfondisce tramite la sterminata informazione reperibile sul web, possibilmente quella attendibile, ma, soprattutto, è ancora capace di ragionare con la propria testa nonostante i continui tentativi di appiattirci a colpi di frivolezze a mezzo Social, si renderà conto che le cose stanno “un tantino” diversamente.
Che fine farà Evgenij Prigozhin
Sappiamo, per esempio, che a porsi da intermediario tra Evgenij Prigozhin e Vladimir Putin sia stato Aleksandr Lukashenko, presidente della Bielorussia. Tanto che il primo ha trovato riparo per ora nel suo paese godendo dell’immunità. La Bielorussia è la principale alleata della Russia, e Lukashenko sa bene che se cade Putin, il suo paese, e la sua persona, vengono subito dopo.
Certo, trovare riparo proprio in Bielorussia non dà alcuna sicurezza a Prigozhin, anzi, è probabile che Lukashenko operi proprio per conto del Presidente russo. Quale sorte toccherà a Evgenij Prigozhin? Le ipotesi sono 4 e vanno dalla migliore alla peggiore per lui:
- Evgenij Prigozhin raggiungerà il proprio scopo: ottenere “un posto al sole” tra i vertici dell’establishment russo, sedendosi così al tavolo che conta e non essere più solo colui che fa il lavoro sporco per conto della Russia in giro per il mondo (Siria, Afghanistan, Africa, la vicina Ucraina);
- Evgenij Prigozhin sarà solo perdonato e tornerà sul fronte di Rostov insieme ai suoi. Poi a guerra finita, si vedrà;
- Sarà solo destituito dal proprio incarico ma avrà salva la vita in qualche posto del mondo, possibilmente lontano da Mosca. Tuttavia, essendo effettivamente un abile comandante sul campo, questa ipotesi potrebbe non essere conveniente per i russi, salvo che trovino un bravo sostituto;
- Evgenij Prigozhin finirà in carcere come traditore, e la pena potrebbe non concludersi qui, con altre terribili conseguenze. Ordinate dal Cremlino o da altri affinché la colpa ricada su Putin.
Chi ha manovrato Evgenij Prigozhin?
Molto interessante è quanto riferisce Scott Ritter – il coraggioso ispettore ONU che cercò di impedire in tutti i modi la guerra in Irak, denunciandone la mancanza di ogni base e giustificazione – a Prigozhin era stato promessa un’accoglienza trionfale una volta varcati i confini. Inoltre gli era stato promesso il sostegno finanziario illimitato degli oligarchi russi anti Putin.
Come riporta Maurizio Blondet, non a caso due giorni prima le autorità russe avevano scoperto e arrestato gli elementi di cellule di agenti dei servizi ucraini a Mosca. Questi elementi avrebbero dovuto intervenire con azioni terroristiche, compreso esplosioni, sabotaggi e forse azioni ancora più gravi per seminare paura e confusione. Le autorità russe sarebbero state presentate come impotenti e incapaci di difendere la popolazione.
Tale esplosione terroristica doveva avvenire in concomitanza all’arrivo delle colonne del salvatore della patria, Prigozhin. La gente, sempre secondo il piano, sarebbe insorta contro Putin e avrebbe acclamato il liberatore Prigozhin. Qualcosa che abbiamo conosciuto anche noi italiani con le stragi di estrema destra tra il 1969 e il 1984.
Rimane ancora da chiarire se e come questi stessi servizi di intelligence abbaino contribuito a creare e gonfiare la figura di Prigozhin, il quale (senza alcuna preparazione militare) sia ben chiaro sfruttava le azioni militari, la morte, di molti del suo gruppo per poi presentarsi come l’autore di tali azioni.
Dice Ritter:
I britannici hanno reclutato Prigozhin… che stava lavorando con i servizi di intelligence stranieri allo scopo di far crollare il governo di Putin. Questo e’ quello che e’ successo stamattina
Ecco come l’occidente ha manipolato il capo della Wagner:
I manipolatori di Prigoshin hanno sfruttato lo scontro i risentimenti le gelosie de boss nominale della Wagner contro il ministro della difesa Shoigu e il capo di stato maggiore Gen. Gerasimov.
Già il 5 maggio scorso era chiaro che Prigozhin non era solo isterico nei suoi attacchi verbali. “Stava mentendo e il copione era stato fornito dai servizi ucraini. Se vedete i talking points usati da Prigozhin, sono gli stessi talking points elaborati da MI6 e CIA: i Russi stanno perdendo la guerra, sono incompetenti, incapaci… Ma invece, al momento nessuno sul campo parla di vittori ucraine, mentre tutte le unita russe dicono di star vincendo, dicono: siamo in controllo!”
Che succederà’? Questo non finira’ finche’ Prigozhin non sara’ finito. I golpisti avevano bisogno di spingere la popolazione a sostenere Prigozhin. E’ stato creato un mito col suo nome. Ogni città russa aveva uffici di reclutamento con suoi poster giganti. Oggi il reclutamento e’ stato fermato, i poster sono stati strappati.
Anche il numero di 25mila uomini è esagerato:
Anche qui sono state dette cifre esagerate, 25 mila uomini. In realtà Prigozhin ha attraversato i confini russi con un 5 mila uomini. Cioè gli ucraini hanno usato soldati russi sotto Prigozhin per invadere la Russia! Ma non appena la “marcia” è iniziata, i soldati che seguivano Prigozhin hanno visto che non avevano affatto il sostegno che era stato loro promesso.
I servizi ucraini e britannici avevano convinto Prigozhin che il governo di Putin era una castello di carte, che gli oligarchi sarebbero corsi a spalleggiarli. Governatori, sindaci, si sarebbero uniti a loto e l’insurrezione avrebbe preso Mosca. Niente di questo è successo, nonostante tutta la propaganda. Ora quelli che hanno partecipato consapevolmente a questo, saranno conosciuti come traditori che hanno svenduto la loro patria ai nazisti ucraini…
Insomma, le solite “tarantelle” da Guerra fredda, che speravamo fossero terminate nel 1989. Ed invece…