Bielorussia, golpe contro Lukashenko organizzato in Polonia

Bielorussia, golpe contro Lukashenko organizzato in Polonia

Da quando è iniziata la guerra in Ucraina, tra Bielorussia e Polonia i rapporti sono ulteriormente peggiorati. Le ragioni sono scontate: la Bielorussia è il principale alleato della Russia, la Polonia è il paese che più degli altri sta eseguendo gli ordini americani.

A quanto pare, proprio in Polonia un gruppo di bielorussi starebbe organizzando un golpe (gergo che indica un colpo di stato) contro il presidente in carica da ormai trent’anni Alexander Lukashenko.

In Polonia si starebbe organizzando un Golpe contro Lukashenko

A dirlo l’autorevole giornale britannico Times, secondo il quale, diverse centinaia di persone seguono una formazione speciale a Poznań. La formazione è organizzata dai membri dell’organizzazione BYPOL, creata da ex funzionari della sicurezza bielorussi che si sono dimessi dopo le proteste del 2020. Secondo il capo di questa organizzazione Alexander Azarov, alcuni gruppi studiano come fare da diversi mesi.

Il Times ha osservato che BYPOL ha rivendicato la responsabilità del sabotaggio delle ferrovie bielorusse nel 2022, nonché di un attacco a un aereo russo A-50 alla base aerea di Machulishchi (regione di Minsk) nel febbraio 2023.

A febbraio, un certo numero di canali Telegram dell’opposizione bielorussa hanno riferito che un velivolo di preallarme e controllo A-50 russo (AWACS) sarebbe stato danneggiato a seguito di un attacco di droni. A marzo, un sabotatore detenuto in Bielorussia ha raccontato come stava preparando un attacco terroristico contro un aereo A-50 russo. Si è identificato durante l’interrogatorio come Mykola Shvets, cittadino ucraino, e ha confessato la sua collaborazione con il servizio di sicurezza dell’Ucraina (SBU).

In precedenza, il 25 maggio, il presidente della Bielorussia aveva dichiarato che Minsk era pronta per una possibile ribellione nel paese, che Varsavia intendeva sostenere. Inoltre, sempre Lukashenko ha osservato che alcuni mesi sempre la Polonia si stava preparando per una rivoluzione sul territorio del suo paese, quindi questa non è certo a suo dire una notizia.

Gli occhi dell’Occidente sul presidente della Bielorussia Lukashenko

In realtà, è da tempo che l’Occidente vorrebbe deporre il presidente in carica Alexander Lukashenko, da sempre fedelissimo di Vladimir Putin.

Dopo le elezioni presidenziali in Bielorussia del 9 agosto 2020, vinte da lui, nel Paese sono iniziate le proteste. L’ex candidata alla presidenza Svetlana Tikhanovskaya e i suoi sostenitori non hanno riconosciuto i risultati del voto. Su sua iniziativa è stato creato un consiglio di coordinamento dell’opposizione, che ha dichiarato il suo obiettivo di garantire il trasferimento del potere. Le sue attività sono state messe al bando dal potere bielorusso in carica.

I manifestanti sono stati dispersi, centinaia di persone sono state arrestate. La stessa Tikhanovskaya e altri oppositori hanno lasciato la Bielorussia.

Ora, che anche la Bielorussia non sia un modello di democrazia, è fuori discussione. Ma la Polonia farebbe bene a guardare in casa propria, innanzitutto. Visto che due domeniche fa mezzo milione di persone è sceso in strada per chiedere le dimissioni del governo, ritenuto corrotto e anti-democratico. Si è rivisto perfino un eroe locale all’epoca dell’insorgenza contro il comunismo: il sindacalista Lech Walesa (ne abbiamo parlato qui).

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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