Vediamo chi sono gli Spartani, movimento nazionalista che in Grecia ha conquistato 12 seggi. Tsipras sempre peggio.
Il nome rievoca quello di un popolo facente parte di una delle più influenti poleis della Grecia antica, sorta al centro della Laconia nel Peloponneso intorno al X secolo a.C. La cui storia è sospesa tra realtà e leggenda, con molte fonti storiche talmente impressionate dal suo mito che talvolta hanno fin troppo romanzato i fatti reali. E oggi il mito di Sparta e degli spartani ancora solletica la fantasia degli sceneggiatori di Hollywood.
Non è però fantasia l’approdo degli Spartani nel Parlamento della Grecia. Infatti, alle ennesime elezioni parlamentari tenutesi nel dissanguato paese ellenico, il movimento politico degli Spartani nazionalisti si sono aggiudicati ben 12 seggi. Rievocando quanto fatto una decina di anni fa da un altro movimento di estrema destra nazionalista, il quale pure aveva un nome altisonante: Alba dorata.
Vediamo chi sono gli Spartani.
Chi sono gli Spartani in Grecia
Come riporta Il Primato nazionale, viene definito come “ultranazionalista” e “ultraconservatrice” dallo storytelling mediatico. I diretti interessati si definiscono invece “destra patriottica popolare”, portavoci di un “sano nazionalismo greco”.
Ritengono che le tradizioni dell’ellenismo sono attualmente assenti dalla vita pubblica del paese ed è necessario porsi come un
vero baluardo che porrà fine al declino e alla svendita della Grecia e dei cittadini greci
Il partito è stato fondato nel 2017 da Vassilis Stingas e a queste elezioni è stato sostenuto da un ex leader del succitato movimento Alba Dorata, Ilias Kasidiaris, il che conferma le affinità tra i due movimenti. Kasidiaris aveva già tentato di candidarsi alle politiche del 21 maggio ma il movimento è stato bloccato dalla Corte Suprema.
Entusiasta del risultato, manco a dirlo, il fondatore Stigas, il quale ha così commentato il successo elettorale degli Spartani:
Dopo tanto tempo, una voce nazionalista sarà in Parlamento
Vorrei ringraziare Ilias Kasidiaris per il suo importante aiuto, è stato il carburante che ci ha dato lo slancio per raggiungere questo risultato
Risultati elezioni in Grecia
In generale, il partito di centrodestra che era in carica, Nea Dimokratia, ha ottenuto il 40,52%, assicurandosi 158 seggi in Parlamento (su 300).
Batosta invece per Syriza di Alexis Tsipras, che si è fermato al 17,84%, assicurandosi soltanto 48 seggi. Tsipras rimette al partito la sua leadership. Parabola di un personaggio presentatosi come il ribelle contro Bruxelles, osannato anche dalla sinistra italiana, ma poi rivelatosi un bluff.
Seguono i socialisti del Pasok, l’11,85% dei voti e 32 seggi; i comunisti del Kke con il 7,69% dei voti e 20 seggi e il partito nazionalista Spartiates, che ha superato la soglia di sbarramento con il 4,64%, ottenendo 12 seggi.
In realtà, stanno avanzando altre formazioni di estrema destra e anti-sistema: Niki (Vittoria), con il 3,69%, ha conquistato ben 10 seggi, mentre il Partito “antisistema” Rotta di Libertà, con il 3,17% dei voti, ne prende 8.
Dunque, se il partito che ha governato, seppur in modo discontinuo, il paese negli ultimi anni, riesce a spuntarla, stanno emergendo formazioni che stanno incanalando la rabbia e i malumori dei greci. I quali provano un giustificato risentimento contro chi gli ha svenduto il paese, con la scusa di risanarlo.
Quanto sta accadendo anche da noi, sebbene in modo più lento e prolungato, da inizio anni ’90.