Guerra nucleare, la città italiana che rischia di più

Guerra nucleare, la città italiana che rischia di più

Con la fine della Guerra fredda, per circa un ventennio il Mondo ha vissuto un discreto periodo di distensione tra le super potenze. Impegnate soprattutto sul fronte del terrorismo islamico. Da circa un decennio, invece, il rischio di una guerra nucleare è diventato nuovamente un pericolo concreto. Ed ancora più di ieri.

Una guerra nucleare non conviene a nessuno, perché darebbe via ad una escalation con centinaia di milioni di morti. Ma la penetrazione costante degli americani in Ucraina e la risposta russa a partire dal 24 febbraio, nonché la cessazione di ogni contatto diplomatico, potrebbe portare a qualcosa di inevitabile.

Uno scenario apocalittico che non risparmierebbe di certo l’Italia, che si è posta in prima fila contro la Russia sia come membro dell’Unione europea che come membro della NATO. Andando contro i propri interessi economici, con risultati disastrosi sotto gli occhi di tutti.

A questo punto c’è da chiedersi: qual è la città italiana che rischia di più in caso di guerra nucleare?

Guerra nucleare: la città che rischia di più

E’ una macabra simulazione quella effettuata dal centro studi Iriad – Archivio Disarmo. La città che rischia di avere più morti in caso di guerra nucleare è Napoli, dato che qui risiede la Naval Support Activity, situata presso l’aeroporto di Napoli-Capodichino. Costituisce il quartier generale della U.S. Naval Forces Europe e della Sesta Flotta degli Stati Uniti.

Orbene, lo studio ha calcolato per la città di Napoli un numero di vittime pari a circa 21mila unità e 109mila feriti. Del resto, il quartiere di Capodichino si trova nei pressi di quartieri molto popolosi come Secondigliano, San Pietro a Patierno, Poggioreale. Ma anche la città di Casoria, sempre provincia di Napoli, che conta circa 80mila abitanti.

Certo, tra Napoli e la Russia c’è un’amicizia storica, visto che proprio nella città partenopea è stata istituita la prima ambasciata russa (ne ho parlato qui). Tuttavia, anche la città partenopea sarebbe trascinata nel baratro da una politica estera nazionale scellerata.

Le città italiane più a rischio per guerra nucleare

Sempre secondo il report, le prime città nel mirino russo sarebbero le basi Nato di Ghedi (Brescia) e Aviano (Pordenone) che ospitano insieme circa 40 testate nucleari. Ulteriori bersagli potrebbero essere Vicenza (Caserma del Din e Caserma Ederle), Livorno (Camp Darby), Gaeta, Taranto, Sigonella (Naval Air Station).

Per quanto riguarda le vittime, sul triste podio dopo Napoli troviamo:

  • Vicenza: 12 mila morti e 45 mila feriti
  • Gaeta: 12 mila morti e 5 mila feriti

Appena fuori Taranto (7500 morti e quasi 27 mila feriti), già funestata dall’Ilva. Una bomba nucleare prodotto invece dall’industrialismo scellerato.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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