Germania sempre peggio: fiducia nel futuro dei tedeschi sempre più giù

Germania sempre peggio: fiducia nel futuro dei tedeschi sempre più giù

L’indice GfK nelle previsioni per settembre prevede un calo di 3,4 punti a -22 punti rispetto al mese precedente (rivisto a -18,6 punti).

Che la Germania non sia più la “locomotiva d’Europa” è un dato di fatto ormai da tempo. Impegnata com’è a seguire l’agenda americana, senza più alcuna visione sulla propria politica interna ed estera. Letteralmente azzerata e dettata dagli americani. Sembrano lontani i tempi della Germania guidata da Angela Merkel, che noi italiani poco apprezzavamo, proprio per la sua forza di imporsi come guida del vecchio continente.

Su tutte, inutile dirlo, la scelta di seguire gli americani nella folle guerra commerciale prima e militare poi alla Russia. La Merkel è stata, non a caso, scettica riguardo l’ingresso dell’Ucraina in Ue e Nato (ne parlammo qui). Inoltre, parallelamente, stringeva accordi commerciali con Putin, per quanto poi teneva il pugno duro a Bruxelles.

Oggi, invece, con Olaf Scholz alla guida (si fa per dire) del paese, i dati economici negativi sono sempre più tali, tanto che ormai sta crollando anche la fiducia dei tedeschi sul futuro. Il che è ancora peggio, perché si tratta di persone che non investono, non spendono, ma risparmiano. Causando così un circolo vizioso che può solo peggiorare le cose.

Altri dati economici negativi per la Germania

Come riporta Libero, l’indice GfK, che misura il livello di fiducia dei consumatori tedeschi nell’economia, nelle previsioni per settembre prevede un calo di 3,4 punti a -22 punti rispetto al mese precedente (rivisto a -18,6 punti).

Le aspettative economiche e di reddito, si legge nel report,

registrano perdite notevoli e anche la propensione all’acquisto scende leggermente. Mentre la propensione al risparmio aumenta, il clima dei consumatori diminuisce

La scarsa fiducia «risente attualmente soprattutto del crollo delle aspettative di reddito». E anche il leggero aumento della propensione al risparmio di 2,7 punti è un segnale che indica una visione pessimistica sul futuro.

Ma non finisce qui. In queste ore è arrivata anche la conferma del cattivo andamento del Pil nel secondo trimestre dell’anno. Secondo l’istituto di statistica Destatis, dopo il leggero aumento del trimestre precedente, «l’economia tedesca ha rallentato nuovamente in primavera», con una frenata dello 0,1%.

Gli indicatori sono tutti negativi: la produzione manifatturiera è scesa dello 0,2%, in un settore che da diversi trimestri soffre per gli alti costi dell’energia, la debolezza della domanda interna e le difficoltà del commercio internazionale in un contesto geopolitico teso.

E ancora, gli investimenti in attrezzature – in particolare macchinari, elettrodomestici e veicoli – sono diminuiti del 4,1% rispetto al trimestre precedente, e in misura minore quelli in costruzioni (-2,0%). Neanche il commercio estero ha aiutato, con un calo delle esportazioni dello 0,2%. Mentre la spesa per i consumi è scesa dello 0,1% e quella pubblica è aumentata dell’1%.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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