Sono tante le indicazioni negative su aumento di mortalità e diffusione o aggravamenti di malattie già esistenti dal 2020, che è difficile seguirle tutte. Anche perché le fonti sono pochissime e, come noto, censurate da media mainstream (che al massimo parlano di altre cause), il principale motore di ricerca e il social ormai utilizzato come fosse un notiziario, ovvero Facebook (ne parlavamo ieri). Dunque, bisogna andarsele a cercare.
Tuttavia, basta anche utilizzare i metodi di una volta per avere delle notizie in merito, ovvero parlare con le persone che ci circondano per constare un peggioramento generale della salute nella popolazione.
Una data spartiacque c’è: l’anno 2020. Da quando cioè ci hanno rinchiuso in casa, abbassandoci le difese immunitarie ma creando anche uno stato di tensione cronico che pure influisce negativamente sul nostro sistema immunitario. Oltre al rallentamento della già deficitario macchina sanitaria nazionale, rimandando visite che potevano salvare molte vite.
Per non parlare del successivo 2022, anno in cui è stata introdotta la vaccinazione praticamente obbligatoria con un siero sperimentale. Con metodi che hanno rievocato le leggi razziali.
Non ci sono differenze di genere o di età, anche giovani e giovanissimi sono travolti da un peggioramento generale della salute. Giustificato con un presunto cattivo stile di vita (abuso di alcol e droghe, sedentarietà, ecc.).
I dati Istat diramati qualche giorno fa sono l’ennesima conferma di tutto ciò.
Mortalità tra giovani in aumento dal 2020
Come riporta RaiNews24, dopo il 2020 sono aumentati i decessi nei giovani al di sotto dei 20 anni. Secondo i dati diffusi dall’Istat, elaborati da uno studio compiuto dall’epidemiologo genovese Valerio Gennaro e dall’analista Eugenio Florean, nella fascia di età compresa fra i 5 e i 19 anni, fra il 2020 e il 2023, si è registrato un più 24% di mortalità totale in Liguria, superiore all’aumento su base nazionale.
Il dato si rende ancora più evidente per il fatto che dal 2015 al 2020 il dato della mortalità era stato sempre in calo, sia in Liguria sia in Italia. I numeri Istat presi in esame si basano sui decessi per tutte le cause, non solo quelle per malattia, in termini assoluti e relativi ogni milione di abitanti.
Il dato sembra coinvolgere soprattutto i maschi. Per questo genere, il numero di decessi fino al 2023 cresce in maniera costante e più del dato nazionale. E se si sommano i numeri maschili e femminili, si arriva all’aumento dei decessi del 24% in Liguria.
Sarebbe opportuno che anche altre regioni facessero lo stesso facendo uscire fuori i dati, ma anche approfondendo le possibili cause. Senza cavarsela con la solita frase “non c’è correlazione“.