La galassia dalle Ali d’Angelo, una delle più strane e affascinanti dell’universo

A volte le galassie hanno una forma davvero strana e irregolare. Un esempio lampante è VV 689, con la sua insolita somiglianza a un angelo (qui se ne può vedere una foto, scattata dal telescopio spaziale Hubble). Per questo motivo, è anche conosciuta come galassia dalle Ali d’Angelo (Angel Wing).

Fino al 1700 gli astronomi si sarebbero grattati la testa perplessi di fronte a uno spettacolo così inusuale, ma coi progressi scientifici avvenuti negli ultimi secoli siamo in grado di individuare il “responsabile”: una collisione tra galassie.

Andiamo a vedere di che si tratta, esaminando in dettaglio l’immagine angelica di VV 689.

La galassia dalle Ali d’Angelo e la sua origine violenta

La collisione tra galassie è uno degli eventi più violenti, ma anche comuni dell’universo: la Via Lattea, ad esempio, sta attualmente “fagocitando” alcune galassie più piccole e verrà essa stessa consumata in un lontano futuro dalla galassia di Andromeda.

A provocare tali unioni violente è la forza di gravità, che fa sì che oggetti più massicci, come le galassie più grandi, attraggano a sé oggetti meno massicci, come le galassie più piccole.

Ed è esattamente ciò che è successo con VV 689: una galassia a spirale più grande (la ”ala” sinistra nella foto) ha sfruttato la sua superiore forza di gravità per attirare verso di sè una galassia a spirale più piccola (la “ala” destra nella foto), creando un oggetto unico dalla forma particolare.

Come spiega l’astronomo Phil Plait (qui l’articolo completo), quando una galassia più grande si scontra con una più piccola, la prima ne esce relativamente “illesa”; diverso, invece, il destino della seconda.

La galassia dalle Ali d’Angelo spiegata in dettaglio

Poiché la gravità è più forte quanto più ci si avvicina a un oggetto massiccio (un fenomeno di cui abbiamo parlato anche qui), la parte della galassia sulla destra più vicina a quella sulla sinistra è stata “stiracchiata”, strappando via una parte delle sue stelle.

Ma in questo caso, poiché la differenza di dimensione tra le galassie non è eccessiva, anche la galassia sulla sinistra ha “accusato” l’impatto: pur avendo conservato una forma più o meno regolare nella parte centrale, anch’essa mostra, così come la galassia di destra, le cosiddette “code di marea”, cioè lunghe e sottili scie di gas e stelle, curvate a causa del loro movimento, visibili per entrambe le galassie nalla foto, sia nella parte alta che in quella bassa.

A volte le nubi di gas presenti in tali code collassano sotto il peso della loro stessa gravità, formando nel processo numerose stelle, una piccola parte delle quali molto massicce e luminose, di colore blu (le stelle più rosse sono generalmente meno massicce e luminose).

La galassia sulla destra probabilmente conteneva molto più gas: ecco perché le sue code di marea, visibili in alto e in basso a destra, sono decisamente più blu delle altre due sulla sinistra.

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Pubblicato da Girolamo Castaldo

I miei interessi principali sono scacchi, sci, anime, manga, videogiochi, musica e (astro)fisica. Storie Semplici: http://storiesemplici.substack.com

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