Finanziaria della Meloni punisce i poveri e premia gli evasori

Finanziaria della Meloni punisce i poveri e premia gli evasori

Il Governo Meloni ha varato la prima Finanziaria della propria esperienza legislativa. Una legge di Bilancio, o Manovra come dir si voglia, già molto incisiva e politicamente significativa malgrado si sia insediato da poco più di un mese.

Su tutti i provvedimenti, come vedremo, spicca l’abolizione del Reddito di cittadinanza targato Cinque stelle, mentre viene allargata la Flat tax per i lavoratori autonomi. Condono fiscale per le cartelle sotto i mille euro e rateizzazione di quelle più recenti con percentuali agevolate.

Finanziaria della Meloni ritocca al rialzo le pensioni minime

Tra le cose positive il ritocco al rialzo delle pensioni minime, sebbene così si vada anche ad equiparare sempre di più chi ha sempre versato i contributi pur guadagnando poco e chi mai (volontariamente o involontariamente). Così come un ritocco di 2 e 3 punti (in base alla fascia di reddito) di cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti.

Finanziaria della Meloni amplia Flat tax per Partita Iva

Qualche perplessità però riguarda i titolari di Partita Iva, dove rimane la flat tax al 15% e viene estesa dai 65mila agli 85mila euro l’anno. Introdotta anche una incrementale al 15% per gli incrementi di fatturato fino ai 45mila euro. Il che può essere ingiusto perché un autonomo abbia una flat tax del 15% rispetto ai dipendenti che pagano una Irpef fino al 45%.

Sebbene ci sia anche da dire che un autonomo non gode di ferie e malattie, e la sua attività è aggravata dal rischio di impresa rispetto ad un lavoratore dipendente, soprattutto se pubblico.

Qualcosa si poteva poi fare per gli autonomi con Partita Iva che guadagnano meno di 10mila euro l’anno, per i quali si poteva abbassare l’Irpef al 5 percento o azzerarla.

Soppresso il Reddito di cittadinanza

La legge di Bilancio varata dal Governo Meloni ha soppresso il Reddito di cittadinanza a partire dal 2024 per gli Under 50 abili al lavoro, i quali continueranno a percepirlo ma solo per 8 mesi su 12 con obbligo di frequentare corsi di formazione e accettare sempre i lavori proposti.

Quella del Reddito di cittadinanza era la scelta più attesa, visto che i partiti di destra ci hanno fatto una campagna elettorale. Aiutati dai programmi televisivi, soprattutto di casa Mediaset, che ogni giorno e in più fasce orarie hanno denigrato questa misura. Migliorabile sicuramente, ma essenziale in questo periodo.

Condono cartelle esattoriali

Come ogni buon governo di destra, anche quello della Meloni cede alla tentazione del condono fiscale. Ce promuove chi non paga le tasse, almeno furbamente e volontariamente e non chi paga con puntualità.

Tra annullamenti delle cartelle fino a mille euro non pagate vecchie di almeno 7 anni e una sanzione al 3 percento con spalmature per più anni per quelle più recenti.

Lotta al Caro energia

Gran parte della manovra del Governo Meloni si è però concentrato sul Caro energia. Oltre 21 miliardi sui 35 disponibili, praticamente circa un terzo. Come riporta Ipsoa, viene confermata l’eliminazione degli oneri impropri delle bollette e rifinanziato fino al 30 marzo 2023 il credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale per bar, ristoranti, esercizi commerciali e imprese energivore in generale. Per il comparto sanità e per gli enti locali, compreso il trasporto pubblico locale, stanziati circa 3,1 miliardi.

Per le famiglie più fragili è stato confermato e rafforzato il meccanismo che consente di ricevere il bonus sociale bollette, con un innalzamento della soglia Isee da 12.000 euro a 15.000 euro.

Le altre misure per famiglie ed imprese

Per il resto, l’Iva passa dal 10 al 5% per i prodotti per l’infanzia e per l’igiene intima femminile (qui abbiamo denunciato la vergogna dell’Iva sugli assorbenti) ed è stato istituito un fondo di 500 milioni di euro destinato alla realizzazione di una “Carta Risparmio Spesa” (una sorta di “buoni spesa”) per redditi bassi fino a 15mila di ISEE (sarà gestita dai Comuni).

E’ stato maggiorato per il 2023 del 50% il primo anno dell’assegno unico per le famiglie con 3 o più figli. Agevolazioni per i mutui destinati agli Under 36.

Agevolazioni alle imprese che assumono e sospensione anche per il 2023 dell’entrata in vigore di plastic e sugar tax. Soppresso l’obbligo di Pos per le attività commerciali sotto i 30 euro.

Infine, avvio di quota 103 per le pensioni e proroga di Opzione donna.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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