Crisi idrica: arrivano contatori automatici anche per acqua?

Crisi idrica: arrivano contatori automatici anche per acqua?

Arrivano i contatori automatici per l’acqua? Andiamo per ordine. Se è vero che esiste un indiscutibile problema siccità (che però foto d’epoca e teorie alternative ci confermano essere ciclico e non solo attribuibile all’inquinamento), la crisi idrica in Italia è anche causata da una pessima gestione del servizio idrico. Tra un poltronificio tipico italiano che colpisce anche altri settori e i troppi sprechi, sia di acqua (il sistema idrico italiano ne perde il 30% in media, con punte del 50 percento) che di risorse finanziarie.

Il Governo Meloni è intenzionato a varare uno specifico decreto legge sull’acqua, che potrebbe essere operativo già dalla prossima settimana. Tra le idee sul campo quelle di varare un piano idrico straordinario, la nomina di un commissario ad hoc con poteri esecutivi straordinari (un po’ quanto visto in altri casi, come per l’emergenza rifiuti e quella Covid) e un meccanismo di semplificazioni e deroghe.

Il tutto, al fine di sbloccare 7,8 miliardi di euro intrappolati nell’altrettanto tipica palude burocratica italiana. Come vedremo, però, si paventa anche l’ipotesi dell’obbligo di installazione per i cittadini italiani, di contatori automatici per l’acqua come quelli già installati per la lettura della corrente elettrica.

Crisi idrica: da dove prenderà i soldi il Governo Meloni?

Come riporta Il Giornale, anche per la guerra alla siccità servono ovviamente risorse. Saranno attinte da 3 fonti:

  • il Pnrr: dei 4 miliardi destinati è stato impegnato meno del 10%, pari a 300 milioni)
  • dai fondi europei del periodo 2014-2020: 1,2 miliardi di cui sono stati usati soltanto 200 milioni)
  • da fondi nazionali

Secondo Utilitalia – federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche – per mettere in sicurezza il sistema occorrerebbero 1,3 miliardi aggiuntivi fino al 2026.

I tanti sprechi, tra poltrone e microsocietà

L’Istat denuncia la «spiccata parcellizzazione gestionale»: 2.552 operatori attivi nei servizi idrici per uso civile nel 2018, nell’83% dei casi gli enti locali che forniscono il servizio. Benché si tratti di numeri in deciso calo – nel 1999 erano 7.826 – secondo gli esperti sono ancora troppi per fornire un servizio efficiente. In base al dossier sui conti pubblici territoriali, nel 2019 la spesa per i servizi idrici è arrivata a 10 miliardi di euro di cui l’11,4% (quindi circa un miliardo) per il personale.

Il quadro è dunque frammentato: troppi enti chiamati a concorrere, spesso senza dialogare tra loro, con il risultato di una gran confusione finale. E operatori troppo piccoli, dunque non abbastanza efficienti per permettersi gli investimenti necessari.

L’obiettivo è eliminare anche le figure di commissari nominati negli anni a livello locale per far fronte alla gestione delle dighe e delle risorse idriche: ce ne sono almeno una dozzina nelle Regioni che vanno soppresse.

Le tante dighe che non funzionano

Un altro spreco di cui non si parla mai riguarda le dighe: In Italia ce ne sono 532 di grandi dimensioni, delle quali almeno 100 non funzionano. O perché manca il collaudo o perché non sono pienamente operative. Tante poi risalgono a cento anni fa, realizzate durante il Fascismo, come tante opere di cui ci serviamo ancora.

Secondo l’istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale, il 90% è stato costruito prima delle attuali normative, il 70% è stato costruito senza prendere in considerazione l’attività sismica del territorio.

Arrivano i contatori automatici anche per l’acqua?

Infine, su TikTok è tornato in auge un video dello scorso anno dove si denuncia l’arrivo dei contatori automatici anche per l’acqua su tutto il territorio nazionale. Come avvenuto per la corrente elettrica. Il tutto, in nome della lotta agli sprechi e all’efficientamento delle tariffe. Ma il timore è che servano soprattutto per controllare la fornitura da remoto, e portare al distacco in caso di mancato pagamento.

Nel video si fa l’esempio della Grecia. Ci sono comunque alcune imprecisioni, come sottolineato già da BUTAC, oltre all’assenza di una fonte. Ma, non di meno, restano comunque dubbi e sospetti. Del resto, come abbiamo ben imparato in occasione della Pandemia, con la scusa delle emergenze i governanti infilano le peggiori cose.

Lasciamo qui il video, ciascuno si farà la propria idea:

C’è poi il timore che possano essere nocivi, come abbiamo descritto qui.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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