Venezia, parte il Green pass turistico: come funziona

Introduzione

Com’è triste Venezia” cantava il grande Charles Aznavour, riferendosi ad un uomo che ricorda un amore finito che ha avuto anche la splendida città dei canali un degno palcoscenico.

Venezia negli ultimi decenni è diventata però triste soprattutto per la mortificazione subita dal turismo di massa. Tra navi troppo vicine alla costa, stradine inondate da tavolini e ombrelloni di bar e ristoranti, ticket d’ingresso per tutto.

Un limone spremuto all’inverosimile, che ha respirato solo durante i 3 mesi di Lockdown del 2020.

E anche per controllare il turismo, che partirà un esperimento da questa estate: una sorta di Green pass turistico. Vediamo come funziona questa idea che potrebbe essere trapiantato altrove.

Green pass turistico a Venezia come funziona

Come riporta L’Indipendente, si tratta di un sistema di prenotazioni sperimentale: inizialmente, sarà facoltativo e darà accesso a diversi incentivi come sconti o priorità su alcuni servizi gestiti dal Comune o dalle sue partecipate. Dal 2023, oltre alla prenotazione e relativo QR Code, sarà necessario anche pagare un contributo d’accesso, proprio come avviene già per musei, teatri e cinema.

Lo scopo è quello di verificare che tutti i turisti siano in regola con il pagamento della tassa di soggiorno, permettendo loro l’accesso alla città. L’altro obiettivo dichiarato è quello di venire a conoscenza, con anticipo, del numero di persone presenti nel centro storico, al fine di controllare i flussi turistici.

Conclusioni

Dunque, dopo l’ipotesi green pass elettorale, arriva il green pass turistico. L’idea che questo strumento sarà convertito per altri utilizzi si fa sempre più concreta. Un modo per controllarci facilmente, monitorare i nostri spostamenti e i nostri acquisti.

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