ʻOumuamua: cometa o astronave aliena?

ʻOumuamua: cometa o astronave aliena?

Il 19 ottobre 2017 il telescopio Pan-STARRS1, situato sull’isola di Maui (Hawaii), rilevò quella che si pensava essere una cometa. Fin qui nulla di strano, ma ben presto gli astronomi capirono che si trovavano di fronte a qualcosa di unico.

L’oggetto, infatti, non presentava le caratteristiche tipiche della sua (presunta) specie e aveva inoltre una strana forma a sigaro.

Ma il meglio doveva ancora arrivare: quando lasciò il Sistema Solare, lo fece accelerando in una maniera inspiegabile.

Tutto ciò portò qualcuno a pensare che si potesse addirittura trattare di un’astronave aliena. Ora, a distanza di più di cinque anni, emergono nuovi elementi in merito. 

Ma partiamo dall’inizio.

ʻOumuamua, il misterioso messaggero venuto da lontano

Come riporta Astrospace (qui l’articolo completo), quando gli astronomi studiarono la presunta cometa, la sua orbita inclinata e l’alta velocità (87 chilometri al secondo) resero immediatamente chiaro che si trattasse di un oggetto proveniente dall’esterno del Sistema Solare, il primo mai avvistato.

Fu quindi chiamato ʻOumuamua, che in hawaiano significa “un messaggero che arriva per primo da lontano”.

Ben presto, però, iniziarono a sorgere dubbi sulla sua classificazione

La maggior parte delle comete sono corpi ghiacciati provenienti dalle zone più esterne del Sistema Solare, che si avvicinano periodicamente al Sole

Quando viene riscaldata dalla luce solare, una cometa espelle acqua e altre molecole, producendo un alone luminoso (chioma) e code di gas e polvere.

Ma ʻOumuamua non mostrava niente del genere.

Inoltre, la sua luminosità variava periodicamente, come se stesse “ruzzolando” da una parte all’altra dello spazio. 

Infine, lasciò il Sistema Solare accelerando, in maniera del tutto incompatibile con la sola forza gravitazionale esercitata dal Sole.

Il cerchio si stringe attorno a ʻOumuamua

Dopo oltre cinque anni di ipotesi e speculazioni, un recente studio (qui per approfondire) pubblicato su Nature dalle ricercatrici Jennifer Bergner e Darryl Seligman sembrerebbe finalmente aver risolto il mistero principale che circonda ʻOumuamua, cioè quello della sua accelerazione innaturale.

Secondo le ricercatrici, una cometa che viaggia attraverso il mezzo interstellare (cioè, gas e polvere che si trova tra le stelle all’interno di una galassia) viene sostanzialmente “cotta” dalle radiazioni cosmiche

Ciò fa sì che il ghiaccio di cui è composta si disgreghi, producendo in abbondanza idrogeno gassoso, che viene intrappolato nel corpo della cometa.

Quando poi si avvicina al Sole, la cometa si surriscalda e l’idrogeno viene “degassato” (cioè, espulso), fungendo in pratica da propulsore.

Questo meccanismo spiegherebbe la misteriosa accelerazione di ʻOumuamua quando ha abbandonato il Sistema Solare.

ʻOumuamua riesce di nuovo a sfuggire alla “cattura”

Quando il caso sembrava essersi risolto in maniera semplice e naturale, ecco che le cose si complicano nuovamente.

Neanche 24 ore dopo la pubblicazione dello studio suddetto, EarthSky riceve e pubblica (qui l’articolo completo) una mail da parte di Avi Loeb, l’astronomo a capo del Galileo Project e uno dei più vocali nel suggerire che ʻOumuamua possa essere un’astronave aliena.

Secondo il prof. Loeb e il suo collaboratore Thiem Hoang, nel loro studio le due scienziate hanno calcolato male la temperatura superficiale di ʻOumuamua, ignorando il raffreddamento dovuto all’evaporazione dell’idrogeno.

Di conseguenza, l’accelerazione causata dal calore sprigionato per il degassamento dell’idrogeno sarebbe molto inferiore a quella calcolata nello studio, tanto da non poter più spiegare il fenomeno in maniera naturale.
Insomma, il caso ʻOumuamua sembra essere ben lontano dall’essere chiuso: restiamo in attesa di una replica da parte di Bergner e Seligman o di nuovi dati che possano finalmente fare luce sul mistero.

5,0 / 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Girolamo Castaldo

I miei interessi principali sono scacchi, sci, anime, manga, videogiochi, musica e (astro)fisica. Storie Semplici: http://storiesemplici.substack.com

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.