Il calcio è nato in Cina? La storia che ribalta le sue origini

Il calcio è nato in Cina? La storia che ribalta le sue origini

Introduzione

Il calcio è nato in Inghilterra. Siamo cresciuti con questo mito e ce lo hanno ribadito pure fieramente loro, in occasione della finale degli europei dello scorso anno con il coro: “It’s coming home”. Europei poi vinti, come noto, da noi.

Malgrado questa paternità, l’Inghilterra a livello di nazionali ha vinto solo un Mondiale e oramai quasi sessant’anni fa: il 1966. Meglio va per i club, sebbene pesino molto i campioni stranieri.

Detto ciò, l’Inghilterra rischia pure di perdere questo mito: il calcio, infatti, sarebbe nato in Cina. Quella Cina che rivendica pure, per esempio, la paternità della pizza. Certo, si tratta di un popolo con una storia plurimillenaria, dunque non è sempre facile confutare queste loro rivendicazioni.

Vediamo perché il calcio sarebbe nato in Cina.

Calcio nato in Cina

Come riporta Il Primato Nazionale, la prima forma di gioco del football sarebbe lo Tsu Chu in Cina, traducibile in “calciare la palla”. Risalirebbe al III secolo a.C. e le prove sarebbero i manuali di addestramento militare dell’esercito cinese.

I giocatori dovevano calciare un pallone all’interno di due pali fatti di canne di bambù, senza l’utilizzo delle braccia e rimanendo all’interno di un campo rettangolare. La palla era una sfera rudimentale fatta di pelle o vescica animale e riempita di pelliccia, piume e capelli femminili. Un vero schifo, insomma.

La FIFA lo ha anche riconosciuto come il più antico riconducibile al calcio moderno. Dopo sei secoli, lo Tsu Chu approdò in Giappone con il nome di Kemari. Oltre al nome, a cambiare sono state anche le regole. Con i giocatori che avevano il solo scopo di tenere in aria una palla senza l’aiuto delle mani.

Calcio cinese sviluppato poi in Europa

In Europa è poi stati sviluppato il concetto di calcio come gioco di squadra. L’Episkyros nell’Antica Grecia e l’Harpastum nell’Impero Romano, si giocavano in un campo delimitato da tre righe, due ai lati e una nel mezzo che divideva il campo. L’obiettivo era quello di appoggiare la palla sulla linea di fondo avversaria praticando passaggi con mani e piedi.

C’erano anche ruoli ben precisi, con i giocatori che avevano mansioni di attacco o di difesa.

Non solo calcio: gli inglesi non avrebbero inventato neanche il rugby

Ad essere confutabile sarebbe anche l’origine del rugby, che viene attribuito anche esso agli inglesi e sempre nel 1800. Il rugby sarebbe infatti nato in Italia, nel corso del durante Rinascimento. E proprio in Italia, in quel di Firenze, quando si praticava il calcio storico fiorentino che, almeno nelle fondamenta, era più simile al rugby.

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