Piano di pace della Cina: 12 punti che non piacciono a Usa

Piano di pace della Cina: 12 punti che non piacciono a Usa

La Cina non è certo un modello per la pace e per i diritti universali, visto che dagli anni ’40 del secolo scorso promuove un tipo di società che annulla i secondi e vuole sopraffare i territori circostanti. I casi Hong Kong e Taiwan sono evidenti.

E furbamente, sulla questione Ucraina, sta cercando di porsi come intermediaria tra le fazioni in campo. Sebbene sia ormai evidente che i rapporti diplomatici tendano più a favorire la Russia che gli Occidentali.

La forza economica raggiunta dal Dragone nell’ultimo ventennio è tale da renderla un attore protagonista dello scenario internazionale, che non si può snobbare. Ed è meglio averlo come amico che come nemico.

Tuttavia, il mondo si sta polarizzando in due blocchi contrapposti, dove da un lato c’è un Occidente sempre più vecchio e povero e dall’altro un Oriente sempre più popoloso ed economicamente in ascesa. Noi facciamo parte dei primi e saremo sempre più marginali in questa parte del mondo subalterna.

In questo scontro tra sistemi sociali ed economici diversi, che credevamo ormai superati con l’arrivo del Nuovo Millennio, il dialogo sta diventando ormai un optional. Ma è la stessa Cina che ha fatto un passo importante per uscire dall’impasse. Anche perché sa bene che deve giocare bene le proprie mosse, cercando di anticipare l’avversario.

Ed ecco che ha proposto un piano di 12 punti per la pace, apprezzato dalle parti belligeranti, Russia e Ucraina, ma non da chi quella guerra l’ha scientificamente fomentata per trent’anni. Vale a dire gli Stati Uniti.

Piano per la pace della Cina: i 12 punti

Aiutandoci con RaiNews, vediamo quali sono i 12 punti per la pace proposti nel piano della Cina:

  1. Rispettare la sovranità di ogni Paese
    “L’indipendenza e l’integrità territoriale vanno strettamente preservate in base al diritto internazionale e alla Carta delle Nazioni Unite”.
    Questo punto sembra venire incontro alla richiesta di Kiev che Mosca rispetti i confini nazionali ucraini e quindi ritiri le proprie truppe; ma di fatto quel che manca tra le due parti è proprio un’intesa su quali debbano essere considerati i “confini nazionali”: la Crimea è russa o ucraina?
  2. Abbandonare la mentalità da Guerra Fredda
    “La sicurezza di un Paese non può essere ottenuta a spese degli altri Paesi; la sicurezza di una regione non può essere ottenuta rinforzando o espandendo alleanze militari; non ci sono soluzioni semplici a un problema complesso: tutte le parti dovrebbero lavorare a una architettura di sicurezza europea che sia bilanciata, effettiva e sostenibile”.
    Il punto sembra stigmatizzare l’invasione russa ma ancor di più l’espansione della Nato, una delle ragioni con cui Mosca ha motivato la scelta di aprire le ostilità.
  3. Cessare le ostilità
    “Guerra e conflitto non beneficiano nessuno: tutte le parti devono rimanere razionali, evitare che la crisi vada fuori controllo ed aiutare Russia e Ucraina a riprendere il dialogo diretto al più presto possibile per arrivare a una tregua”.
    Con questo punto si chiama la comunità internazionale a promuovere il dialogo diretto di Mosca e Kiev in vista di un cessate il fuoco: esattamente quello che fin qui la comunità internazionale non è stata in grado di fare.
  4. Riprendere i negoziati di pace
    “Dialogo e negoziati sono l’unica possibile soluzione alla crisi; la comunità internazionale dovrebbe aiutare le parti in conflitto a raggiungere un accordo politico”.
    Il quarto punto amplia il precedente, chiedendo il dialogo non solo per una tregua immediata ma in vista di una soluzione politica più generale.
  5. Risolvere la crisi umanitaria
    “Le missioni umanitarie devono seguire i principi di neutralità e imparzialità; la sicurezza dei civili deve essere protetta anche tramite corridoi per l’evacuazione dalle zone di conflitto e operazioni di assistenza che dovrebbero essere coordinate dall’Onu”.
  6. Proteggere i civili e i prigionieri di guerra
    “Le parti dovrebbero attenersi strettamente alle regole internazionali e rispettare i diritti dei prigionieri di guerra; la Cina favorisce e incoraggia gli scambi dei militari catturati”.
  7. Mantenere in sicurezza gli impianti nucleari
    “Bisogna evitare attacchi armati contro le centrali atomiche o altre installazioni nucleari per evitare incidenti”.
  8. Ridurre i rischi strategici
    “Le armi atomiche non devono mai essere usate e le guerre nucleari non devono essere combattute, così come va evitata anche la sola minaccia di usare queste armi e quelle chimiche e batteriologiche in ogni circostanza”.
  9. Facilitare le esportazioni di cereali
    “Le parti devono implementare appieno l’accordo sulle esportazioni di grano firmato da Russia, Ucraina, Turchia e Onu per evitare una crisi alimentare mondiale”.
  10. Fermare le sanzioni unilaterali
    “La Cina si oppone a sanzioni economiche che non siano autorizzate dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu”.
    Il riferimento è evidentemente alle sanzioni adottate contro la Russia dai Paesi occidentali – Stati Uniti ed Unione Europea in primis.
  11. Stabilizzare la produzione industriale e le catene di distribuzione
    “Tutti dovrebbero evitare di usare l’economia globale come arma o strumento a scopi politici; servono sforzi congiunti per mitigare l’impatto della crisi su energia, finanza, commercio e trasporti”.
  12. Promuovere la ricostruzione post-bellica
    “La comunità internazionale deve prendere misure per aiutare la ricostruzione nelle zone di guerra; la Cina è pronta ad assicurare assistenza e svolgere un ruolo attivo in questo campo”.

Perché piano della Pace della Cina non piace a Usa

Come riporta Open, la Nato cha accusato le autorità cinesi di non «essere credibili, poiché non hanno mai condannato l’invasione della Russia». Anche perché, ricorda il segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg da Tallin, Pechino

ha firmato qualche tempo prima dell’invasione russa un accordo per una partnership senza limiti con Mosca

Inoltre, la NATO ha il sospetto che la Cina possa fornire armi alla Russia in futuro (ne abbiamo parlato qui).

Non boccia seccamente l’Unione europea, sebbene l’ambasciatore europeo in Cina, Jorge Toledo, abbia parlato più di “un documento di posizione, anziché una proposta di pace». Tuttavia, aggiunge Toledo,

Se il documento di posizione è un segnale positivo per l’Ucraina, allora lo è per l’Ue, anche se lo stiamo studiando attentamente

In seno all’Ue la più critica è stata la Germania, che ritiene la Cina poco credibile. Eppure, proprio i teutonici dovrebbero auspicare in un cessate il fuoco, visto che stanno attraversando una crisi economica mai conosciuta dai tempi dell’unificazione.

Come già scritto, è stato proprio atteso il ritiro della Merkel per avviare il conflitto.

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