Vaccini su Under 30 stanno provocando miocardite: lo studio inquietante

I vaccini anti-covid tra i giovani sfilano che una meraviglia. Convinti con poco, una promessa di vana libertà sotto forma di vacanze estive, serate con gli amici, notti in discoteca.

Sulla questione mi sono già espresso qui e fa particolarmente effetto vederli addirittura dormire a terra davanti agli ingressi degli Open day per assicurarsi di essere i primi.

Più che senso civico, mi sembra un appiattimento del senso critico.

Si stanno chiedendo quali sono i possibili effetti dei vaccini sulla loro salute? Soprattutto in futuro, non circoscrivendo gli effetti collaterali a qualche ora dopo? Del resto, si tratta di vaccini sperimentali, di nuova generazione.

In questi giorni, per esempio, è emerso che in molti casi i vaccini tra i giovani starebbero provocando casi di miocardite.

Ecco lo studio inquietante.

Vaccini stanno provocando casi di miocardite tra giovani: i numeri

miocardite giovani vaccini

A lanciare l’allarme è il Jerusalem Post, notizia poi ripresa anche dai giornali italiani. Del resto, Israele è un ottimo vasto campione d’indagine, visto che la vaccinazione ha riguardato un altissimo numero di persone. Forse, insieme alla Gran Bretagna, vanta il numero più alto al Mondo di vaccinati.

Un certo numero di casi di miocardite segnalati all’indomani del vaccino contro il coronavirus sono probabilmente collegati all’inoculazione, ha annunciato martedì scorso il ministero della Salute israeliano . La maggior parte dei casi riguarda giovani uomini.

La miocardite è un’infiammazione del muscolo cardiaco che può essere causata da un’infezione virale ma appare anche come reazione a un farmaco. Israele ha inoculato la sua popolazione con il vaccino mRNA Pfizer/BioNTech.

Dopo che il ministero della Salute ha ricevuto segnalazioni su alcuni casi diagnosticati in tempo utile dopo una vaccinazione contro il coronavirus, è stato nominato un comitato di esperti per esaminare la questione.

Il comitato comprendeva:

  • esperti di salute pubblica specializzati in epidemiologia
  • membri del Centro nazionale per il controllo delle malattie e accademici dell’Università di Tel Aviv
  • membri del Technion-Israel Institute of Technology e dell’Università di Haif

Il comitato ha preso in considerazione tutti i casi di miocardite tra dicembre, quando è iniziata la campagna di vaccinazione, e maggio.

Dei 275 casi segnalati nel periodo, circa 148 si sono verificati a seguito di una dose del vaccino contro il coronavirus: 27 casi su 5.401.150 destinatari della prima dose e 121 entro 30 giorni dalla seconda dose (su 5.049.424). Circa 11 pazienti del primo e 60 del secondo soffrivano di condizioni preesistenti).

Molti dei casi sono stati segnalati tra gli uomini dai 16 ai 30 anni, e in particolare tra i 16 ei 19 anni. Inoltre, la maggior parte dei pazienti è stata dimessa dall’ospedale in meno di quattro giorni e il 95% dei casi è stato considerato lieve.

C’è la probabilità di una connessione tra la ricezione di una seconda dose di vaccino e l’insorgenza di miocardite in giovani di età compresa tra 16 e 30 anni

ha concluso il gruppo di esperti

La connessione è più forte nei giovani di 16-19 anni rispetto alle altre età e diminuisce con l’aumentare dell’età. Nella maggior parte dei casi si tratta di una malattia lieve che passa in pochi giorni.

I risultati preliminari del rapporto su un possibile collegamento tra il vaccino e la miocardite sono trapelati per la prima volta da Canale 12 alla fine di aprile. Canale 12 ha menzionato due casi di persone che hanno ceduto alla malattia. Tuttavia, il rapporto affermava che non vi era alcuna certezza sul legame tra questi casi e il vaccino. I casi non sono stati menzionati nel bando del ministero della Salute.

Parlando al Jerusalem Post la scorsa settimana, il prof. Nadav Davidovitch, epidemiologo e direttore della Ben-Gurion University della Scuola di sanità pubblica del Negev, ha affermato che nel valutare i risultati del prossimo rapporto su una possibile connessione tra miocardite e coronavirus vaccino, bisognerebbe considerare un altro elemento: la probabilità di sviluppare l’infiammazione come conseguenza propria del COVID stesso.

Secondo l’analisi preliminare sembra che il rischio sia maggiore per coloro che sono naturalmente infetti, ma ancora una volta stiamo aspettando i dati completi

ha concluso Davidovitch.

Vaccini e miocardite tra i giovani anche con Moderna

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Come riporta ADNkronors, negli Usa si indaga anche su casi di miocardite a seguito del vaccino Moderna. Un’ipotesi è che i livelli elevati di anticorpi che entrambi i vaccini a mRna generano nei giovani possano in rari casi portare a una reazione eccessiva che infiamma il cuore.

Diversi Paesi hanno allungato l’intervallo tra le due dosi. E la cosa più preoccupante è che i vaccini di Pfizer e Moderna sono ora in fase di sperimentazione a dosi più basse nei bambini sotto i 12 anni, con risultati attesi nei prossimi mesi.

Il che avalla l’ipotesi che è in corso una grande sperimentazione di massa a livello mondiale e si sta correggendo il tiro di volta in volta. Modificando fasce d’età e generi tra un vaccino e l’altro. Nel frattempo, si lasciano sulla strada morti o gente che se l’è vista brutta per qualche giorno o ora.

Come sempre, non bisogna lanciare allarmismi inutili. Ma occorre riportare tutte le notizie che emergono. Anche quelle che non piacciono e che Rai, Mediaset e La7, che parlano all’unisono da quando è esplosa la Pandemia, stanno censurando sistematicamente,

Basta vedere cosa sta succedendo sulle origini del Covid-19. Inizialmente, chi come me parlava di origine in laboratorio, veniva tacciato di essere il solito complottista. Ora, che anche Fauci lo sta gradualmente ammettendo, tutti si sono riposizionati su questa verità.

Anche Facebook ha tolto la censura ai post che ne parlano. Ma si può andare avanti così?!

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