Covid-19, in Spagna degradato ad influenza: il piano

Introduzione

L’Unione Europea si è mostrata poco unita anche per quanto concerne la battaglia al Covid-19. Ci sono stati paesi più severi come l’Italia, altri che sono andati a corrente alternata tra chiusure ed aperture come Germania o Francia. Ed altri che non hanno mai praticamente attuato alcun lockdown come la Svezia.

Chi ha fatto meglio di altri ce lo dirà la storia, alla fine di tutto. Si è distinta anche la Spagna, che ha sempre seguito una politica a parte. Il Green pass non è passato, perché lì la Magistratura ancora conta qualcosa (eppure c’è stato un tempo in cui nel nostro paese le toghe hanno messo KO partiti storici come Dc e Psi).

Il paese iberico ha sempre deciso autonomamente aperture e chiusure, ed ora ha un piano per degradare il Covid-19 come influenza. Ecco come.

In Spagna Covid-19 come influenza

Come riporta El Paìs, che titola “La Spagna mette a punto un sistema per monitorare il Covid come influenza comune“, Pedro Sanchez ha affermato in un’intervista alla radio Cadena Ser:

Abbiamo le condizioni per aprire, gradualmente e con cutela, il dibattito a livello tecnico ed europeo, per iniziare a valutare l’evoluzione di questa malattia con parametri diversi da quelli che abbiamo fino ad ora

In Spagna, in effetti, i protocolli stanno diventando più permissivi e anche le restrizioni perchè la maggior parte delle persone ormai hanno avuto contatti con virus e vaccini.

Il prossimo passo che ha in mente il governo spagnolo sarà quello di iniziare a curare le varianti del Covid in un modo più simile a quello che si fa con l’influenza: si smette di contare i casi e testare ogni minimo sintomo.

L’obiettivo è osservare Sars-Cov-2 come una qualsiasi altra malattia respiratoria. Le autorità sanitarie spagnole stanno lavorando da mesi a questa transizione per mettere a punto un piano per abbandonare gradualmente la sorveglianza universale del covid e passare a quella chiamata “sentinella”.

Lo stesso metodo utilizzato per anni contro l’influenza. Queste ancora le parole del premier spagnolo:

Invece di denunciare ogni caso di Covid che viene rilevato nel Paese, cosa insostenibile nel lungo periodo, verrà scelto in modo strategico un gruppo di medici delle scuole primarie o dei centri sanitari, unito agli ospedali, per fare da testimoni

L’obiettivo sarà quello di creare un campione statisticamente significativo distribuito in punti chiave, come si fa con le indagini, che permetta di calcolare come si diffonde la malattia, la più lieve e la più grave. Non più tramite un conteggio numerico dove sono inseriti tutti i casi ma un conteggio da cui vengano estrapolati i numeri più significativi.

Scomparirebbe, pertanto, la conta degli asintomatici e di chi non finisce in ospedale.

Sulla stessa direzione la Gran Bretagna

Anche la Gran Bretagna, che come noto da un anno non fa più parte dell’Unione europea, va verso la “normalizzazione” del Covid-19.

Come riporta Money, i contagi in Gran Bretagna sono in discesa dopo i picchi delle scorse settimane. A Londra così starebbe iniziando a filtrare un certo ottimismo, tanto che il Segretario di Stato all’istruzione Nadhim Zahawi ha dichiarato

spero che saremo una delle prime grandi economie a mostrare al mondo come si passa dalla pandemia all’endemia, e poi affrontarla per quanto tempo rimarrà con noi, che siano cinque, sei, sette o 10 anni

Anche in Gran Bretagna sono in vigore meno misure restrittive. Nonostante il forte pressing dei medici e dei Laburisti, Boris Johnson finora ha resistito a ogni richiesta di mettere in atto una stretta per contenere i contagi Oltremanica dopo il Freedom Day del 19 luglio scorso.

L’unico passo indietro da parte di Johnson è stato fatto sulle mascherine, tornate a essere obbligatorie al chiuso, mentre per il resto ci sono soltanto una sfilza di raccomandazioni con il green pass che è necessario solo per poter accedere nelle discoteche e nei locali notturni.

Mentre in Italia è stato imposto pure per poter prelevare i nostri soldi in Banca o disbrigare faccende alla Posta. Notare le differenze

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