Situato in pieno centro storico, nei pressi della cosiddetta “spacca Napoli“, qui è possibile ammirare l’arte presepiale dei maestri artigiani partenopei. Tra i pastori tradizionali e le figure tipiche della cultura napoletana, si sta facendo spazio da diverso tempo anche la trasposizione di personaggi famosi. Utilizzati spesso anche per attirare l’attenzione dei turisti.
E così San Gregorio Armeno diventa anche un micromondo che riflette cosa accade nell’attualità. Un cambio di governo, la morte di qualche Vip, qualche evento sociale rilevante.
Anche questa magia, però, è finita ovviamente nel mirino della Pandemia del Covid-19. Che ha finito per desertificare una strada che da alcuni anni, già da metà novembre e fino all’Epifania, era affollatissima. Anche grazie al lavoro del Sindaco de Magistris, il quale, puntando sui grandi eventi, ha posto la città di Napoli sotto una nuova luce agli occhi del Mondo.
Ed ora, arriva anche un allarme di uno dei maestri artigiani più noti della zona: Marco Ferrigno. Il quale denuncia come anche questa chicca rischi di finire nelle mani dei cinesi. Ecco le sue [sta_anchor id=”armeno”]parole[/sta_anchor].
La crisi di San Gregorio Armeno
Come riporta Napoli Zon, queste le parole di Marco Ferrigno:
San Gregorio Armeno si trova oggi in uno stato di lentissima agonia, anzi è quasi già morta. Un deserto come quello di ieri qui a novembre non si era mai visto
Siamo esclusi dai ristori e del tutto abbandonati dalle istituzioni. Proveremo a vendere le statuine e i pezzi del presepe attraverso il sito, e come me faranno anche altri artigiani
Un settore già pesantemente provato dalla crisi economica di questi anni, nonché dalla concorrenza cinese, che vende pastori e presepi a costi molto inferiori.
E proprio il capitale cinese potrebbe rilevare anche le botteghe artigiane della zona. Dalla Cina, infatti, sono già arrivate proposte di acquisto delle attività da parte di alcuni imprenditori. I quali potrebbero essere costretti a cedere alle lusinghe mandarine.
Secondo gli artigiani presepiali partenopei, sarebbe bastato che lo Stato avesse stanziato nella Legge ristori 20mila euro per bottega. Ed invece, ne sono rimasti esclusi. Ormai, si può dire che la zona di San Gregorio Armeno rappresenti un autentico museo a cielo aperto.
Via San Gregorio Armeno dove si trova
La strada, popolarmente chiamata via Liguoro, funge da collegamento tra via dei Tribunali e Spaccanapoli. Che ne sono così congiunte all’altezza della Basilica di San Lorenzo Maggiore, dove sorgeva l’agorà.
Ecco su Maps come raggiungere via San Gregorio Armeno: