I prelievi in contanti saranno vietati? Il caso in Australia che preoccupa

I prelievi in contanti saranno vietati? Il caso in Australia che preoccupa

Da qualche tempo, l’Australia è diventato una sorta di grande laboratorio dove partono esperimenti sanitari e sociali che poi, quasi sempre, diventano di dominio mondiale. Da qualche mese ne è partito un altro: i prelievi in contanti vietati dalle banche.

Qui, infatti, Commonwealth Bank ha aperto una serie di filiali “senza contanti” con clienti che non possono più accedere al proprio denaro in contanti. Le transazioni in contanti allo sportello non sono disponibili presso queste filiali, incluso il Commonwealth Bank Place , che si trova nel centro di Sydney, città come noto più importante del paese oceanico. Stessa situazione a Brisbane e Melbourne (che è invece la capitale). Queste filiali senza contanti sono chiamate “centri specializzati”.

Depositi e prelievi possono ancora essere effettuati tramite bancomat in loco, ma per coloro che non hanno la carta di credito a portata di mano, le cose si fanno molto più difficili. Sono disponibili prelievi “contanti senza carta” fino a $ 500 al giorno utilizzando l’ app CommBank, ma per coloro che hanno bisogno di più fondi o non hanno il telefono con sé, i loro contanti non sono accessibili.

In Australia prelievi in contanti vietati da due banche

Come riporta medias-presse a marzo c’è già stato un precedente: l’Australia and New Zealand Banking Group ha annunciato che stava tagliando alcuni dei suoi servizi e che alcune filiali non avrebbero più avuto liquidità. Al momento non ha rivelato quali rami sarebbero stati colpiti, ma ha insistito sul fatto che sarebbe stato solo un “piccolo numero“.

I rischi di una banca senza prelievi in contanti

Ovviamente, non mancano rischi e preoccupazioni. Infatti, il predominio del digital banking solleva la preoccupazione che la società sia diventata troppo dipendente da sistemi potenzialmente vulnerabili. In effetti, i clienti della Commonwealth Bank sono rimasti paralizzati dopo che l’app della banca si è bloccata all’inizio di questo mese, impedendo loro di accedere ai propri conti, trasferire fondi online o utilizzare le proprie carte per effettuare acquisti.

L’esperto di sicurezza informatica Ben Britton, che lavora come responsabile della sicurezza delle informazioni, ha dichiarato al Daily Mail Australia che eventi come questi hanno messo in luce le vulnerabilità dell’eccessiva dipendenza dai pagamenti digitali: “Se non c’è Internet, non ci sono transazioni, non c’è accesso ai tuoi soldi“, ha affermato.

Non mancano poi rischi legati alle frodi e furti. Come afferma sempre Britton:

Se guardi un’organizzazione criminale informatica o individui che sono criminali informatici che vogliono rubare a un gran numero di persone, possono rubare milioni di dollari da decine di migliaia di persone in un giorno. Non sarebbe possibile andare a farlo per strada, privando i cittadini dei loro soldi. Il vecchio sistema, monete fisiche e contanti, ha funzionato per migliaia di anni. Ha sicuramente i suoi problemi, ma sappiamo quali sono, ma se guardi al mondo digitale ci sono così tanti problemi sconosciuti che non abbiamo ancora incontrato

Infine, c’è la solita questione legata alla privacy, visto che tutti gli acquisti online lasciano una traccia ed è sempre possibile sapere chi ha acquistato cosa. I complottisti salutano con sospetto la decisione delle banche di vietare i contanti, poiché fa parte del programma di controllo sociale ed economico della élite che governa il mondo.

Se può interessare, qui abbiamo spiegato cosa fare nel caso in cui la carta dia problemi al bancomat con il messaggio “non abilitata“.

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Pubblicato da Carlo Brigante

Mi definisco un "ribelle" del web

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