Pino Daniele ci lasciava 10 anni fa: il ‘Nero a metà’ che sapeva comme fa ‘o core

Pino Daniele ci lasciava 10 anni fa: il ‘Nero a metà’ che sapeva comme fa ‘o core

Ripercorriamo in breve la vita e la carriera di Pino Daniele, bluesman di Napoli che ci ha regalato tante emozioni.

Pino Daniele ci lasciava 10 anni fa, il 4 gennaio 2015. Tradito dal suo cuore fragile, proprio come l’amico Massimo Troisi. Avrebbe compiuto sessant’anni poco dopo, il 19 marzo, proprio nel giorno di San Giuseppe.

La storia di Pino Daniele

Pino Daniele nacque poverissimo, primo di sei figli, nel quartiere Porto di Napoli. Si trasferì da 2 zie e grazie a loro conobbe la magia della musica. Ascoltando prima un album di Elvis Presley presente in casa e poi scoprendo la passione per la chitarra grazie a un loro regalo per il diploma conseguito.

Imparò così la chitarra da autodidatta, trovando come prima esperienza di rilievo, quella di bassista nel gruppo Napoli centrale a metà anni ’70. Qui fu fondamentale l’incontro con il sassofonista James Senese, che sarà fondamentale nella sua formazione Blues, evidente nei primi lavori. Che a detta di molti, restano anche i suoi migliori. Sarà proprio lui ad acquistargli il basso per poter suonare con loro.

Pino Daniele nei primi anni ’80 è già una realtà nazionale e internazionale della musica. Infatti, apre il concerto di Bob Marley allo Stadio San Siro davanti a 80 mila persone. Dopo qualche anno, sempre a San Siro, aprì l’esibizione di altri artisti come Carlos Santana e Bob Dylan. Nel frattempo, si circonda di un gruppo affiatato di musicisti, che insieme formerà il Neapolitan Power, insieme a Tullio De Piscopo, Joe Amoruso, Rino Zurzolo, Tony Esposito, James Senese, Insieme pubblicheranno il quarto album Vai mo’, una pietra miliare della musica italiana. Terranno un grande concerto a Piazza Plebiscito nel 1981, davanti a 200 mila persone. Ripeteranno l’evento nel 2018.

Erano per Napoli i difficili anni post-terremoto, ma resi speranzosi di un futuro di rinascita grazie alla sua musica, ai film di Massimo Troisi e ai gol di Diego Armando Maradona. Con Troisi, peraltro, ci fu un proficuo sodalizio artistico, visto che Pino Daniele curerà la colonna sonora dei film “Ricomincio da tre“, “Le vie del Signore sono finite” e “Pensavo fosse amore… invece era un calesse“. Dunque lungo un decennio, dal 1981 al 1991.

Sul tema, invito a guardare questo breve documentario:

Con l’arrivo degli anni ’90 arriva per Pino Daniele la svolta commerciale. Vende milioni di dischi, tanti sono i singoli passati da radio e Tv, ma si allontana anche dall’anima blues delle origini. Con il Nuovo millennio, invece, si dà alla sperimentazione, con contaminazioni africane e tante collaborazioni con artisti anche lontani dal suo genere.

Il brano rimasto indelebile è senza dubbio Napul è, una lettera amara alla sua città, ad un certo punto lasciata, preferendo nell’ultimo periodo della sua vita le verdi colline toscane. Ma permettetemi di dire che la mia preferita resta Gesù Gesù, che pubblico di seguito. Senza Pino Napul è mill paur.

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