Attentati in America indirizzati a Trump perché vuole uscire dalla NATO?

Attentati in America indirizzati a Trump perché vuole uscire dalla NATO?

Gli ultimi avvenimenti in America sembrano tutti collegati all’Intelligence americana.

Il 2025 è iniziato all’insegna degli attentati e degli accoltellamenti per opera di personaggi che ora dicono di essere dei “lupi solitari” ora di appartenere a organizzazioni. In Germania particolarmente, ma anche in Italia, in quel di Rimini, un egiziano ha iniziato ad accoltellare le persone per strada nella notte di Capodanno.

Tornano gli attentati anche negli Stati Uniti d’America. E per quanto in uno di essi ci sia la “false flag” di una bandiera ISIS ritrovata nell’auto dell’attentatore, pare proprio che ci sia un minimo comun denominatore tra gli autori. Tutti sono collegati in qualche modo all’Intelligence americana.

C’entri il fatto che Donald Trump abbia minacciato di far uscire gli Usa dalla NATO? Del resto, uno degli attentati è avvenuto proprio sotto la Trump Tower.

Gli attentati in America indirizzati a Trump?

A trovare un minimo comun denominatore tra gli ultimi 2 attentati in America, con il tentativo di assassinare il presidente americano nel campo da Golf alcuni mesi fa, è Cesare Sacchetti sul proprio blog.

A Las Vegas, ad esempio, il guidatore che ha fatto esplodere davanti alla Trump Tower il suo furgone Tesla (scelta dell’auto non casuale), Matt Livelsberger, era un ex membro delle forze speciali americane (meglio noti come berretti verdi)

Anche a New Orleans sembra c’entrare qualcosa l’Intelligence americana. Malgrado il buffo tentativo di far apparire l’attentato come di responsabilità dell’ISIS, inserendo una bandiera nera nell’auto, lo sparatore della Louisiana, tale Shamsud-Din Bahar Jabbar, ha prestato servizio per 8 anni nell’esercito americano presso la base di Fort Bragg. La stessa nella quale era operativo il succitato Livelsberger.

Veniamo al terzo personaggio, che “chiude il triangolo“, Ryan Routh. Si tratta del secondo aspirante assassino di Trump che lo scorso settembre si era appostato tra i cespugli del club del golf del presidente per provare a sparagli con un AK-47. Anch’egli ha infatti frequentato la base di Fort Bragg.

E veniamo alla exit strategy di Donald Trump dalla NATO. Il Tycoon ha imposto agli altri stati membri membri di aumentare le spese contributive al 5% del PIL, altrimenti farà uscire gli Usa dall’organizzazione sovranazionale.

L’Italia, tanto per capirci, per raggiungere questo obiettivo dovrebbe praticamente più che triplicare il suo investimento, dato che ad oggi non arriva all’1,5%. Ciò significherebbe sottrarre soldi ad altri settori che già sono in affanno, come scuola, sanità e sicurezza interna.

Ma questo governo filo-atlantista e ben agganciato al sistema solare anglosassone che governa il mondo, non avrà difficoltà a farlo.

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Pubblicato da Carlo Brigante

Mi definisco un "ribelle" del web

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