I casi risalgono agli anni ’70 e ’80 e molti preti sono morti. La bancarotta della diocesi di San Francisco per pedofilia non è l’unico caso.
Fortunatamente, da diversi anni denunciare i casi di pedofilia nelle chiese occidentali non è più un tabù. Dagli anni ’90 sempre più persone hanno preso coraggio e le stesse istituzioni ecclesiastiche sono sempre meno disposte a proteggere chi si è macchiato di un simile vile reato.
Clamoroso fu il caso della chiesa d’Irlanda, un paese notoriamente molto cattolico, al punto che la religione, oltre ovviamente alla ribellione alla Corona britannica, è causa di scissione da ormai un secolo con una porzione settentrionale. Ma un altro caso clamoroso sta scuotendo la chiesa cattolica apostolica sulla sponda americana.
Qui infatti, la diocesi di San Francisco ha dovuto dichiarare bancarotta per le troppe cause contro preti pedofili di questa istituzione.
Diocesi di San Francisco dichiara bancarotta per pedofilia
Come racconta Il fatto quotidiano, la diocesi di San Francisco è retta dal 2012 dall’arcivescovo Salvatore Joseph Cordileone. Non riesce più a gestire gli oneri determinati dalle oltre 500 cause giudiziarie, alcune risalenti anche a decenni fa. Non è però il primo caso: fin dal caso dell’inchiesta Spotlight (sul quale è stato fatto anche un film) che portò alla luce gli abusi sessuali del clero a Boston, molte sedi vescovili del Paese sono state costrette a disfarsi di proprietà e immobili per elargire i risarcimenti.
L’istanza è stata presentata a nome dell’arcivescovo Cordileone alla Corte fallimentare del Distretto settentrionale della California, sostenendo come la procedura fallimentare sia
la soluzione migliore per fornire una compensazione giusta ed equa ai sopravvissuti innocenti e a quanti hanno subito danno (…) fermerà tutte le azioni legali contro l’arcivescovo cattolico di San Francisco, mentre l’arcidiocesi sviluppa un piano di riorganizzazione basato sui beni e sulla copertura assicurativa disponibile da utilizzare per risolvere i reclami con i sopravvissuti agli abusi
Prosegue poi rammaricato:
La triste realtà è che l’Arcidiocesi non ha né i mezzi finanziari né la capacità pratica per discutere individualmente tutte queste denunce di abuso, e quindi, dopo molte considerazioni, ha concluso che il processo di fallimento era la soluzione migliore per fornire un risarcimento giusto ed equo ai sopravvissuti innocenti che sono stati feriti
È il modo migliore per portare la soluzione tanto necessaria ai sopravvissuti, consentendo allo stesso tempo all’arcidiocesi di continuare la sua sacra missione verso i fedeli e i bisognosi. Dobbiamo cercare la purificazione e la redenzione per guarire soprattutto i sopravvissuti che hanno portato con loro il peso di questi peccati per decenni
Molti preti pedofili sono morti
Buona parte dei casi di pedofilia risalgono agli anni ’70 e ’80. Molti sacerdoti sono ormai deceduti, altri sono stati sconsacrati. Anche in caso di risarcimento in denaro, comunque, si tratta di adulti violati della loro innocenza in tenera età. Abusati da chi doveva proteggerne lo spirito e invece ne ha brutalizzato la carne.
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