Ecco come è morto l’ex capo della Wagner Prigozhin e se davvero Vladimir Putin abbia voluto la sua morte così plateale.
Ieri sera è giunta la notizia che molti in occidente si attendevano, prima o poi, certi della presunta bramosia di vendetta del presidente russo nei confronti dei suoi traditori. Yevgeny Prigozhin risulta tra le vittime di un jet privato colpito nella regione russa di Tver, in un volo da Mosca diretto a San Pietroburgo. Tra le vittime, anche il suo vice, Dmitry Utkin, noto anche per le sue simpatie naziste.
Si tratta del jet privato dello stesso Prigozhin, l’Embraer Legacy 600. Oltre ai succitati, figurano tra i passeggeri Sergey Propustin, Evgeny Makaryan, Alexander Totmin, Valery Chekalov e Nikolay Matuseev. Occorre comunque confermare la loro identità tramite DNA.
Ma è stato davvero Putin a volere la morte dell’ex leader della Wagner? Che ricordiamo essere un esercito di mercenari impegnato, con successo, in Ucraina, ma anche su altri fronti di guerra sparsi per il mondo. Importante, ma non si dice, per mitigare l’avanzata jihadista. Si pensi a Palmira, in Siria, o in Mali, in Africa.
Come è morto Prigozhin?
Come riporta Izvestija, alle 17:54 (ora locale) l’Embraer ERJ-135BJ Legacy 600 è decollato dall’aeroporto Sheremetyevo di Mosca diretto a Pulkovo a San Pietroburgo, ma è scomparso dai radar 26 minuti dopo il decollo. A dirlo è il primo rapporto ufficiale del servizio di localizzazione degli aerei Flightradar24.
Flightradar24 ha ricevuto i primi dati da Prigozhin alle 14:46 GMT (17:46 ora di Mosca). Alle 15:11 GMT (18:11 ora di Mosca), l’aereo stava volando ad un’altitudine di crociera di 28mila piedi (circa 8,5 km) l ad una velocità di circa 500 km/h. Allo stesso tempo, negli ultimi minuti di volo, a partire dalle 18:19, la velocità verticale dell’Embraer Legacy 600 è diminuita drasticamente, dopo di che è aumentata.
L’aereo ha inviato i dati più recenti mentre si trovava ad un’altitudine di circa 6 km alle 18:20:14 ora di Mosca. Flightradar24 ha anche pubblicato un diagramma dell’intero volo dell’aereo.
Esperti forensi e altri specialisti del comitato investigativo russo continuano a lavorare sul luogo dell’incidente. Questa mattina, i corpi delle persone che erano a bordo dell’Embraer Legacy sono stati portati all’obitorio per un esame forense.
Chi ha ucciso Prigozhin?
Ricordiamo anche che Prigozhin è stato protagonista di un grottesco tentativo di golpe, con una marcia su Mosca che si è fermata molto presto. Qualcosa che ha evocato il Golpe Borghese in Italia negli anni ’60.
Dunque, il primo sospetto va su Vladimir Putin, che si sarebbe così vendicato di questo tentativo. Anche perché l’ex capo della Wagner più volte aveva fatto sentire platealmente i suoi dissapori verso i vertici del paese. Tuttavia, ormai Prigozhin era stato già messo alla porta e l’unico motivo di farlo fuori potrebbe essere la sua altrettanta bramosia di vendetta e di collaborazione con l’occidente proprio contro i vertici. Il fatto che poi sull’aereo ci fosse anche il suo inquietante vice, lascia pensare che si sia voluta tagliare la testa alla Wagner. Esercito prezioso per i russi ma diventato anche molto fastidioso, come spesso accade con i mercenari.
Ma Putin da solo non decide nulla. E’, come detto più volte, il rappresentante di una nomenklatura costituita da potere politico, militare e religioso. Ma Prigozhin poteva anche essere ucciso in modo meno plateale, quando ormai il mondo si sarebbe dimenticato di lui.
O forse proprio la platealità serviva ai vertici russi per dimostrare cosa accade a chi va contro il potere. Ma anche qui è improbabile che servisse ancora. Già in passato abbiamo visto una strana platealità rispetto alle morti dei dissidenti di Putin. Anna Politkovskaja fu uccisa proprio il giorno del compleanno di quest’ultimo, per una sorta di apparente regalo. Alexander Litvinenko fu ucciso a Londra nel 2006, avvelenato dal Polonio, una sostanza che si produce solo in Russia, non certo facilmente trasportabile. Come se si fosse voluto sottolineare la fonte della sua morte.
E chissà che Prigozhin non sia stato fatto fuori dagli stessi ucraini (leggi americani) per i suoi successi sul campo di battaglia ucraino. Due piccioni con una fava, visto che alla vendetta si somma anche la possibilità di dare le colpe al presidente russo.
Ma c’è una terza ipotesi da non scartare: che la sua morte sia stata simulata – da parte dell’establishment russo o da egli stesso – per uscire definitivamente di scena. Dunque, che su quell’aereo non ci fosse davvero lui. Fa tornare alla mente la scena iniziale de Il cavaliere oscuro il ritorno, quando Bane simula la propria morte per poter entrare a Gotham city e completare la distruzione lasciata in sospeso dal maestro Ra’s al Ghul. Sarà anche perché Bane è calvo e un mercenario, proprio come Prigozhin.
Insomma, tante cose che non quadrano e che vanno ad aggiungersi a tanti altri misteri di questa rinnovata Guerra fredda.