Niger, perché la guerra civile deve preoccuparci

Niger, perché la guerra civile deve preoccuparci

Il Niger è un paese dell’Africa occidentale molto importante per varie ragioni. Il 26 luglio si è consumato un golpe.

Il continente africano continua a essere logorato dalle guerre civili, come noto anche fomentate dalle grandi potenze, che vendono armi e impongono loro uomini di fiducia al comando di questo o quel povero paese. Tra questi troviamo il Niger, ex colonia francese senza sbocco al mare situato in Africa occidentale e incastonato tra vari paesi di una certa influenza. Come Algeria, Libia e Nigeria.

Sebbene certi eventi non facciano più notizia e vengano quasi ascoltate o lette distrattamente o con superficialità poiché ritenute praticamente “normali“, in realtà dovrebbero preoccuparci per le ripercussioni che possono avere anche sul nostro paese.

Cosa sta succedendo in Niger

Come spiega Il Primato Nazionale, il 26 luglio scorso è stato messo in atto un Golpe da parte della guardia presidenziale, contro il presidente del Niger Mohamed Bazoum (peraltro ad oggi ancora prigioniero dei golpisti). Inoltre, migliaia di manifestanti si sono radunati di fronte all’ambasciata francese a Niamey.

Diversi manifestanti hanno urlato slogan contro la Francia, come detto un tempo paese colonizzatore e a oggi ancora molto influente nell’area, per poi strappare la targa con la scritta “Ambasciata francese in Niger” e sostituirla con bandiere russe e nigerine. Non sono mancate grida come “Viva Putin” e “Viva la Russia“.

Nel frattempo l’Ecowas – acronimo di Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale – ha lanciato un ultimatum di una settimana ai militari golpisti, chiedendo il ripristino dell’ordine costituzionale e del governo del presidente Mohamed Bazoum, senza escludere l’uso della forza se ciò non dovesse verificarsi. La stessa organizzazione africana ha poi annunciato l’imposizione di sanzioni economicheimmediate” al Niger.

Sul fronte europeo, l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell ha fatto sapere che l’Unione europea:

sostiene tutte le misure adottate da Ecowas come reazione al colpo di Stato avvenuto in Niger e le appoggerà rapidamente e con decisione

è importante che la volontà popolare espressa attraverso le elezioni venga rispettata

Ricordiamo che l’Ecowas (Comunità economica degli Stati dell’Africa Occidentale) è costituita da 15 Stati dell’Africa Occidentale, tra cui lo stesso Niger. Tutte, all’unisono, hanno condannato il golpe.

Cosa rischia l’Italia con il Golpe in Niger

Veniamo ora alla questione che più ci interessa: cosa rischia l’Italia con il colpo di Stato in Niger? Il Niger rappresentava fino a mercoledì scorso una sorta di ultimo “baluardo” per l’Europa, in un’area già fortemente destabilizzata. Le ragioni sono tante, eccone alcune:

  1. la presenza di miniere di uranio necessarie alle centrali nucleari francesi;
  2. il contrasto al jihadismo;
  3. il controllo dei flussi migratori.

Tuttavia, l’instabilità politica in Niger preoccupa enormemente anche gli americani: qui, secondo RID (Rivista italiana di difesa), è presente la seconda più grande base militare Usa in Africa, vicino ad Agadez.

Se il primo punto riguarda strettamente la Francia e il secondo diversi paesi europei, tra cui comunque sempre i transalpini, dove il terrorismo ha colpito spesso negli ultimi 10 anni, il terzo punto riguarda soprattutto il nostro paese, dato che siamo il primo approdo dei clandestini e siamo abbandonati dall’Unione europea.

Russia dietro guerra in Niger?

La Russia viene accusata di fomentare la rivolta in Niger, come altrove, per due motivi:

  1. prova a mettere in crisi l’Europa dove può, ovvero nei Paesi africani che si trovano in una condizione economica drammatica;
  2. mettere le mani sulle risorse minerarie. Se il Mali è ricco di giacimenti d’oro, il Niger è pieno di uranio.

Secondo Pierre Jacquemot, ex ambasciatore francese in Kenya, nel Ghana e nella Repubblica democratica del Congo:

i russi “pagano i giovani disoccupati, gli danno qualche cartellone, delle bandiere, gli dicono cosa gridare e li mandano davanti alle ambasciate o ai centri culturali francesi. È già successo a Ouagadougou. Lì l’ambasciatore di Francia ha chiaramente visto dei russi tra i manifestanti

Non sappiamo quanto ciò sia vero, ne abbiamo già parlato qui. Di sicuro, comunque, ha soffrire è una popolazione già stremata dalla povertà: come riporta Wikipedia, l’economia del Niger è una delle più povere fra quelle degli Stati che fanno parte del “terzo mondo” ed è basata sulla pastorizia e sull’agricoltura.

Gli introiti dovuti all’estrazione di Uranio non va certo in favore della popolazione. Anzi, non è da escludere che avvenga pure non a norma, minando seriamente la salute dei lavoratori del settore e della gente nigerina tutta.

Niger dove si trova

Ricordiamo che il Niger si trova in Africa occidentale: confina a nord con l’Algeria e la Libia, a est con il Ciad, a sud con la Nigeria e il Benin e a ovest con il Burkina Faso e il Mali.

Il nome deriva dal fiume Niger che lo attraversa. La capitale è Niamey, a sud-ovest del Paese. Gli abitanti prendono il nome di nigerini, da non confondere con i nigeriani, abitanti della Nigeria.

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