Oppenheimer, chi è davvero l’inventore della bomba atomica

Oppenheimer, chi è davvero l’inventore della bomba atomica

Vediamo la complicata storia di Robert Oppenheimer, al quale sono stati dedicati diversi film. E attribuiti meriti ma anche feroci accuse.

Quando Hollywood (e il cinema in generale) lancia un film o una serie tv su un personaggio storico, ecco che, inevitabilmente, cresce esponenzialmente la curiosità intorno a lui. Del resto, è anche giusto informarsi sul protagonista delle vicende prima di recarsi nelle sale o di guardare la pellicola sulla poltrona di casa. E allora, chi è Robert Oppenheimer?

Sinteticamente, è passato alla storia come l’inventore della bomba atomica. E anche il film diretto da Christopher Nolan, dove viene interpretato dal sempre ottimo Cillian Murphy, lo presenta come tale. In realtà, in passato a lui sono stati dedicati altri due lungometraggi (uno del ’47, l’altro dell’89) e 5 serie televisive.

Ma vediamo meglio chi è Oppenheimer, i meriti e i demeriti.

Chi è Robert Oppenheimer

All’anagrafe Julius Robert Oppenheimer, meglio noto come J. Robert o semplicemente Robert, come riporta Wikipedia è nato a New York il 22 aprile 1904, da genitori ebrei di origine tedesca. Frequentò la scuola New York Society for Ethical Culture e, comprese le inclinazioni verso la Chimica, al terzo anno iniziò a studiare privatamente con un docente questa materia.

Nel 1922 si iscrisse ad Harvard per laurearsi in Chimica, ma finì per passare alla Fisica dopo il primo anno, avendo come mentore Percy Williams Bridgman, futuro premio Nobel per la Fisica. Proseguì gli studi al laboratorio Cavendish, presso la Cambridge University, diretto da Ernest Rutherford.

Si laureò a Harvard nel 1925 summa cum laude e lavorò come studente ricercatore, per un breve periodo, a Cambridge presso il laboratorio di Joseph Thomson, un celebre fisico sperimentale. Prima della laurea però, fu seguito da uno psicologo colto da crisi di identità. Dopo il titolo accademico fu anche ricercatore presso altri centri di fisica europei, siti in Olanda, Germania e Svizzera.

Negli anni ’20 fu brillante artefice di molti studi nel campo della fisica, sia in Europa che negli Stati Uniti. Le sue doti principali – chiarezza di idee, capacità di sintesi, intuizione e doti organizzative – ne facevano un ricercatore concreto, ottimo divulgatore, nonché nonché abile coordinatore di team. Doti che non sfuggirono al governo americano, il quale nel 1942 lo chiamò a dirigere il Progetto Manhattan.

Decisivo per quella che sarà la nascita della prima bomba atomica, che gli americani utilizzeranno contro i giapponesi per dire al mondo chi comanda. Giustificando il tutto con l’attacco di Pearl Harbor subìto (sebbene non manchi chi ritenga che a sua volta fu ordito dagli stessi Usa per entrare nella Seconda guerra mondiale, un po’ quanto accaduto per l’11 Settembre).

Oppenheimer e la bomba atomica

Il Progetto Manhattan fu un programma di ricerca e sviluppo condotto dagli Stati Uniti d’America con il sostegno di Regno Unito e Canada per realizzare le prime bombe atomiche. Il Progetto Manhattan iniziò con poche risorse nel 1939 ma crebbe fino ad occupare più di 130 000 persone e costò quasi 2 miliardi di dollari americani. Dei quali quasi completamente (il 90%) impiegato per costruire edifici (si realizzò un’autentica cittadella, dove le persone impegnate vi portarono le rispettive famiglie) e produrre materiale fissile, mentre solo una minima parte (il 10%) impiegato per lo sviluppo e la produzione di armi.

In realtà, il progetto fu dislocato in circa 30 zone diverse tra i tre paesi impegnati e alla fine furono realizzate 4 bombe nucleari:

  • le prime due – The Gadget e Little boy -sono state, come tristemente noto, sganciate sulle cittadine nipponiche di Hiroshima e Nagasaki;
  • la terza bomba approntata fu la Model 1561, anche essa destinata su Nagasaki, ma di fatto non fu mai adoperata visti i danni già provocati dalla precedente;
  • la quarta bomba è rimasta di fatto solo un progetto ma concretizzatosi realmente.

Per raggiungere il suo scopo, Oppenheimer si circondò dei migliori fisici nucleari del mondo, costituendo il gruppo di ricerca più importante che sia mai esistito nella storia della scienza.

Dopo aver preso coscienza dei danni provocati dalle bombe, disse in modo sconsolato:

I fisici hanno conosciuto il peccato

Un’altra frase, sulla quale però ci sono dubbi di autenticità, sarebbe ancora più rammaricata:

Sono diventato Morte, il distruttore di mondi

I difficili anni del Dopoguerra

Nel dopoguerra, come presidente del comitato consultivo della commissione per l’energia atomica, si oppose alla costruzione della bomba all’idrogeno. Ritenendo che un’arma di tale potenza non avrebbe risolto i problemi strategici degli USA. Ma, piuttosto, ne avrebbe abbassato il livello etico. Riteneva più utile invece realizzare armi nucleari tattiche.

Si guadagnò presto le ostilità governative, anche perché iniziò la guerra fredda contro l’Urss, nonché il maccartismo, appunto da essere additato perfino di simpatie comuniste. Paradossalmente, gli fu vietato l’accesso ai segreti atomici, e la comunità scientifica si mobilitò in suo favore, e così fu confermato nel ruolo di direttore e professore dell’Institute for Advanced Studies di Princeton. Carica che mantenne fino alla morte.

Tenne molte conferenze in varie università americane ed europee, sebbene spesso gli studenti universitari si mobilitassero spesso contro la sua presenza. Ma di fatto non ebbe più ruoli politici, né alcuna influenza politica. Le istituzioni politiche, insomma, dopo averlo sfruttato lo ritennero una figura imbarazzante, superflua, perfino ostile.

Anche perché nei suoi discorsi o nelle sue interviste non mancava di lanciare moniti sui rischi comportati dalla conoscenza scientifica senza alcuna coscienza etica. Sebbene pochi anni prima della morte, gli furono consegnati alcuni premi per una sorta di riabilitazione tardiva.

Malato di cancro, essendo un accanito fumatore, gli fu diagnosticato un cancro alla gola nel 1965, contro il quale furono inutili sia un’operazione che la chemioterapia. Morì due anni dopo un breve coma, all’età di 62 anni.

Il giudizio storico nei suoi confronti è contrastante, tra chi lo ritiene un genio della Fisica e chi invece semplicemente un criminale. Difficile da dirsi, i giudizi sui personaggi della storia vanno sempre contestualizzati: probabilmente, neppure lui aveva calcolato le devastanti proporzioni reali della sua invenzione.

5,0 / 5
Grazie per aver votato!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.