Miura, il Sol Levante che non vuole saperne di tramontare

Kazuyoshi Miura è proprio come quel Sol levante simbolo del suo paese d’origine, il Giappone, che non vuole saperne di tramontare. A 56 anni, infatti, l’attaccante nipponico è tornato a giocare in Europa.

Miura è stato il primo calciatore giapponese a militare in Serie A, nelle fila del Genoa, a metà anni ’90. Certo, collezionò solo 21 presenze segnando una rete, ma fece da apripista per i calciatori giapponesi nel nostro paese. Seguirono infatti il talentuoso trequartista Hidetoshi Nakata a Perugia e, qualche anno dopo, un altro trequartista: Shunsuke Nakamura alla Reggina.

Nakata fu una vera sorpresa coi grifoni, per poi perdersi alla Roma, oscurato da Totti. Mentre Nakamura si segnalò in Calabria per qualche calcio piazzato, ma sarà al Glasgow Rangers che si farà valere. Peraltro, anch’egli si è ritirato ad una età ragguardevole: 44 anni.

Kazu Miura, il calciatore più anziano in attività

Come riporta Wikipedia, il 1º febbraio scorso, Miura è tornato a giocare in Europa dopo quasi trent’anni dalla prima e unica esperienza (come detto quella ligure), passando in prestito all’Oliveirense, squadra della seconda serie portoghese, fino al termine della stagione.

Un trasferimento reso possibile anche dal fatto che il club portoghese e lo Yokohama, dove stava militando Miura, fossero controllati dalla stessa proprietà: l’Onodera Group.

Ha fatto il suo esordio però solo dopo oltre due mesi, il 21 aprile 2023, entrando in campo al 90º minuto contro l’Académico de Viseu, partita vinta dall’Oliveirense per 1-4.

Miura, a 56 anni, un mese e 24 giorni, è diventato anche il giocatore più anziano ad aver disputato un incontro di calcio professionistico in Portogallo.

La carriera di Kazu Miura

La carriera di Miura è iniziata nel 1982 a 15 anni, ma lontano dal suo paese, in Brasile. Dove partì da solo col sogno di giocare a calcio e fu ingaggiato dalla Juventus (che nulla a che spartire con quella torinese di casa nostra). Nel 1986 viene ingaggiato dal Santos. Al termine del campionato passa al Palmeiras per giocare un torneo in Giappone (la Kirin Cup) come tesserato professionista brasiliano.

Da lì in poi cambia varie squadre: Sociedade Esportiva Matsubara, Clube de Regatas Brasil, XV de Jau, Coritiba FC, di nuovo Santos.

Dal 1990 al 1994 torna in Giappone nelle file dello Yomiuri (poi Verdy Kawasaki) vincendo campionati, coppe e premi vari nonché entrando nella squadra olimpica e poi nel giro della nazionale maggiore. Non mancherà di vincere dei trofei internazionali, come la medaglia d’oro nel 1992.

Due anni dopo firma un contratto con il Genoa, anche grazie a degli sponsor giapponesi che pagano la società gialloblu a ogni presenza del giocatore.

Il 4 dicembre 1994 realizza il gol del momentaneo vantaggio genoano nel derby stracittadino, poi vinto dai blucerchiati per 3-2, divenendo così il primo calciatore giapponese ad aver giocato e segnato in Italia.

In Italia subì anche una grave frattura al volto dopo uno scontro con il capitano del Milan Franco Baresi.

Nel 1995 parte con la sua Nazionale per partecipare alla Kirin Cup, che poi vince. Al suo rientro nei rossoblù perde però il posto in squadra da titolare e viene ceduto a fine stagione.

Nella stagione successiva (1995-1996) torna così nel suo paese e sempre con i Verdy Kawasaki. Qui la sua carriera vive il momento migliore della sua carriera, vincendo i campionati nazionali, Coppe dell’Imperatore, la Kirin Cup, una decina di premi, titoli di capocannoniere, onorificenze sportive, attestati di Miglior giocatore asiatico e Miglior giocatore giapponese. Nello stesso anno ottiene con la sua Nazionale la prima e storica qualificazione al Mondiale (Francia ’98). Veniva altresì regolarmente chiamato a partecipare a tutti gli incontri della squadra FIFA World Stars.

Dal 2001 al 2005 gioca nel Vissel Kōbe, ove per due stagioni si ritrova come compagno di squadra del fratello Yasutoshi. Nella stagione 2005 si è trasferito in Australia nelle fila del Sydney FC, dove ha militato anche Alex Del Piero.

Poi il ritorno in patria e tante altre squadre. Il 12 marzo 2017 ha rimpinguato il suo primato come più anziano marcatore della storia del calcio: a 50 anni e 14 giorni.

I recordi di Kazu Miura

Mentre il 5 agosto 2020 stabilisce un nuovo record: grazie ai 63 minuti disputati in una partita di Coppa del Giappone, diventa l’unico giocatore ad aver disputato partite professionistiche in 5 decenni differenti: 1980, 1990, 2000, 2010, 2020.

Nel 2018 ha superato il record detenuto dal portiere inglese Kevin Poole, che era di 51 anni, come giocatore più anziano ancora in attività.

Il 23 settembre 2020, a 53 anni, 6 mesi e 28 giorni, batte il record di Masashi Nakayama come calciatore più anziano della storia della J-League, la massima serie nipponica.

Poi altri passaggi nelle serie minori giapponesi, migliorando tra l’altro anche il record di marcatore più anziano della storia del calcio professionistico, all’età di 55 anni e 252 giorni. Ora l’esperienza in Portogallo. E domani?

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