Mino Reitano dimenticato dalla Tv: storia di un cuore che amava tanto

Mino Reitano dimenticato dalla Tv: storia di un cuore che amava tanto

Mino Reitano è stato un pezzo importante della canzone italiana. Brani come Italia o Avevo un cuore (che ti amava tanto) hanno lasciato il segno. Si è esibito anche insieme ai Beatles in un club tedesco.

La sua interpretazione si caratterizzava, oltre che per la voce potente, anche per l’intensità con cui eseguiva i suoi brani. Spesso narranti della sua terra di origine, la Calabria, e dei migranti.

Mino Reitano era anche un noto volto televisivo. Quella Tv che molto spesso dimentica i suoi volti celebri, come fatto per esempio con Gigi Sabani.

A spegnere la sua gioia di vivere è stato un cancro all’intestino, diagnosticatogli nel 2007. Morì nel 2009 a 65 anni. In quel framezzo, dove subì due interventi chirurgici, non disdegnò di comparire ancora in televisione, per raccontare la sua vicenda. Con il suo intramontabile sorriso e la sua incrollabile energia. Come ai Fatti vostri di Giancarlo Magalli.

Mino Reitano storia

Come riporta Wikipedia, nato a Fiumara, in provincia di Reggio Calabria, il 7 dicembre 1944, a soli 2 anni perde la giovane madre, mentre il padre Rocco fa il ferroviere. Ed è probabilmente lui a trasmettergli la passione per la musica, dato che suona il clarinetto ed è direttore della banda musicale di Fiumara.

Tuttavia, Mino, all’anagrafe Beniamino, studia pianoforte, violino e tromba per 8 anni al conservatorio. E a 10 anni è già ospite della trasmissione televisiva La giostra dei motivi, presentata da Silvio Gigli.

Mette su una band rock n’roll insieme ai fratelli Franco, Antonio e Vincenzo e a Franco Minniti. Il nome cambierà spesso: da Fratelli Reitano passando per Franco Reitano & His Brothers fino Beniamino e i Fratelli Reitano. Ricevono anche un trafiletto sul Sorrisi e canzoni del 1961.

Come il destino di tanti calabresi, seppur per ragioni diverse, finiscono anche loro in Germania a suonare. In un club suona perfino insieme ai Beatles (all’epoca ancora poco noti) e raccontò spesso di aver legato con John Lennon.

Dal 1965 iniziano le prime partecipazioni a festival ed eventi musicali di spessore, oltre che i primi successi discografici. Nel 1967, per esempio, incide uno dei suoi brani più noti e belli: Avevo un cuore (che ti amava tanto), che divenne una hit parade l’anno successivo e uno dei suoi cavalli di battaglia per il resto della carriera. Bissa poi il successo con Una chitarra, cento illusioni, che supera le 500mila copie vendute e ottiene quindi il disco d’argento.

Nel 1969 arrivano diverse soddisfazioni come autore, tra cui il successo del brano Una ragione di più, cantata da Ornella Vanoni e riproposta nel 2008 in duetto con Giusy Ferreri per l’album di quest’ultima Più di me.

Mino Reitano biografia

Gli anni ’70 possono essere considerati il periodo migliore della sua carriera. Inanella una serie di buoni piazzamenti e riconoscimenti tra Cantagiro, Festivalbar, dischi d’oro e tournée all’estero. Partecipa inoltre per otto anni a Canzonissima, classificandosi sempre ai primi posti.

Non mancano anche incursioni nel cinema come attore ed è anche autore di sigle di programmi televisivi. Nel 1973 scrive una canzone che partecipa e vince lo Zecchino d’oro, La sveglia birichina, che resterà tra i brani più noti della kermesse musicale dei bambini.

La sua duttilità lo porterà anche a presentare un programma: Gioco-città, e a scrivere un romanzo: Oh Salvatore!, un semi-autobiografico sul tema dei migranti.

Negli anni ’80, oltre che un inno per l’Inter, sua squadra del cuore (alé Inter), inciderà forse il suo brano più iconico: Italia. Col quale parteciperà a Sanremo 1988. Una sincera lettera d’amore al suo paese, scritto da Umberto Balsamo e pensata inizialmente per Luciano Pavarotti. Ciò conferma dunque la grande voce di cui vantava.

Sempre al Festival del 1988 vinse però come autore la categoria Nuove Proposte con i Future per i quali scrive Canta con noi.

Tra gli anni ’90 e 2000 partecipa altre 3 volte al Festival di Sanremo. L’ultima volta con La mia canzone, inclusa nel suo ultimo album-raccolta La mia canzone, Le mie canzoni.

Nel 1996 torna anche al Cinema con un cameo nel film di Carlo Verdone: Sono pazzo di Iris Bond. Dove interpreta se stesso con autoironia.

Nel 2000 torna a cantare per una squadra di calcio, questa volta la Lazio, per l’inno del centenario della Lazio.

L’anno dopo partecipa al Concerto di Primavera tenutosi al Taj Mahal, storico casinò di Atlantic City, insieme ad altri grandi interpreti italiani: Mario Merola, Anna Calemme e Little Tony.

Sempre nel 2001 partecipa a La notte vola, un revival degli anni ottanta condotto da Lorella Cuccarini, dove vince con Italia.

Il suo ultimo concerto si tiene a Pescara, il 1º ottobre 2006. Mentre la sua ultima apparizione televisiva, ormai segnato dalla malattia, risale al 12 febbraio 2008 a La vita in diretta su Rai 1.

Mino Reitano come è morto

Come detto, Mino Reitano è morto per un cancro all’intestino, diagnosticatogli nel 2007. Malgrado abbia subito 2 interventi chirurgici. Si è spento ad Agrate Brianza (in provincia di Monza, dove ha costruito “Villaggio Reitano” con i primi successi di metà ani ’60) il 27 gennaio 2009, all’età di 65 anni. Lascia moglie e due figlie.

Tanti i presentatori e i cantanti che gli resero omaggio ai funerali. Tra i quali Mike Bongiorno, Memo Remigi, Little Tony, Gianni Morandi, Massimo Ranieri, Claudia Mori e Adriano Celentano.

Il Comune di Malvito, in provincia di Cosenza, ha intitolato il Piccolo Teatro Comunale a lui. Mentre l comune di San Marco Argentano, sempre a Cosenza, gli ha intitolato una piazza.

Oltre alle canzoni, Mino Reitano ha lasciato le sue fortune aiutando nel mondo le persone bisognose, negli Ospedali, Istituti di ogni genere. Ai bambini in particolare. Lo ha fatto fino alla fine, donando delle poltrone al reparto della Chemioterapia, dove lui si curava.

Mino Reitano canzoni più belle

Chiudiamo questo ricordo con tre delle sue canzoni più belle:

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