Se pensiamo agli sbuffi d’acqua emessi da una balena, è sicuramente sorprendente vederne alcuni grandi quanto la balena stessa. Ora proviamo a immaginare una balena in grado di spruzzare una colonna d’acqua 20 volte più grande del suo stesso corpo.
Impossibile, mi direte; ma è esattamente quanto successo, per di più su scala cosmica, alla luna di Saturno Encelado.
L’ormai famoso telescopio spaziale JWST ha infatti avvistato uno sbuffo di vapore acqueo lungo circa 10000 km proveniente dal suddetto satellite, che ha un diametro di poco più di 500 km.
È il caso, quindi, di approfittare di questo straordinario evento per dare un’occhiata più da vicino a quest’affascinante luna, che è uno dei candidati principali nel sistema solare per la presenza di vita oltre la Terra.
Encelado: una luna piccola, ma estremamente preziosa
Encelado, una delle oltre cento lune finora note di Saturno, orbita molto velocemente (in appena 1,37 giorni) intorno al gigante gassoso, precisamente all’interno dell’anello E.
Studiata per la prima volta in dettaglio nel 2005 dalla sonda Cassini (che vi si è avvicinata fino a poco più di 1000 km), la luna dovrebbe essere una semplice palla di ghiaccio gigante, data la sua distanza dal Sole.
E invece dai rilevamenti di Cassini risultò subito chiaro che le cose stavano molto diversamente.
Infatti, le forze di marea (un effetto secondario della forza di gravità) generate da Saturno deformano ripetutamente la piccola luna, provocandone un surriscaldamento interno.
Di conseguenza, sotto la crosta ghiacciata di Encelado si trova un oceano globale di acqua salata, che di tanto in tanto emerge in superficie, sotto forma di vapore acqueo, attraverso le lunghe fessure che la solcano (conosciute come “tiger stripes”, ossia strisce di tigre).
Questi sbuffi di vapore acqueo non solo indicano che la luna è tutt’altro che “morta”, ma alimentano anche per il 30% un “toro” (cioè, una nube a forma di ciambella) all’interno dell’anello E, mentre il restante 70% rifornisce d’acqua l’intero sistema saturniano.
Infine, Encelado probabilmente possiede anche un’atmosfera propria: sempre la sonda Cassini, infatti, rilevò col suo magnetometro una “piegatura” del campo magnetico di Saturno proprio sopra la luna, il che è consistente con la presenza di un’atmosfera.
Encelado vista dal JWST: pennacchio record, ma nessuna traccia organica
Alla fine del 2022, quindici anni dopo Cassini, anche il JWST punta il suo occhio elettronico su Encelado e ciò che vede è, come detto, incredibile: uno sbuffo di vapore acqueo lungo circa 1000 km, cioè circa 20 volte il diametro della piccola luna.
Purtroppo, però, questo avvistamento da record non è accompagnato dal rilevamento di molecole organiche.
Come infatti riporta Nancy Atkinson su Universe Today, un gruppo di ricerca guidato da Geronimo Villanueva del Goddard Space Flight Center presso la NASA e da Heidi Hammel della Association of Universities for Research in Astronomy (AURA), ha rilevato solo acqua nella composizione del pennacchio emesso da Encelado.
Per la precisione, i ricercatori hanno esaminato lo spettro fornito dallo strumento NIRSpec (Near-Infrared Spectrograph, ossia Spettrografo nel Vicino Infrarosso) del JWST in cerca di tracce di anidride carbonica, monossido di carbonio, metano, etano e metanolo, ma senza successo.
In compenso, i dati mostrano che la frequenza di emissione del vapore acqueo, pari a circa 300 litri al secondo (per intenderci, ci si potrebbe riempire una piscina olimpica in appena un paio d’ore), è molto simile a quanto osservato da Cassini nel 2005.
Tale tasso di emissione costante indica che Encelado è vivo e vegeto, il che fa ben sperare per le future osservazioni da parte del JWST e per l’invio di ulteriori sonde, che possano magari un giorno finalmente rilevare tracce di vita oltre la Terra.
(Originariamente pubblicato su Storie Semplici)