John McAfee è stato ucciso? Il pittoresco genio informatico è stato trovato privo di vita in un carcere di Barcellona, dove si trovava in attesa di essere estradato negli Stati Uniti. Dove lo attendevano 7 anni di reclusione per evasione fiscale.
Ufficialmente, si è detto che si sia suicidato perché stanco di combattere contro la giustizia. Ironia della sorte, anche il padre si era suicidato quando lui aveva 15 anni.
John McAfee, per chi non lo sapesse, è colui che nel 1997 ha inventato l’omonimo antivirus, che lo ha reso miliardario nel giro di pochi anni. Antivirus poi acquistato nel 2010 dal colosso informatico Intel.
McAfee ha sempre vissuto una vita sopra le righe, fino alla fine. E la moglie, più giovane di lui di quasi 40 anni, non crede nel suicidio, perché era pronto a fare ricorso contro l’estradizione concessa dall’Alta corte spagnola. E non era certo tipo di arrendersi, neanche a 75 anni.
Inoltre, l’ipotesi del suicidio non reggerebbe per altri motivi. Ecco quali.
Perché John McAfee era in carcere
Come riporta India Today, John McAfee è stato arrestato lo scorso anno a ottobre con l’accusa di evasione fiscale. È stato scoperto che non ha pagato le tasse nonostante abbia guadagnato molti soldi tra gli anni 2014 e 2018. McAfee ha evitato di pagare le tasse non prelevando le sue entrate sul suo conto bancario.
Tra i vari movimenti per evadere il fisco, McAfee avrebbe usato anche le criptovalute. Nelle quali credeva moltissimo. Avrebbe anche nascosto i dettagli della sua proprietà alle autorità poiché non sono stati acquistati a suo nome. I suoi beni includono uno yacht, che secondo quanto riferito ha nascosto alle autorità e lo ha usato con il nome di qualcun altro. È interessante notare che nessuna delle proprietà scoperte era a suo nome.
Quando gli è stato chiesto perché non ha pagato le tasse sul reddito degli Stati Uniti per otto anni, ha detto che le sue ragioni ideologiche non gli hanno permesso di farlo. Nel 2019 ha lasciato gli Stati Uniti per evitare di viaggiare e ha trascorso tutto il suo tempo con la moglie sul suo mega yacht. Era accompagnato dai suoi quattro cani di grossa taglia, due guardie di sicurezza e sette membri dello staff.
Nel 2012, McAfee è stato accusato di omicidio quando viveva in Belize. È stato accusato di aver ucciso uno dei suoi vicini e l’espatriato americano Gregory Viant Faull. È riuscito a fuggire dal Belize, fingendosi mezzo morto per infarto, ma alcuni rapporti affermano che è stato catturato dalla polizia al confine del Belize e portato in custodia per essere interrogato.
Nel 2019, a McAfee è stato ordinato di pagare $ 25 milioni di danni alla famiglia di Faul. Gli è stato chiesto di pagare $ 5 milioni per aver causato disagio emotivo, $ 20 milioni in danni e circa $ 8.400 in spese funerarie.
Perché John McAfee ucciso
Come riporta Il Giorno, la prima a non credere nell’ipotesi del suicidio è proprio sua moglie Janice. La quale, nelle sue prime dichiarazioni alla stampa dopo la morte del marito, ha fatto notare come le sue ultime parole erano state: “ti amo e ti chiamero’ stasera“. Parole che una persona intenta a suicidarsi, a sua dire, non pronuncerebbe.
Poi ha continuato:
Eravamo preparati per quella decisione e avevamo gia’ un piano d’azione per presentare appello (…) ritengo le autorita’ degli Stati Uniti responsabili di questa tragedia. A causa di queste accuse politicamente motivate contro di lui, mio marito ora e’ morto
Tra l’altro il 20 giugno, 3 giorni prima della morte di McAfee, Janice aveva già affermato:
le autorita’ Usa sono determinate nel volere che John muoia in prigione per farne un esempio di che succede a esporsi contro la corruzione delle agenzie governative
I tweet pubblicati da McAfee danno ossigeno a questa tesi. In uno di ottobre scriveva:
Sono contento qui, ho amici, il cibo e’ buono, va tutto bene. Sappiate che se mi impicco, alla Epstein, non saro’ stato io
In un altro tweet, risalente a un anno prima, McAfee affermava di aver ricevuto messaggi da funzionari Usa pronti a venire a “suicidarlo”. McAfee si riteneva nel mirino per aver piu’ volte denunciato la sorveglianza informatica praticata dai governi sui cittadini a loro insaputa.
L’informatico sosteneva di essere in possesso di dettagli su infiltrazioni di funzionari governativi nelle aziende informatiche per inserire codici fantasma e backdoor in software e dispositivi che sarebbero poi stati adoperati per spiare i soggetti che li avrebbero utilizzati.
In un altro tweet, due anni fa, McAfee aveva promesso che un dossier con tutti i dettagli a sostegno delle sue accuse sarebbe stato pubblicato dopo il suo decesso.
A suonare come campanello d’allarme è anche il tweet di Edward Snowden, l’ex consulente della NSA e sostenitore della privacy dei dati, anch’egli ricercato dagli Usa per aver disvelato come il governo americano spiasse gli altri governi.
Snowden, come riporta Hindustan Times, ha twittato che Julian Assange “potrebbe essere il prossimo“. Poi ha sviluppato il suo pensiero:
L’Europa non dovrebbe estradare gli accusati di crimini non violenti in un sistema giudiziario così ingiusto – e il sistema carcerario così crudele – tanto che gli imputati preferirebbero morire piuttosto che esserne soggetti. Julian Assange potrebbe essere il prossimo”,
“Fino a quando il sistema non sarà riformato, dovrebbe rimanere una moratoria“, ha aggiunto.
Ecco gli articoli dedicati a Julian Assange e Edward Snowden:
Julian Assange venduto dall’Ecuador agli Usa: perchè dobbiamo ringraziarlo
IL PERSONAGGIO DEL 2013: SENZA DUBBIO EDWARD SNOWDEN
Tra i tanti aneddoti legati alla vita di McAfee, l’ultima degna di colore risale ad agosto 2020, quando, in Norvegia, viene fermato perché portava un tanga al posto della mascherina. Voglio ricordarlo proprio con quella foto, che ben sintetizza chi era questo genio informatico.
Iscriviti alla Newsletter!