L’accusa però è apparsa fin da subito una scusa per poterlo arrestare. Lo stesso Julian Assange, come noto fondatore di Wikileaks, ha sempre temuto che, in caso di arresto, sarebbe stato estradato verso gli Stati Uniti in conseguenza della pubblicazione nel 2010 sul suo sito di migliaia di documenti confidenziali del dipartimento di Stato e del Pentagono. Ma non solo.
Ecco cosa c’è dietro l’arresto del giornalista australiano Julian Assange e perché dovremmo [sta_anchor id=”assange”]ringraziarlo[/sta_anchor].
Julian Assange perché arrestato
Come riporta Il Fatto quotidiano, l’inchiesta americana su Wikileaks e su Assange è sempre stata tenuta nascosta. Ma lo scorso anno i procuratori Usa, per sbaglio, hanno reso noto che nei confronti di Assange vi era un’incriminazione secretata.
La conferma del fatto che l’inchiesta potrebbe essere arrivata alle fase finali è arrivata poi, nel modo più clamoroso, quando il mese scorso Chelsea Manning – l’ex analista transessuale dei servizi militari che ha passato ad Assange i file segreti ed ha scontato 7 anni della condanna a 35 anni prima di essere graziata da Barack Obama – è tornata in prigione per essersi rifiutata di rispondere di fronte al gran jury dell’inchiesta su Assange.
L’accusa mossa al giornalista australiano, del resto, è scritta nel mandato Usa emesso a dicembre del 2017: cospirazione con Chelsea Manning all’inizio del 2010. La chiusura del cerchio è arrivata proprio da Scotland Yard, che ha confermato come Assange sia stato arrestato su richiesta Usa. La polizia britannica ha parlato di “ulteriore mandato di arresto da parte delle autorità Usa” all’interno di un comunicato in cui si precisa che questo è avvenuto dopo che Assange è stato prelevato all’ambasciata dell’Ecuador sulla base del mandato d’arresto britannico, risalente al 2012, per violazione delle regole della cauzione.
Nel comunicato, inoltre, è specificato che ad Assange è stato notificato
“un ulteriore mandato d’arresto a nome della autorità Usa alle 10.53 dopo il suo arrivo alla sede centrale della polizia di Londra”.
Si conferma poi che si tratta di “una richiesta di estradizione sulla base della sezione 73 dell’Extradition Act”. Successivamente Londra ha confermato che la richiesta di estradizione degli Stati Uniti è per presunti “crimini informatici”. A sentire un portavoce del ministero dell’Interno britannico, poi, è emerso che
“Assange è stato arrestato in relazione ad una richiesta provvisoria di estradizione da parte degli Stati Uniti“.
Nel frattempo la donna che accusa Julian Assange di averla violentata in Svezia nel 2010 chiederà alla procura di riaprire l’inchiesta a seguito dell’arresto del fondatore di Wikileaks. È quanto annunciato dall’avvocatessa della donna, Elisabeth Massi Fritz:
“Faremo di tutto affinché i procuratori riaprano l’indagine svedese e perché Assange sia consegnato alla Svezia e giudicato per stupro”
ha riferito la legale. Dal momento che Assange era rifugiato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, la Svezia aveva smesso di perseguirlo a maggio del 2017, a tre anni dalla prescrizione, perché le indagini non potevano avanzare.
La notizia dell’arresto è “uno choc per la mia cliente”, ha aggiunto Elisabeth Massi Fritz, sottolineando che
“finché il reato non sarà prescritto la mia cliente mantiene la speranza che venga fatta giustizia“.
A una richiesta di AFP, un portavoce della procura svedese si è rifiutato di commentare l’informazione: “Stiamo osservando”, ha detto. L’accusatrice, che all’epoca dei fatti aveva circa 30 anni, ha presentato denuncia il 20 agosto del 2010, qualche giorno dopo avere incontrato Assange a Stoccolma nel corso di una conferenza di Wikileaks.
La donna accusa Assange di avere avviato un rapporto sessuale non protetto con lei mentre dormiva nella notte fra il 16 e il 17 agosto. Julian Assange ha sempre sostenuto che la donna fosse consenziente e che avesse accettato di non utilizzare il preservativo. Le accuse di un’altra giovane svedese per aggressione sessuali, risalenti allo stesso periodo a Stoccolma, sono cadute in prescrizione nel 2015.
Assange, Ecuador promette di non concedere estradizione verso Usa
Le paure del giornalista australiano e della sua organizzazione, però, sono state in un certo senso mitigate al mittente dal presidente dell’Ecuador, il quale ha assicurato che Julian Assange non sarà estradato in un Paese che applica la pena di morte. Quindi non andrà negli Stati Uniti, dove è ricercato per la pubblicazione nel 2010 di documenti riservati americani.
“Ho chiesto al Regno Unito la garanzia che Assange non venga estradato verso un Paese in cui potrebbe essere torturato o condannato a morte – ha detto il presidente Moreno – Il governo britannico me l’ha confermato per iscritto”.
La legale Jen Robinson, componente del team legale dell’attivista e giornalista australiano, ha però sottolineato che Assange è stato arrestato dalla polizia britannica “in relazione ad una richiesta di estradizione degli Stati Uniti”.
Secondo l’avvocato, quindi, non è vero che l’arresto sia avvenuto, come hanno detto le autorità britanniche, sulla base del mandato emesso il 29 giugno del tribunale di Westminster per violazione della cauzione quando Assange non si era presentato in aula.
Le parole del legale di Assange, del resto, confermano quella che è stata dall’inizio della lunga sua lunga vicenda giudiziaria la linea difensiva, cioè che le accuse per stupro ed aggressione sessuale – poi ritirate e per le quali i magistrati svedesi chiesero ed ottennero la sua estradizione – fossero solo un pretesto per essere poi trasferito e processato per spionaggio e diffusione di segreti di Stato negli Stati Uniti.
Cosa c’è dietro estradizione Ecuador
Secondo il New York Times, Paul Manafort, l’ex capo della campagna elettorale del presidente Donald Trump, tentò di negoziare un accordo tra Washington e il governo dell’Ecuador sul futuro di Assange.
Come riporta Il giornale, all’indomani dell’elezione di Lenin Moreno (24 maggio 2017), l’allora direttore della Cia Mike Pompeo, oggi Segretario di Stato, accusò Wikileaks di essere un “servizio di intelligence ostile”. Una settimana dopo, l’allora procuratore generale Jeff Sessions annunciò che arrestare Julian Assange era una “priorità”.
Secondo quanto riferito dal New York Times, il Dipartimento di Giustizia stava lavorando a un memorandum che conteneva possibili accuse contro Wikileaks e Assange. Il 20 ottobre 2017, Mike Pompeo paragonava Wikileaks ad al-Qaida e allo Stato Islamico (Isis).
L’amministrazione Trump prese poi una posizione sempre più aggressiva nei confronti di Assange e del governo Moreno. Il Sottosegretario agli Affari Politici Thomas A. Shannon Jr. visitò l’Ecuador a febbraio 2018, e fu seguito a marzo dal vice comandante del Comando Sud degli Stati Uniti, il generale Joseph DiSalvo, il cui compito era discutere la cooperazione di sicurezza con il leadership militare ecuadoriana.
Il giorno dopo la visita di Di Salvo, il governo di Quito prendeva la sua prima azione importante per ridurre la libertà di Assange presso l’ambasciata di Londra. Secondo l’Ecuador, Assange aveva violato un impegno scritto, sottoscritto nel dicembre 2017, di non “emettere messaggi che implicavano interferenze nei confronti di altri stati”. La conseguenza fu che i funzionari ecuadoriani interruppero il suo accesso a Internet e vietarono ogni visita. La dichiarazione del governo alludeva all’incontro di Assange con due leader del movimento indipendentista catalano.
Gli Usa, consci della difficile economica dell’Ecuador, soprattutto dopo la visita nel Paese dei funzionari del Fondo Monetario Internazionale, nell’estate 2018 fecero ulteriori pressioni sul governo di Lenin Moreno per arrivare all’arresto odierno. Poco dopo la visita del Fondo Monetario Internazionale a Quito, arrivò nel Paese con una visita ufficiale il Vicepresidente Usa Mike Pence che discusse del futuro di Assange con il Presidente Moreno.
Alla fine di luglio 2018, Moreno confermò di essere stato coinvolto in negoziati con il governo del Regno Unito sulla questione dello status di Assange. Glenn Greenwald di Intercept scrisse che una fonte vicina al ministero degli esteri ecuadoriano confermò che le due amministrazioni erano vicinissime a un accordo che avrebbe consegnato Assange al governo britannico. Greenwald ha inoltre spiegato che la consegna del fondatore di Wikileaks dipenderebbe da assicurazioni, probabilmente di natura economica, fornite dagli Stati Uniti al Presidente Lenin Moreno.
Del resto, stiamo parlando di un paese centroamericano con grandi difficoltà economiche. E i soldi statunitensi possono molto.
Julian Assange chi è
Come riporta Wikipedia, Julian Paul Assange, nato Julian Paul Hawkins il 3 luglio 1971, è un programmatore di computer australiano che è l’editore di WikiLeaks. Era un beneficiario di asilo politico e soggetto al mandato di cattura britannico per aver violato le condizioni della cauzione.
Assange ha fondato WikiLeaks nel 2006, e ha attirato l’attenzione internazionale nel 2010, quando WikiLeaks ha pubblicato una serie di fughe fornite da Chelsea Manning. Queste perdite includevano il video Collateral Murder (aprile 2010), i registri di guerra in Afghanistan (luglio 2010), i registri di guerra in Iraq (ottobre 2010) e CableGate (novembre 2010).
In seguito alle perdite del 2010, il governo federale degli Stati Uniti ha avviato un’indagine penale su WikiLeaks e ha chiesto aiuto alle nazioni alleate. Nel novembre 2010, la Svezia ha emesso un mandato di arresto internazionale per Assange. Era stato interrogato alcuni mesi prima sulle accuse di violenza sessuale e stupro.
Assange ha negato le accuse e ha affermato che sarebbe stato estradato dalla Svezia negli Stati Uniti a causa del suo ruolo nella pubblicazione di documenti segreti americani. Assange si arrese alla polizia del Regno Unito il 7 dicembre 2010 ma fu rilasciato su cauzione entro 10 giorni.
Essendo stato infruttuoso nella sua sfida agli atti di estradizione, ha violato la sua cauzione e si è sottratto. Ha ricevuto asilo dall’Ecuador nell’agosto 2012 ed è rimasto nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra fino al suo arresto nell’aprile 2019. Assange ha detenuto la cittadinanza ecuadoriana dal 12 dicembre 2017.
Durante le primarie presidenziali del Partito Democratico del 2016, WikiLeaks ha ospitato le e-mail inviate o ricevuta dal candidato Hillary Clinton dal suo server privato di posta elettronica quando era Segretario di Stato.
Dopo che il Partito Democratico, insieme agli esperti di cybersecurity, ha affermato che l’intelligence russa ha hackerato le e-mail correlate alla campagna di Clinton e le ha fatte trapelare su Wikileaks, Assange ha detto che Clinton stava causando “isteria sulla Russia”. [12] [13] Ha costantemente negato qualsiasi connessione o cooperazione con la Russia in relazione alle fughe.
Il 19 maggio 2017, i procuratori svedesi hanno abbandonato le indagini sull’accusa di stupro contro Assange e hanno chiesto di revocare l’arresto europeo mandato. La polizia metropolitana di Londra ha indicato che era in vigore un mandato di arresto per l’incapacità di Assange di arrendersi alla sua libertà su cauzione.
Il 27 luglio 2018, il presidente ecuadoriano Lenín Moreno ha dichiarato di aver avviato colloqui con le autorità britanniche per ritirare il manicomio per Assange. A dicembre, Assange rifiutò un’offerta che gli avrebbe permesso di lasciare l’ambasciata con la garanzia che il Regno Unito non lo avrebbe estradato in nessun paese dove avrebbe potuto affrontare la pena di morte
La sua semi-libertà si è fermata, come detto, l’11 aprile 2019.
Wikileaks cos’è
Sempre Wikipedia riporta che WikiLeaks è un’organizzazione internazionale senza scopo di lucro che pubblica informazioni segrete, fughe di notizie, e media classificati forniti da fonti anonime.
Il suo sito web, avviato nel 2006 in Islanda dall’organizzazione Sunshine Press, rivendica un database di 10 milioni di documenti in 10 anni dal suo lancio.
Julian Assange, un attivista australiano di Internet, è generalmente descritto come il suo fondatore e direttore. Kristinn Hrafnsson ne è il caporedattore.
Il gruppo ha rilasciato una serie di discariche di documenti importanti. I primi comunicati includevano la documentazione delle spese e delle partecipazioni per le attrezzature nella guerra in Afghanistan e un rapporto che informa di un’indagine sulla corruzione in Kenya. Nell’aprile 2010, WikiLeaks ha pubblicato il filmato Collateral Murder dal raid aereo di Baghdad del 12 luglio 2007 in cui i giornalisti iracheni erano tra quelli uccisi. Altre pubblicazioni nel 2010 includevano l’Afghan War Diary e “Iraq War Logs”.
Quest’ultimo ha permesso la mappatura di 109.032 morti in attacchi “significativi” da parte di insorti in Iraq che erano stati segnalati alla Forza multinazionale – Iraq, inclusi circa 15.000 che non erano stati precedentemente pubblicati.
Nel 2010, WikiLeaks ha anche rilasciato “cavi” diplomatici del Dipartimento di Stato americano, cavi classificati che erano stati inviati al Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. Nell’aprile 2011, WikiLeaks ha iniziato a pubblicare 779 file segreti relativi ai prigionieri detenuti nel campo di detenzione di Guantanamo Bay. Durante la campagna elettorale presidenziale degli Stati Uniti del 2016, WikiLeaks ha rilasciato e-mail e altri documenti dal Comitato nazionale democratico e dal responsabile della campagna di Hillary Clinton, John Podesta.
Queste liberazioni hanno causato danni significativi alla campagna di Clinton e sono state attribuite come un potenziale fattore che contribuisce alla sua perdita. La comunità di intelligence degli Stati Uniti ha espresso “alta confidenza” che le e-mail trapelate sono state violate dalla Russia e fornite a Wikileaks, mentre Wikileaks ha negato che la loro fonte fosse la Russia o qualsiasi altro stato.
Durante la campagna, WikiLeaks ha promosso teorie cospirative su Hillary Clinton e il Partito Democratico. In conversazioni private da novembre 2015 che sono state successivamente trapelate, Julian Assange ha espresso la preferenza per una vittoria del GOP nelle elezioni del 2016, spiegando che
“i liberali di Dems Media woudl poi formano un blocco per regnare nelle loro peggiori qualità. Hillary in carica, GOP spingerà per le sue peggiori qualità, i media neoliberali saranno muti.”
In corrispondenza privata con la campagna Trump il giorno delle elezioni (8 novembre 2016), WikiLeaks ha incoraggiato la campagna Trump per contestare i risultati elettorali. WikiLeaks ha criticato per la sua assenza di denunce o critiche nei confronti della Russia, e per aver criticato l’esposizione di Panama Papers di aziende e individui con conti bancari offshore.
WikiLeaks è stato anche criticato per curare inadeguatamente il suo contenuto e violare la privacy delle persone. WikiLeaks ha, ad esempio, rivelato numeri di previdenza sociale, informazioni mediche, numeri di carte di credito e dettagli sui tentativi di suicidio.
Ce n’è anche per l’Italia ovviamente. Tra i primi documenti emersi nel 2010, uno in particolare ha destato scalpore, ossia che per il governo americano Emergency è «una Ong divenuta insopportabile», e che più volte aveva programmato di chiuderne l’ospedale a Kabul. Proprio qualche giorno prima, c’era stata una strana retata dei soldati americani ai danni dell’Organizzazione di Gino Strada.
E di fatti, il 10 aprile l’ospedale a Lashkar-gah fu chiuso in seguito all’irruzione di uomini della polizia e dei servizi di sicurezza afgani e di militari britannici. Con il prelevamento di membri dello staff di Emergency, rilasciati dopo alcuni giorni perché completamente innocenti.
“Era l’unica struttura – si lesse in una nota dell’Ong – in grado di offrire assistenza chirurgica gratuita e di elevata qualità in tutta la provincia di Helmand”.
Dobbiamo solo ringraziare Wikileaks, che ha svelato molti retroscena, anche a danno dell’Italia. Diamo tutto il nostro sostegno e la nostra solidarietà a questo Supereroe del web. Sperando che quanto ha messo in moto non si fermi.