Israele e Palestina, com’è iniziata? Cos’è la Dichiarazione Balfour

Israele e Palestina, com’è iniziata? Cos’è la Dichiarazione Balfour

La Dichiarazione Balfour segna l’inizio delle ostilità in Palestina, con la nascita di Israele. Scopriamo il ruolo dei Rothschild.

Israele e Palestina sono nuovamente protagoniste di una spirale di odio e violenze. Ultimo capitolo di decenni di rappresaglie, vendette e prevaricazioni, non senza responsabilità dei paesi occidentali e arabi, che spesso utilizzano questi due popoli per i propri calcoli geopolitici.

Non è facile ricostruire un chiaro punto di partenza della guerra tra Israele e Palestina, ma forse può farsi risalire alla Dichiarazione Balfour, del 1917. Protagonista, anche in questo caso, un Rothschild. Precisamente, Lionel Walter Rothschild (Londra, 8 febbraio 1868 – Tring, 27 agosto 1937), banchiere, politico e zoologo britannico, nominato anche Lord (ovvero Barone).

Vediamo cos’è la dichiarazione Balfour e cosa c’entra Lord Rothschild.

Cos’è la dichiarazione Balfour

Come riporta Wikipedia, la dichiarazione Balfour è datata 2 novembre 1917, ed è il documento ufficiale della politica del governo britannico riguardo la spartizione dell’Impero ottomano dopo la fine della prima guerra mondiale.

Si tratta più precisamente di una lettera scritta dall’allora ministro degli esteri inglese Arthur Balfour a Lord Rothschild, poiché all’epoca incarnava il principale rappresentante della comunità ebraica inglese, nonché referente del movimento sionista. Con essa il governo britannico affermava di guardare con favore alla creazione di una “dimora nazionale per il popolo ebraico in Palestina, allora parte dell’Impero ottomano. Seppur nel rispetto dei diritti civili e religiosi delle altre minoranze religiose residenti.

Il documento finale fu stilato nell’ambito della riunione di gabinetto tenutasi qualche giorno prima, il del 31 ottobre 1917. La dichiarazione Balfour successivamente fu inserita all’interno del trattato di Sèvres che sanciva la fine delle ostilità con la Turchia e assegnava la Palestina al Regno Unito.

Cosa dice la Dichiarazione Balfour: il ruolo di Lord Rothschild nella nascita di Israele

Ecco il testo contenuto nella Dichiarazione Balfour:

Egregio Lord Rothschild,

È mio piacere fornirle, in nome del governo di Sua Maestà, la seguente dichiarazione di simpatia per le aspirazioni dell’ebraismo sionista che è stata presentata, e approvata, dal governo.

Il governo di Sua Maestà vede con favore la costituzione in Palestina di un focolare nazionale per il popolo ebraico, e si adopererà per facilitare il raggiungimento di questo scopo, essendo chiaro che nulla deve essere fatto che pregiudichi i diritti civili e religiosi delle comunità non ebraiche della Palestina, né i diritti e lo status politico degli ebrei nelle altre nazioni.

Le sarò grato se vorrà portare questa dichiarazione a conoscenza della federazione sionista.

Con sinceri saluti
Arthur James Balfour

Rothschild dietro la creazione di Israele?

Se questa è la versione “ufficiale” sulle origini dello stato di Israele, poi concretizzatesi il 14 maggio 1948, non manca chi ritiene che la sua nascita sia stata un disegno preciso dello stesso Lord Rotschild.

Molto interessante a riguardo è il libro di Maurizio Blondet “Israele, USA, il terrorismo islamicoscritto nel 2005 e pubblicato da EFFEDIEFFE. Ecco alcuni passaggi cruciali.

Si parte dalla figura di Benjamin Freedman:

Benjamin Freedman – Uomo d’affari di successo (era il proprietario della Woodbury Soap Co.), ebreo di New York, patriota americano, Benjamin Freedman – che era stato membro della delegazione americana al Congresso di Versailles nel 1919 – ruppe con l’ebraismo organizzato e i circoli sionisti dopo il 1945, accusandoli di aver favorito la vittoria del comunismo in Russia. Da quel momento, dedicò la vita e le sue ragguardevoli fortune (2,5 milioni di dollari di allora) a combattere e denunciare le trame dei suoi correligionari.

Benjamin Freedman tenne, nel 1961, al Willard Hotel di Washington ad un’influente platea, riunita dal giornale americano Common Sense, il seguente discorso:

Qui negli Stati Uniti, i sionisti e i loro correligionari hanno il completo controllo del nostro governo. Per varie ragioni, troppo numerose e complesse da spiegare qui, i sionisti dominano questi Stati Uniti come i monarchi assoluti di questo Paese.

Poi si fa un passo indietro, all’inizio della Prima guerra mondiale:

La Prima Guerra Mondiale scoppiò nell’estate del 1914. In quella guerra, Gran Bretagna, Francia e Russia erano da una parte; dalla parte avversa, Germania, Austria-Ungheria e Turchia. Entro due anni, la Germania aveva vinto quella guerra. Non solo nominalmente, ma effettivamente.

I sottomarini tedeschi, che stupirono il mondo, avevano fatto piazza pulita di ogni convoglio che traversava l’Atlantico. La Gran Bretagna era priva di munizioni per i suoi soldati, e poche riserve alimentari, dopo cui, la prospettiva della fame.

L’armata francese s’era ammutinata: aveva perso 600 mila giovani nella difesa di Verdun sulla Somme. L’armata russa stava disertando in massa, tornavano a casa, non amavano lo Zar e non volevano più morire. L’esercito italiano era collassato [a Caporetto].

Non un colpo era stato sparato su suolo tedesco. Non un solo soldato nemico aveva attraversato la frontiera germanica. Eppure, in quell’anno [1916] la Germania offrì all’Inghilterra la pace. Offriva all’Inghilterra un negoziato di pace su quella base, che i giuristi chiamano dello ‘status quo ante‘. Ciò significa: ‘Facciamola finita, e lasciamo tutto com’era prima che la guerra cominciasse’. L’Inghilterra, nell’estate del 1916, stava seriamente considerando quest’offerta.

Non aveva scelta. O accettava quest’offerta magnanima, o la prosecuzione della guerra avrebbe visto la sua disfatta.

Ecco quindi il passaggio fondamentale che porta alla dichiarazione Balfour:

In questo frangente, i sionisti tedeschi, che rappresentavano il sionismo dell’Europa Orientale, presero contatto col Gabinetto di Guerra britannico – la faccio breve perché è una lunga storia, ma ho i documenti che provano tutto ciò che dico – e dicono: ‘Potete ancora vincere la guerra. Non avete bisogno di cedere. Potete vincere se gli Stati Uniti intervengono al vostro fianco’. Gli Stati Uniti non erano in guerra allora.

Eravamo nuovi; eravamo giovani; eravamo ricchi; eravamo potenti. Essi dissero all’Inghilterra: ‘Noi siamo in grado di portare gli Stati Uniti in guerra come vostro alleato, per battersi al vostro fianco, se solo ci promettete la Palestina dopo la guerra‘. […].

Ora, l’Inghilterra aveva tanto diritto di promettere la Palestina ad altri quanto gli Stati Uniti hanno il diritto di promettere il Giappone all’Irlanda.

E’ assolutamente assurdo che la Gran Bretagna, che non aveva mai avuto alcun interesse o collegamento con quella che oggi chiamiamo Palestina, potesse prometterla come moneta in cambio dell’intervento americano.

Tuttavia, fecero questa promessa, nell’ottobre 1916 [con la Dichiarazione Balfour, ndr.]. E poco dopo – non so se qualcuno di voi lo ricorda – gli Stati Uniti, che erano quasi totalmente pro-germanici, entrarono in guerra come alleati della Gran Bretagna.

Qui invece spiegato l’intreccio tra Usa e Germania di allora:

Dico che gli Stati Uniti erano quasi totalmente filotedeschi perché i giornali qui erano controllati dagli ebrei, dai nostri banchieri ebrei – tutti i mezzi di comunicazione di massa – e gli ebrei erano filotedeschi. Perché molti di loro provenivano dalla Germania, e anche volevano vedere la Germania rovesciare lo Zar; non volevano che la Russia vincesse.

Questi banchieri ebrei tedeschi, come Kuhn Loeb e delle altre banche d’affari negli Stati Uniti, avevano rifiutato di finanziare la Francia o l’Inghilterra anche con un solo dollaro. Dicevano: ‘Finché l’Inghilterra è alleata alla Russia, nemmeno un centesimo!’.
Invece finanziavano la Germania; si battevano con la Germania contro la Russia.

Ora, questi stessi ebrei, quando videro la possibilità di ottenere la Palestina, andarono in Inghilterra e fecero l’accordo che ho detto. Tutto cambiò di colpo, come un semaforo che passa dal rosso al verde.

Ecco poi un altro passaggio cruciale: la Conferenza di Pace, con la quale i vincitori della Prima guerra mondiale facevano a pezzi l’Impero tedesco e quello ottomano:

Alla Conferenza di Pace, mentre si tagliava a pezzi la Germania e si spezzettava l’Europa per darne parti a tutte quelle nazioni che reclamavano il diritto a un certo territorio europeo, gli ebrei presenti dissero: ‘E la Palestina per noi?’, ed esibirono la Dichiarazione Balfour. Per la prima volta a conoscenza dei tedeschi.

Così i tedeschi per la prima volta compresero: ‘Ah, era questa la posta! Per questo gli Stati Uniti sono entrati in guerra’. Per la prima volta i tedeschi compresero che erano stati disfatti, che subivano le tremende riparazioni che gli erano imposte dai vincitori, perché i sionisti volevano la Palestina ed erano decisi ad averla ad ogni costo.
Qui è un punto interessante. Quando i tedeschi capirono, naturalmente cominciarono a nutrire rancore. Fino a quel giorno, gli ebrei non erano mai stati meglio in nessun Paese come in Germania.

Da lì iniziò il rancore dei tedeschi verso gli ebrei, poi sfociato in tutto quanto sappiamo negli anni ’30.

Per chi si fosse smarrito, la facciamo breve: per vincere la Prima guerra mondiale, la Gran Bretagna ha ceduto la Palestina agli Usa per convincerli a entrare in guerra al proprio fianco, condannando inoltre la Germania allo smembramento. Il che ha provocato anche il rancore tedesco verso gli ebrei.

Qui ho riportato solo alcuni passaggi, mentre qui leggerete il testo completo.

In questo articolo, invece, abbiamo parlato di come i Rockefeller abbiamo creato le multinazionali farmaceutiche.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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