Irlanda nella NATO: popolo e Presidente si oppongono

Irlanda nella NATO: popolo e Presidente si oppongono

In Irlanda è aperto un acceso dibattito su un possibile ingresso nella NATO. Vediamo perché è difficile e le reali possibilità.

Giusto un anno fa, il Premier Michael Martin avanzava l’ipotesi di portare l’Irlanda nella NATO, in conseguenza dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. E Martin affermava anche che ciò non dovesse avvenire tramite un Referendum, bensì attraverso una decisione del governo. Quanto fatto, praticamente, da Finlandia e Svezia.

La proposta si è poi arenata ma ora torna in auge. Rinverdita anche dalla recente visita di Joe Biden nell’isola di smeraldo, tra una solita gaffe e l’altra. L’Irlanda è fin dalla Seconda guerra mondiale un paese neutrale, poiché decise di non partecipare al conflitto essendo falcidiata dalla guerra civile interna e da una situazione economica molto critica.

Problemi che resteranno anche nel dopoguerra e fino agli anni ’90, quando si parlerà di “tigre celtica” alla luce di una straordinaria evoluzione economica. Spinta soprattutto da una riforma fiscale che attrasse molte aziende estere. Di fatti sono oggi tante le multinazionali che vi hanno la sede legale, come Google e Amazon.

Tuttavia, non mancò chi decise di arruolarsi volontario per gli Alleati, ma anche alcuni aiuti logistici ai sottomarini russi in chiave anti-britannica.

L’ingresso dell’Irlanda della NATO non è però così scontato: molte sono le proteste in corso, così come forte è lo scetticismo del Presidente della Repubblica d’Irlanda.

Irlanda nella NATO: più complicato di quanto si pensi

Il governo ha organizzato una serie di Forum sparsi per il paese, anche con esperti stranieri, per discutere di questa scelta. Sebbene il verbo più appropriato sarebbe “convincere“. Agitando il fantasma del pericolo russo.

Come riporta Il Primato Nazionale, sono molte le manifestazioni in corso, al grido di “No alla Nato” o “Guerre Nato milioni di morti“. Micheal Martin, oggi Ministro della difesa e degli esteri, che stava intervenendo a un forum in corso all’Università di Cork ha così definito i manifestanti: “antidemocratici”, intenti solo a “bloccare il dibattito”.

Ma oltre al popolo, molto scettico è anche il Presidente della Repubblica d’Irlanda: Michael Higgins. Il capo di Stato ha accusato il governo di “giocare con il fuoco”, anche solo per aver sollevato la questione. Higgins, al quotidiano Business Post, ha inoltre sottolineato che l’Irlanda si trova adesso in una “fase molto pericolosa”. A suo avviso l’isola rischia una “deriva”, perché sinora la politica irlandese è sempre stata contraddistinta da una “neutralità positiva”.

Dunque, aggiunge Higgins:

se interferisci con questo, non c’è differenza tra te e la Lituania e la Lettonia (entrambe membri della Nato, ndr)

Vedremo se l’Irlanda aderirà alla NATO. Certo, non se ne vede il motivo, visto che la Russia, anche per una questione puramente geografica, non ha certo alcun interesse a invadere l’Irlanda. Cedere alla NATO significherebbe anche cedere terreno rispetto alla Gran Bretagna e all’Irlanda del Nord. Un fatto qui ancora molto orgogliosamente sentito.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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