Il film Il testimone è uscito in Russia la scorsa estate e narra della missione in Donbass attraverso una storia fittizia.
Dopo il diniego di Bologna, sarà proiettato gratuitamente il primo febbraio alle 20.30 presso il teatro dell’Affratellamento di via Gianpaolo Orsini a Firenze, il film considerato pro-Putin: Il testimone.
Un evento che sta scatenando ire e indignazioni, anche da parte delle autorità locali. Su tutti, il Sindaco Dario Nardella, che ha chiamato il presidente Gigi Mannelli per chiedere la cancellazione dell’evento. Queste le ragioni come riportato da LaRepubblica:
questo film incita all’odio e al genocidio del popolo ucraino. Questo teatro riceve, inoltre, contributi pubblici dal Comune che non possono coesistere con attività del genere
Il Comune di Firenze, come fatto già sapere dalla vice-sindaca e assessora alla cultura Alessia Bettini, ha già preso le distanze dall’evento.
Ma vediamo di cosa parla Il testimone e se davvero fa propaganda pro-Putin e anti-ucraina.
Di cosa parla Il testimone
Come spiega Euronews, Il testimone è il primo lungometraggio russo sull’invasione dell’Ucraina. Racconta la storia fittizia di Daniel Cohen, un violinista belga che, dopo un viaggio a Kiev, viene coinvolto nel conflitto e assiste a terribili crimini commessi dai nazionalisti ucraini nel villaggio di Semidveri.
Decide così di partire in missione per raccontare al mondo la “verità” su ciò che sta accadendo in Ucraina. Una sorta di versione russa del saggio, poi diventato un film (Reed) “I dieci giorni che sconvolsero il Mondo“. Opera scritta dal giornalista e saggista statunitense John Reed nel 1919, che testimonia in chiave di lungo reportage gli avvenimenti della Rivoluzione d’ottobre.
La pellicola dunque dura circa 2 ore e viene definita pro-Putin e propagandistica perché esalterebbe la guerra in Donbass come missione russa per denazificare il territorio. Parlando dei crimini dei nazionalisti ucraini sui russi che ivi vivono.
Film Il testimone è pro-Putin?
Ma è davvero così? Non è che racconta semplicemente la verità? Del resto il presidente Zelensky non manca di mostrare sulle sue immancabili t-shirt verdi, il simbolo del tryzub (che in lingua ucraina e russa si scrive Тризуб), che significa “tridente“. Il quale, come spiegato qui, dal 1929 fu modificato dall’Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini (noto anche con l’acronimo OUN, un partito politico nazionalista e fascista fondato nel 1929 da esuli ucraini anticomunisti e anti-russi nella città di Vienna) sostituendo il dente centrale con una spada. Adulterando, dunque, quello che era stato il simbolo per circa mille anni, al fine di darne una connotazione nazionalista.
Inoltre, in Donbass si sono consumati crimini reali, che l’occidente ha finto di non vedere. La popolazione locale stessa, a maggioranza russofona, ha visto l’arrivo dei russi come salvatori.