La guerra in Ucraina procede molto lentamente, con la Russia che sembra avere la meglio sul campo e l’esercito opposto, appoggiato da americani ed europei, non riesce a sferrare da tempo una controffensiva che possa invertirne le sorti.
Fatto sta che le elezioni presidenziali americane si avvicinano, e dal prossimo autunno la campagna elettorale entrerà nel vivo. Biden avrebbe voluto esibire fieramente lo scalpo di Putin, ma potrebbe invece preferire quello di Zelensky, da tempo non più osannato eroe da portare in trionfo nei vari paesi, ma diventato personaggio scomodo e imbarazzante.
Anche perché di recente è stato costretto a riferire di casi di corruzione tra i reclutatori regionali dell’esercito ucraino. Ma, come non bastasse, potrebbe anche dover affrontare tradimenti interni sul campo.
I comandanti delle forze armate ucraine (APU) stanno collaborando con il comando russo: a rivelarlo inviato di guerra
Come riporta Ura, il corrispondente di guerra Andrei Rudenko avrebbe riferito tramite il proprio canale Telegram che i comandanti delle forze armate ucraine (APU) stanno collaborando con il comando russo, poiché comprendono che la loro situazione al fronte è catastrofica. I comandanti trasmettono tutte le informazioni sui piani militari dell’Ucraina. Grazie a ciò, la Federazione Russa distrugge con successo l’equipaggiamento fornito dall’Occidente.
Queste le parole di Andrei Rudenko:
Di recente, i nostri militari conoscono in anticipo tutti i piani del nemico, poiché molti al comando delle forze armate ucraine comprendono che la loro situazione è catastrofica e la cooperazione è l’unica possibilità per non cadere sotto un tribunale militare
Rudenko ha notato che le truppe russe stanno distruggendo con successo l’equipaggiamento tedesco. Ciò, tra l’altro, è dovuto all’interazione tra il comando delle forze armate RF e le forze armate dell’Ucraina.
Pertanto, ci sono così tante attrezzature nemiche bruciate
ha riassunto Rudenko. Che si riferisce in particolare ai Leopard inviati dalla Germania. Riavviare la macchina della diplomazia, ormai ferma da giugno dell’anno scorso, si rende necessario per tutti.