Governo Zelensky nel caos: tra corruzione e fusione dei ministeri

Governo Zelensky nel caos: tra corruzione e fusione dei ministeri

Potremmo definirla una “tangentopoli ucraina” quella in corso nel paese in guerra contro la Russia da quasi un anno. E da parte dei media occidentali mainstream, ovviamente, il silenzio.

Che la politica ucraina non eccelli di trasparenza ed onestà non è però un caso nuovo. Infatti, nell’ultima rilevazione sulla percezione della corruzione stilata prima dell’inizio della guerra dalla ong Transparency International, l’Ucraina si è classificata al 122esimo posto su 180 nazioni.

Un serio problema passato in secondo piano con l’esplosione del conflitto. Per un’idea “rigeneratrice” della guerra che credevamo ferma al secolo scorso. Del resto, ancora prima, lo scandalo Pandora Papers aveva svelato quanto i vertici politico-finanziari ucraini fossero corrotti (ne abbiamo parlato qui).

Ma torniamo alle notizie di questi giorni che segnano un certo nervosismo nella politica ucraina.

Terremoto politico in Ucraina per corruzione

Come riporta Il Primato Nazionale, il 23 gennaio si è verificato l’arresto del viceministro delle Infrastrutture e dello sviluppo delle comunità Vasyl Lozynskiy, accusato di aver ricevuto una tangente di 400mila dollari. Il giorno precedente il Gabinetto dei ministri dell’Ucraina su iniziativa del primo ministro Denys Shmyhal lo aveva già destituito dall’incarico.

Il viceministro è sotto inchiesta anche per l’acquisto di generatori, pagati lo scorso settembre a prezzi gonfiati. Uno scandalo doppio, se si considera che si tratta di generatori fondamentali nei casi di blackout causati dai raid russi.

Come non bastasse, sempre il 23 gennaio funzionari del ministero della Difesa sono stati convocati da una Commissione parlamentare, accusati di aver comprato cibo per l’esercito a prezzi gonfiati. Di due o tre volte il prezzo pattuito.

Il giorno seguente, il vice capo dell’ufficio presidenziale ucraino Kyrylo Tymoshenko, quattro viceministri e cinque governatori regionali sono stati destituiti dai loro incarichi. L’accusa è sempre la stessa: corruzione.

Il terremoto si è propagato portando diverse dimissioni:

  1. il rappresentante del governo in Parlamento, Taras Melnychuk
  2. i governatori della regione centrale di Dnipropetrovsk Valentin Reznichenko, della regione meridionale di Zaporizhia Oleksandr Starukh, della regione settentrionale di Soumy Dmytro Zhivytsky, della regione meridionale di Kherson Yaroslav Yanushevich e della capitale Kiev Oleksiy Kuluba

Ucraina: otto ministri verso rimozione

Agenzia Nova ha invece riportato che la Verkhovna Rada – il Parlamento monocamerale ucraino – nel corso della prossima sessione plenaria potrebbe stabilire la rimozione dall’incarico di ben 8ministri. Lo ha affermato l’agenzia di stampa nazionale “Rbk Ucraina” citando fonti riservate.

In particolare, secondo “Rbk Ucraina”, si tratterebbe del

  1. ministro dell’Energia Herman Halushenko
  2. ministro delle Industrie strategiche Pavlo Ryabikin
  3. ministro della Gioventù e dello Sport Vadym Gutzeit
  4. ministra per Affari dei veterani Yulia Laputina
  5. ministro dell’Instruzione Serhiy Shkarlet
  6. vicepremier e ministra dei Territori temporaneamente occupati e degli sfollati interni Iryna Vereshchuk
  7. ministro dell’Ecologia Ruslan Strelets
  8. ministro della Cultura della politica dell’informazione Oleksandr Tkachenko

A parte per la corruzione, questo reset dovrebbe anche essere il frutto della riduzione generale del Consiglio dei ministri ucraino e della fusione di alcuni ministeri.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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