Febbre Dengue dilaga a Singapore: sintomi e cosa rischia l’Italia

Febbre Dengue a Singapore

Non bastava il vaiolo delle scimmie a rinverdire le preoccupazioni degli italiani già terrorizzati da due anni e passa di Covid-19. Complice anche e soprattutto il martellante bombardamento mediatico. Ora si aggiunge pure la febbre Dengue, definita “spaccaossa” a causa dei forti dolori che provoca quando si contrae in forma sintomatica.

Concentrata soprattutto nel Sud Est asiatico, dove i casi sono praticamente raddoppiati nella prima metà del 2022 rispetto al 2021, sta facendo preoccupare in particolare per la diffusione che si sta verificando della febbre Dengue a Singapore.

Secondo gli ultimi dati aggiornati, come riporta Qui Finanza, i casi viaggiano verso i 12mila casi. Anche con un caso di decesso. Dato che la febbre Dengue si trasmette soprattutto mediante zanzare, qui la diffusione è data dall’innalzamento delle temperature particolarmente accelerato. A più del doppio rispetto alla media mondiale.

A confermare la correlazione tra la febbre Dengue e i problemi ambientali è Ruklanthi de Alwis, specialista di malattie infettive emergenti della Duke-Nus Medical School di Singapore. Paese spiccatamente tecnologico, tra quelli che usa maggiormente la Blockchain per i servizi. Ma che, evidentemente, fa ancora i conti con certi virus.

Febbre Dengue cos’è

Come riporta l’Istituto Superiore della Sanità, la febbre dengue è causata da quattro virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4) ed è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare. Che hanno, a loro volta, punto una persona infetta.

Non c’è dunque contagio diretto tra esseri umani. Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni. Ma è proprio in questo periodo che la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri.

Febbre dengue come si trasmette

Come detto, vettore di questo virus è una zanzara e non c’è trasmissione tra esseri umani. In particolare, si tratta della zanzara Aedes aegypti, anche se si sono registrati casi trasmessi da Aedes albopictus.

Febbre dengue sintomi

La dengue fa sentire i sintomi a 5-6 giorni di distanza dalla puntura di zanzara, con temperature anche molto elevate di febbre. Ad essa si accompagnano:

  • mal di testa acuti
  • dolori attorno e dietro agli occhi
  • forti dolori muscolari e alle articolazioni
  • nausea e vomito
  • irritazioni della pelle che arrivano dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre.

Spesso tali sintomi non si manifestano tra i più piccoli.

In quali paesi la Febbre dengue è più diffusa

Il virus si concentra maggiormente nelle zone tropicali e subtropicali di Africa, Sudest asiatico e Cina. Ma anche in India, Medioriente, America latina e centrale, Australia e diverse zone del Pacifico.

Febbre dengue come si cura

Non esiste un trattamento specifico per la dengue. I sintomi spariscono entro un paio di settimane. Occorre pertanto riposo assoluto, uso di farmaci per abbassare la febbre e somministrazione di liquidi per evitare la disidratazione.

Generalmente, la sensazione di stanchezza può essere sentita per un paio di settimane dopo la scomparsa dei sintomi principali.

Febbre dengue: quali rischi per l’Italia

L’Oms ha affermato che questo virus sia endemico in oltre cento Paesi. Con i casi aumentati di “30 volte negli ultimi 50 anni”. La causa principale va ricercata nell’innalzamento generale delle temperature, che ha comportato una maggiore diffusione di insetti prima relegati solo in determinati angoli del globo più caldi ed afosi. Ma anche il maggiore spostamento degli esseri umani tramite viaggi, di fatto in Italia è stata sempre considerata una malattia di importazione. Portata da quanti compiono viaggi in paesi tropicali e dove è più diffusa.

Conclusioni

Dunque, per ora nessun allarmismo per il nostro paese, sebbene si tratta di malattie verso cui in futuro faremo sempre più i conti per i cambiamenti climatici. Almeno che non si decida di trasformare anche questo virus in qualcosa di apocalittico per cui serve il vaccino…

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