In quest’epoca di esplorazione spaziale, in cui si parla concretamente di colonizzare la Luna o studiare i satelliti di Saturno, uno degli ostacoli principali è quello di riuscire a generare energia in loco in maniera affidabile e, possibilmente, economica. Sarebbe un sogno addirittura dall’aria.
Le idee in merito non mancano, dall’utilizzo di pannelli solari a quello della regolite lunare, passando per le turbine o i generatori termoelettrici a radioisotopi (RTG).
Ognuno di questi sistemi presenta pro e contro: ad esempio, i pannelli solari sarebbero efficaci sulla Luna, ma chiaramente inutili in prossimità di Saturno, a causa dell’enorme distanza dal Sole.
Ora però un recente studio teorizza la possibilità di produrre energia ovunque ci sia idrogeno, che è l’elemento più abbondante nell’universo.
Troppo bello per essere vero? Andiamo a scoprirlo insieme.
I batteri elettrici come fonte di energia
Come ci racconta il divulgatore scientifico Anton Petrov (qui il video completo), nel corso dei miliardi di anni di storia terrestre i batteri hanno sviluppato le più varie strategie di sopravvivenza.
In particolare i micobatteri, un genere estremamente diffuso, sono in grado di sopravvivere praticamente ovunque.
I più famosi rappresentanti del genere sono responsabili della diffusione di lebbra e tubercolosi, ma esistono specie del tutto innocue, come il Mycobacterium smegmatis, che gli scienziati usano per sperimentare possibili terapie contro le malattie suddette.
Ed è proprio nell’ambito di tali ricerche che è stata scoperta una loro capacità eccezionale: grazie a un particolare enzima, tali batteri sono in grado di prelevare idrogeno dall’aria e trasformarlo in corrente elettrica.
Energia elettrica dall’aria: i problemi da risolvere
Esperimenti successivi hanno dimostrato che, se forniti di idrogeno concentrato, tali batteri riescono a produrre ancora più energia; inoltre, il loro enzima, una volta estratto, sarebbe facilmente conservabile, in quanto resistente a un ampio raggio di temperature.
Cosa impedisce, quindi, di creare “catene di enzimi” e sfruttarle per la produzione di massa di energia elettrica?
E’ presto detto: purtroppo al momento non abbiamo tecnologie in grado di manipolare enzimi a livello microscopico.
Ma le potenzialità per il futuro sono enormi: si pensi, ad esempio, alla creazione di vere e proprie “batterie organiche” per dispositivi elettronici o alla possibilità di generare energia ovunque nello spazio.
E proprio quest’ultima suggestione apre già da ora una prospettiva affascinante: e se questi batteri, così resistenti e pieni di risorse, vivessero non solo sulla Terra, ma anche nell’atmosfera ricca di idrogeno dei giganti gassosi?
Chissà che già la sonda spaziale Juno (qui per approfondire), attualmente in orbita attorno a Giove, non possa fornire una risposta.