Bambini con genitori dello stesso sesso: cosa dicono ricerche?

Bambini con genitori dello stesso sesso: cosa dicono ricerche?

Ad ogni nuovo governo che si insedia, in Italia tornano puntuali discussioni e polemiche riguardo la possibilità da parte di persone dello stesso sesso di crescere dei figli. In particolare, la oggettiva preoccupazione o la presa di posizione ideologica, che genitori dello stesso sesso (la cosiddetta omogenitorialità) possano essere dannosi per la crescita dei bambini.

Che si tratti di maternità surrogata, facendo ricorso ad una terza persona estranea alla coppia (se non addirittura a due persone se entrambi non possono avere figli) o di adozione, lo scontro è sempre acceso. Con molte persone che sono costrette ad andare all’estero per realizzare il proprio sogno, sebbene ciò comporti molti costi e non tutti possono permetterselo.

Anzi, in virtù di ciò, spesso si liquida questa possibilità a mero capriccio per soli ricchi. Inoltre, stanno nascendo degli abomini come app di incontri per trovare l’utero (ne ho parlato qui),

Ma cosa dice la letteratura scientifica a riguardo? Vediamo i risultati di alcune interessanti ricerche.

Cos’è l’omogenitorialità?

Prima di entrare nel cuore dell’argomento, riportiamo di seguito qual è la definizione di Omogenitorialità (si può parlare anche di omoparentalità) secondo Garzanti:

condizione di genitore in una coppia di persone dello stesso sesso

Quindi, il termine si riferisce ad una famiglia con uno o più bambini nella quale i genitori hanno lo stesso sesso.

Quali sono gli effetti di una coppia dello stesso sesso sui figli?

Qualche anno fa, in occasione del dibattito sulla Stepchild adoption avanzato dall’onorevole Cirinnà, Il Post ha citato varie ricerche in merito.

Partendo da quella della New Yorker Columbia University che ha analizzato 77 studi accademici internazionali sul tema, 73 sono giunti alla conclusione che i figli di coppie omosessuali non differiscono nello sviluppo dai bambini cresciuti in famiglie eterosessuali. Mentre i 4 studi rimanenti non sarebbero attendibili giacché hanno utilizzato come campione bambini di genitori separati, che in virtù di ciò, non hanno allevato congiuntamente i figli.

Di questi 77 studi accademici, il più vecchio risale al 1980, mentre altri 9 sono stati svolti nel corso degli anni Ottanta. Dodici sono stati eseguiti nel decennio successivo e i restanti 55 sono stati fatti dopo il 2000, di cui 4 più recenti rispetto al campionamento, nel 2015.

Quanto alla metodologia utilizzata per queste 77 ricerche, alcune si basano su metodi statistici, molte altre sul cosiddetto “campionamento di convenienza”. Il quale però non viene ritenuto attendibile perché non offre a tutte le unità della popolazione la stessa possibilità di entrare a far parte del campione. Quindi manca di rappresentatività.

La New Yorker Columbia University liquida però questa critica asserendo che il “campionamento di convenienza”, soprattutto nel campo degli studi sociologici e di psicologia sociale, non è considerato un metodo difettoso, ma semplicemente un metodo con dei limiti di generalizzabilità che vanno tenuti in conto. Mentre può essere vantaggioso perché i ricercatori possono seguire direttamente gli individui nei loro progressi/regressi, cosa che manca in uno studio statistico più ampio.

Adozioni da parte di coppie dello stesso sesso: quali rischi?

Tra le ricerche considerate, c’è anche una condotta in Italia da Roberto Baiocco, professore associato alla facoltà di medicina e psicologia della Sapienza di Roma. Il suo team ha analizzato 80 famiglie, divise metà e metà tra genitori etero e omo.

Anche qui si parla di medesimo sviluppo nei bambini, senza alcuna differenza:

I dati raccolti in questo studio hanno dimostrato che i bambini cresciuti da genitori gay e lesbiche hanno mostrato un livello di regolazione delle emozioni e di benessere psicologico simile a quello dei bambini cresciuti da genitori eterosessuali

Bambini con genitori dello stesso sesso subiscono dei danni?

Un’altra ricerca inclusa è stata condotta in Australia, per opera dell’Università di Melbourne, nel 2014. Essa si spinge anche oltre la parità: è pervenuta alla conclusione che i figli e le figlie di genitori dello stesso sesso hanno un maggior stato di salute e benessere rispetto alla media dei loro coetanei.

Lo studio è stato condotto a partire dal 2012 su 315 genitori così distribuiti:

  • 80 per cento donne
  • 18 per cento uomini
  • 2 per cento di altro genere
  • 500 bambini tra zero e diciassette anni

I risultati dimostrano che i bambini cresciuti in una same-sex family ottengono i punteggi più alti (del 6 per cento superiori a quelli della popolazione in generale) per quanto riguarda la salute e la coesione familiare. Il motivo di ciò è perché persone dello stesso sesso sfuggono ai cosiddetti ruoli di genere tradizionali legati alla dicotomia maschio/femmina, padre/madre.

Proprio le stigmatizzazioni nei loro confronti, avendo genitori dello stesso sesso, fa sì che i bambini abbiano un maggior desiderio di comunicare e affrontare con i loro genitori quello che subiscono. Quindi di condividere con loro le proprie esperienze. E questo confronto con i loro genitori li rende più aperti mentalmente, rafforza il loro carattere e anche il loro legame familiare.

Come crescono i figli di genitori dello stesso sesso?

Un altro studio interessante preso in esame è stato condotto dal Research Institute of Child Development and Education dell’Università di Amsterdam in collaborazione con il Williams Institute dell’Università della California. Il quale si concentra esclusivamente su coppie lesbiche.

Rispetto alla ricerca australiana, qui la stigmatizzazione subita da parte della società viene invece considerata un problema: la vera causa dei loro problemi in età adolescenziale. Quindi, non sarebbe il fatto di avere due madri la causa dei loro disagi adolescenziali, ma il modo con cui la società li tratta per questo.

La ricerca ha confrontato 67 adolescenti olandesi (36 femmine e 31 maschi) con un’età media di poco più di 16 anni cresciuti con coppie lesbiche fin dalla nascita, con altrettanti adolescenti cresciuti con coppie eterosessuali.

La ricerca è partita dal 2000 e si è svolta in tre diverse fasi: quando i bambini avevano un’età media di 5,8 anni, 9,9 anni e 16,6 anni. Nella terza fase è stato chiesto agli adolescenti e alle loro madri di assegnare un punteggio ad alcune specifiche affermazioni.

Avere genitori dello stesso sesso è dannoso per i figli?

Molto interessante è poi una sentenza della Corte di Cassazione italiana (la 601/2013), la quale ha bocciato il ricorso presentato da un padre di religione musulmana contro la sentenza con cui la Corte d’appello di Brescia aveva stabilito l’affidamento esclusivo del figlio minore alla madre, una ex tossicodipendente. La quale poi era andata a convivere con una delle educatrici che aveva conosciuto in una comunità di recupero. Costituendo così una coppia omogenitoriale.

La sentenza, come vedremo, rigetta la teoria che far crescere un essere umano in una coppia omosessuale sia dannoso. Quindi, essa non si baserebbe su un presupposto scientifico ma pura discriminazione:

alla base della doglianza del ricorrente non sono poste certezze scientifiche o dati di esperienza, bensì il mero pre-giudizio che sia dannoso per l’equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale (…) In tal modo si dà per scontato ciò che invece è da dimostrare, ossia la dannosità di quel contesto familiare per il bambino

Ricerche più recenti

La ricerca più recente di un certo spessore è stata pubblicata nel 2022 dalla rivista BMJ Global Health, per opera di un pool di ricercatori cinesi della Medical University di Guangxi.

L’analisi ha riguardato 34 studi eseguiti in passato tra Stati Uniti, Regno Unito, Paesi Bassi e Italia e confermano quanto detto fin’ora: i bambini possono prosperare al meglio sia in famiglie dello stesso sesso che in quelle di sesso diverso. E anche qui si parla del vero problema dello stigma sociale.

La novità è che i ricercatori cinesi hanno utilizzato una serie di parametri, tra cui le relazioni genitore-figlio e l’adattamento psicologico del bambino. Hanno scoperto che nelle relazioni genitore-figlio e nell’adattamento psicologico, le famiglie con genitori dello stesso sesso si comportavano effettivamente meglio dei genitori eterosessuali, ma c’erano anche alcuni aspetti negativi. Hanno infatti riscontrato che nelle famiglie omogenitoriali si verificasse un maggiore stress nella salute mentale dei genitori e nelle dinamiche familiari, causati proprio dalle pressioni sociali dovuti a scarso sostegno e discriminazione.

Quali sono i vantaggi di avere genitori dello stesso sesso?

Come sottolineato da The Guardian, avere genitori dello stesso sesso per un essere umano può avere addirittura dei vantaggi (che poi sono gli stessi che abbiamo visto fin’ora), come:

  • livelli più elevati di qualità della relazione genitore-figlio
  • livelli più elevati di calore
  • maggiori quantità di interazione
  • comportamenti di maggiore supporto

Insomma, la persona cresciuta in una famiglia omogenitoriale sarebbe più proattiva, socievole, disposta a far valere i propri diritti, affettuosa, aperta con i propri genitori.

Quali sono gli svantaggi di avere genitori dello stesso sesso?

Di contro, abbiamo visto che ci sono anche degli svantaggi. Come per esempio vivere un maggiore stress mentale visto che la società mette continuamente in discussione la propria famiglia. Così come il sentirsi continuamente trattati come inferiori dagli altri, dalle istituzioni ai propri pari.

Quali conseguenze ha su un bambino o una bambina avere dei genitori dello stesso sesso?

Unobravo ha riassunto tutti i risultati indicati dalle ricerche sulle conseguenze per un bambino o una bambina di avere genitori dello stesso sesso:

  • non è presente in loro una confusione rispetto alla propria identità di genere e al proprio orientamento sessuale;
  • non è presente un maggior rischio di incorrere in problemi emotivi, comportamentali o psicologici;
  • il rendimento scolastico è identico a quello dei bambini cresciuti con genitori maschio e femmina;
  • non esistono disparità riguardo le competenze genitoriali;
  • la definizione di genitore non implica una misura della mascolinità del padre o della femminilità della madre;
  • determinante per l’adattamento psicologico di un essere umano è il legame genitoriale, nonché l’accesso a risorse sociali ed economiche adeguate. Dunque non il genere dei genitori che lo hanno allevato;
  • il vero problema è lo stigma sociale, cioè come la società li tratta per il fatto di avere genitori dello stesso sesso. Anche se abbiamo pure visto che qualche ricerca enfatizza proprio il ruolo positivo di tale stigma sulla loro personalità e socializzazione. Proprio perché diventa uno stimolo a relazionarsi con i genitori e i propri pari.

Conclusioni

Dunque, stando a tante ricerche del passato, avere genitori dello stesso sesso non ha effetti negativi su un essere umano. Lo stress deriverebbe, invece, dalle pressioni e dalle discriminazioni fatte dalla società nei confronti di una famiglia omogenitoriale.

Anzi, ci sarebbero anche degli effetti positivi sul carattere del figlio di una famiglia omogenitoriale.

Certo, bisogna sempre valutare bene chi realizza le ricerche, giacché talvolta sono impostate in modo tale che diano i risultati imposti dai committenti. Tuttavia, è indubbio che esseri umani con un orientamento sessuale non binario o non tradizionale possono derivare anche da genitori eterosessuali. Così come esseri umani con comportamenti deviati e violenti.

Fermo restando che, a prescindere da come la si pensi, occorra tutelare sempre gli interessi della persona più debole e indifesa: il figlio appunto.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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