Dog sitter: quanto guadagna e se conviene lavoro per chi ama cani

Dog sitter: quanto guadagna e se conviene lavoro per chi ama cani

Cosa fa un dog sitter? Quanto guadagna un dog sitter? Conviene fare il dog sitter?

In questo articolo parliamo di una professione nata in Gran Bretagna, soprattutto a Londra, dove le persone facoltose o dell’alta borghesia vogliono che qualcuno si prenda cura dei propri cani quando non ci sono. E che aiuta molti giovani (anche immigrati italiani) ad arrotondare il proprio principale stipendio o a realizzare un’entrata principale se riescono a crearsi un ottimo giro di clienti. La quale sta prendendo sempre più piede anche in Italia.

Il dog sitter può rivelarsi ideale per chi ha la passione dei cani e vuole trasformarla in un vero e proprio lavoro.

E’ bene però essere consapevoli che la sola passione non basta. Serve serietà e professionalità, poiché si è responsabili di un animale di terze persone, che per esse può essere considerato un figlio, se non di più.

Dunque di seguito risponderemo alle domande poste nell’incipit, ma anche ad altre questioni importanti. Per esempio se per fare il dog sitter serve aprire la Partita Iva e qual è la differenza tra dog sitter e pet sitter.

Dog sitter chi è

Chi è un dog sitter? Come si evince dal termine stesso, si tratta di colui che si prende cura di un cane o di più cani contemporaneamente di altre persone in modo professionale. Quindi lo fa come vero e proprio lavoro, almeno nel caso in cui ciò avvenga dietro pagamento di un compenso pattuito. Altrimenti parliamo di un semplice favore fatto a parenti, amici o estranei.

Dog sitter cosa fa

Cosa fa un dog sitter? Come intuibile, egli si fa carico di tutte quelle incombenze che spetterebbero al padrone del cane o dei cani. Dunque, lo porta a spasso, gli fa fare i bisognini, gli rifornisce il cibo, gli somministra i medicinali, pulisce gli ambienti in cui vive, lo accompagna dal veterinario o alla toelettatura, provvede lui stesso a pulirlo, ecc.

Potrebbe anche accudirlo in casa propria o a casa del proprietario, dunque non fermarsi solo alla tipica attività outdoor. Tutto dipende da quanto pattuito con quest’ultimo. Meglio sempre definire tutto in anticipo onde evitare incomprensioni.

Inoltre, proprio le mansioni e il tempo trascorso con l’amico a 4 zampe incideranno sul calcolo del compenso finale.

Dog sitter come si diventa

Come spiega Money, occorre ovviamente avere prima di tutto passione per il cane. Quest’ultimo è un animale particolare, il cui carattere dipende molto dalla razza.

Ci sono cani che hanno bisogno di correre e pascolare, altri che non escono neppure di casa, altri ancora per cui è sufficiente solo il classico giro per il bisogno. Qui abbiamo parlato dell’aspetto caratteriale dei cani e di come sceglierli.

Così come ci sono razze canine che hanno bisogno di essere monitorati di frequente dal veterinario, perché appartenenti ad una razza delicata. Altri hanno bisogno di giocare ed interagire molto, mentre altre razze preferiscono starsene sulle proprie.

Tutto questo per dire che bisogna capire dapprima se si è portati ad accudire un cane e quel tipo specifico di razza di cane.

Detto questo, bisogna entrare nella mentalità che il cane non è nostro ma di altre persone. Quindi la nostra attenzione va raddoppiata. Siamo responsabili di eventuali danni che gli arrechiamo e che esso può arrecare ad altri.

Per chi ha scarsa esperienza con i cani, ma vuole cimentarsi, è possibile anche frequentare dei corsi di formazione appositi. Avere un certificato può sicuramente aumentare la nostra credibilità e quindi essere favoriti nella scelta.

Per quanto concerne la clientela, possiamo cercare annunci su siti di lavoro specifici (vedi LinkedIn o Indeed), bacheche online generaliste (come Bakeca o Subito), gruppi o pagine Facebook. Inoltre, possiamo noi stessi creare annunci, scrivendo la tipica frase “prezzi modici“, senza magari scriverla per non favorire la concorrenza che potrebbe giocare al ribasso.

Per le tariffe, diamo anche un’occhiata a quanto chiedono gli altri così da regolarci senza rischiare di chiedere troppo o troppo poco.

Il giro di clienti, come per altri mestieri, lo si fa anche con il passaparola di chi è rimasto soddisfatto del vostro operato e vi consiglierà a parenti e amici.

Dog sitter quanto guadagna

Quanto guadagna un dog sitter? Ovviamente dipende. Egli ha piena libertà di stabilire le tariffe da richiedere ai proprietari, ma, ovviamente, deve sempre tener presente il mercato. Quindi:

  1. quanto chiede la concorrenza
  2. la situazione economica generale (se è un periodo di crisi, le persone sono meno propense a pagare qualcuno per badare al proprio cane)
  3. le mansioni da svolgere
  4. il tempo che dobbiamo dedicare agli animali

In generale, tenendo conto dei fattori succitati, per un’attività di dog sitting abituale e quindi giornaliera o quasi, parliamo di un range tra i 200/300 euro ai 2 mila euro al mese.

Solitamente, le tariffe medie oscillano tra i 7 e i 20 euro all’ora, sulla base dell’esperienza e del tipo di animale di cui ci si sta prendendo cura. Sulla tariffa da richiedere, potrebbero poi aggiungersi altre spese, come un rimborso se per esempio portiamo a pascolare il cane in un posto più lontano (per esempio lungomare o parchi distanti), così come da veterinari o in centri per la toilettatura che si trovano distanti. E dovremo accompagnargli con la nostra auto privata o i mezzi pubblici.

Holidog scende più nei dettagli. Sul sito viene detto che la tariffa più diffusa è di 11 euro l’ora recandosi al domicilio del proprietario del cane. Se invece è il pet sitter ad ospitare il cane in casa propria può chiedere dai 20 ai 30 euro al giorno.

Per la passeggiata dei cani il costo è di circa 10 euro a passeggiata. Anche se dipende pure dal tipo di passeggiata, se è particolarmente impegnativa (vedi le escursioni) si può anche chiedere di più.

E’ importante anche il discorso delle razze. Infatti, sul guadagno incidono altri fattori come taglia del cane, razza, indole, cure necessarie, ecc.

Infine, sul compenso totale dipende anche ovviamente la geolocalizzazione nella quale si svolge l’attività. Un conto è fare dog sitting in centro a Milano e un conto è farlo in una periferia della Basilicata. Giusto per mettere a confronto due casi estremi.

In mezzo ci sono città grandi metropoli come Torino, Genova o Napoli, la capitale Roma, città del sud come Bari o Palermo. L’Italia si sa cambia anche tra comuni della stessa provincia.

Se fortunati, si potrebbero ottenere anche delle mance extra, per esempio in occasione delle festività, per disponibilità in emergenze all’ultimo minuto, abbiamo svolto altro oltre quanto ci era stato richiesto o perché semplicemente il proprietario è rimasto particolarmente soddisfatto.

In un anno, è possibile guadagnare tra i 2mila fino agli oltre 20mila euro lordi. Tutto dipende dal nostro lavoro, dal contesto economico generale e, ovviamente, dalla fortuna.

Per fare dog sitter serve Partita Iva?

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La Partita Iva non è sempre obbligatoria. Dipende da quanto guadagniamo e da quanto sia abituale la nostra attività.

Inutile dire che se facciamo attività di dog sitting 3-4 volte in un mese e guadagniamo poche decine di euro, il Fisco non ci perseguirà per questo. Tuttavia, se lo facciamo tutti i giorni e quindi guadagniamo ogni mese qualche centinaio di euro, già il discorso cambia. Dovremmo emettere una ritenuta d’acconto per farci pagare e dichiarare il tutto nella dichiarazione dei redditi.

Nel caso in cui il guadagno superi i 5mila euro annui, allora saremo costretti ad aprire la Partita Iva. In tal caso sarà necessario anche affidarsi ad un commercialista.

Conviene fare il dog sitter?

Naturalmente dipende dai nostri obiettivi: se vogliamo un’entrata extra, se intendiamo farlo per lavoro, se vogliamo monetizzare la nostra passione per i cani, ecc.

Il guadagno finale dipenderà dal giro di clienti che siamo riusciti a crearci, dalla concorrenza che c’è nella nostra zona, dal contesto storico-economico del momento.

Dobbiamo sicuramente armarci di pazienza, sia nell’accudire il cane sia nel rapportarci col padrone, che potrebbe essere particolarmente esigente e ossessivo nei confronti del suo animale. Controllando il nostro operato, giudicandolo e chiedendoci di più.

Secondo alcune recenti statistiche citate da Orientativamente, in Italia ben 5,9 milioni le famiglie hanno almeno un cane. Praticamente quasi una su 3 (27%). Dunque può essere una professione remunerativa.

Ma badare ad un essere vivente dotato di esigenze fisiologiche e di capacità motorie, che sia un bambino o un cane, conferisce grosse responsabilità. Quindi prima di avventurarsi in questa professione contemporanea, bisogna essere davvero pronti.

Dove trovare lavoro per dog sitter

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Come accennato prima, sono diversi i canali per trovare lavoro come dog sitter:

  • siti specializzati in dog sitting, come il succitato Holidog o Rover
  • gruppi o pagine su Facebook
  • siti di annunci di lavoro generici (Linkedin, Indeed, InfoJobs, Monster, ecc.)
  • classico passaparola tra parenti ed amici
  • voltantinaggio, bigliettini da visita, annunci cartacei da apporre sulle vetrine dei negozi, ecc.
  • siti di annunci generici (Subito, Bakeca, ecc.)

Corsi di formazione per dog sitter migliori

Naturalmente, più la professione di dog sitter si è diffusa, più sono proliferati dei corsi di formazione per dog sitter. Va da sé che non tutti sono uguali, per durata, argomenti e prezzi. Inoltre, non mancano corsi inutili, per non dire truffa, imbastiti solo per spillare soldi a chi vuole fare questo lavoro ma di fatto insegnano poco o nulla.

Dunque, il consiglio è quello di confrontare i vari corsi, leggere le recensioni di chi li ha frequentati (meglio su Google e Facebook perché più obiettive di quelle presenti sui loro siti, di dubbia autenticità) e la storia dell’ente che li organizza.

Pet sitter cos’è

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Se il dog sitter si occupa specificamente di cani, il pet sitter è da considerarsi più generico. Pet è un termine inglese che si riferisce agli animali domestici. Si può trattare quindi anche di gatti, tartarughe, uccelli, pesci in acquario, ecc.

Qui il discorso compiti/remunerazione è ovviamente ancora più vasto, perché dipende dal genere di animale e dalla singola specie. Oltre che alle ore da dedicare.

Conclusioni

Dunque, nel corso di questa guida completa sul lavoro di dog sitter, abbiamo fatto una panoramica quanto più esaustiva possibile su una professione che sta avanzando.

Come detto, tante sono le variabili che incidono sulle mansioni e sulla remunerazione. Sul fatto che convenga o meno fare questo lavoro, dipende dai nostri obiettivi reali.

Se la cura dell’animale non riguarda un cane ma altre specie di animali, si parla di pet sitter.

Qui abbiamo invece parlato di un altro lavoro molto interessante per i giovani: l’au pair.

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