Introduzione
Quando in uno stato si verifica un picco di contagi di Covid-19, i media mainstream non perdono tempo nel porre i loro cinici riflettori su di esso. Parlando in termini apocalittici e colpevolizzando il governo in carica incapace di gestire la Pandemia.
Vedi la Romania, dove ora però i casi sono crollati eppure si è parlato solo del picco di qualche settimana fa come se stesse circolando la Peste nera.
Ma vedi anche la Florida, stato americano famoso per le sue spiagge, la pittoresca Miami e la sua vicinanza alle isole Caraibiche, ma ad agosto scorso anche per il picco registratosi (una media settimanale di 56.000 contagi) e quello dei decessi a metà settembre (una media settimanale di 644 morti).
Ora la curva epidemica è iniziata a calare. Ma non se ne parla poiché il governatore dello Stato, Ron DeSantis, ha deciso di scegliere una strada alternativa a quella italiana: non imporre restrizioni per far fronte alla difficile situazione in quel momento presente.
Schierandosi di fatto anche contro la linea politico-sanitaria dell’amministrazione Biden.
Vediamo come sta affrontando il Covid-19 la Florida in maniera opposta all’Italia.
Covid-19, le politiche della Florida in controtendenza
Come riporta l’Indipendente, in Florida si viaggia ad una media settimanale di 1941 casi al giorno e di 46 morti al giorno. Si tratta di numeri anche minori rispetto a quelli registrati in alcuni stati Usa come ad esempio la Pennsylvania, dove la media settimanale è di 8370 casi e 102 decessi al giorno.
Paragonandola all’Italia, poi – dove come noto è stato imposto un obbligo vaccinale occulto col Green pass prima e con la versione rafforzata chiamata in modo marvelliana Super, nonché dove il 74,4% della popolazione si è sottoposto a due dosi del vaccino anti Covid rispetto al 62,4% della Florida – i numeri attuali non sono molto dissimili.
Al momento, infatti, si viaggia su una media settimanale di 16.634 contagi al giorno e di 91 morti. Certo, l’Italia ha una popolazione tripla a quella della Florida, con 59,55 milioni di abitanti rispetto ai 21,48 milioni della Florida. Tuttavia, i numeri sono quasi impietosi considerando la netta differenza tra le politiche dei due paesi.
In Florida vi è stato un solo lockdown (ad inizio pandemia) durato poco più di un mese. Inoltre il governatore Ron DeSantis ha sospeso gli «ordini per l’emergenza COVID-19» il 3 maggio scorso ed ha limitato la possibilità del governo di imporre l’obbligo di indossare la mascherina ed il distanziamento sociale, mentre lo stato di emergenza è scaduto il 26 giugno.
Inoltre, il governatore ha firmato un pacchetto di leggi contro le norme federali che obbligano i lavoratori a vaccinarsi, vietando così ai datori di lavoro privati di imporre tale misura e permettendo ai dipendenti di scegliere tra numerose esenzioni o di sottoporsi a test periodici a spese dei datori. La Florida dovrebbe comunque pagare una multa che può andare dai 10 mila ai 50 mila dollari in base alla grandezza dell’azienda.
In Florida il Covid-19 si batte con cura e prevenzione
Ma la Florida si sta distinguendo anche nel modo in cui sta combattendo il Covid-19, concentrandosi molto anche sulla prevenzione e sulla cura del Covid che non passi necessariamente dal vaccino.
Oltre a mettere a disposizione i vaccini per i suoi cittadini, infatti, il governo invita anche i cittadini ad
ottimizzare la propria salute uscendo all’aperto, rimanendo attivi e mangiando cibi ricchi di vitamine e sostanze nutritive
Inoltre sta ampliando significativamente l’accesso alle terapie con anticorpi monoclonali.
Conclusioni
Insomma, di strade alternative per la lotta al Covid-19 ci sono. Ma in Italia il governo sembra accecato dai vaccini e i media principali seguono a ruota a parte qualche rara eccezione. Intanto, lo stato di emergenza è stato prorogato fino a marzo.
Ma probabilmente si andrà avanti almeno fino a giugno e tutto lascia presagire che il Green pass non se ne andrà più. Magari resterà sotto forme più morbide ed occulte, ma è uno strumento troppo ghiotto per controllare la cittadinanza. Ormai troppo assuefatta ed impaurita per reagire.