Corrado Augias a 88 anni lascia la Rai: il vittimismo di un radical-chic

Corrado Augias a 88 anni lascia la Rai: il vittimismo di un radical-chic

Corrado Augias lascia Raitre per andare a La7, in polemica con la gestione attuale. Un rappresentante della sinistra radical-chic

Dopo oltre sessant’anni in Rai, Corrado Augias lascia la Rai e quella Raitre che negli anni ’80 aveva co-fondato. Realizzando un’autentica Oasi per i sinistrati, che solo il governo Meloni è stata in grado di smantellare.

L’ennesimo piagnisteo e vittimismo di un personaggio che ormai sfiora i 90 anni, ha pure una figlia che lavora nell’azienda pubblica e che già qualche anno fa si era lamentato della possibilità di essere rimosso dal palinsesto. Recriminando la difesa dei collaboratori del suo programma, più che il suo dorato posto.

Al quale occorre anche aggiungere un vitalizio da politico, maturato nelle fila del fu PDS. Augias approderà a La7, come tanti altri transfughi della Rai. Tutti auto-martiri senza che nessuno li abbia cacciati. L’elenco è ormai lungo. Quanto meno ha avuto la decenza di non essere passato a Mediaset, come la Berlinguer.

Perché Corrado Augias lascia Raitre

Come riporta Il Primato Nazionale, Augias ha ammesso che nessuno lo abbia cacciato, ma vuole provare nuovi stimoli:

A 88 anni e mezzo devo lavorare in posti e con persone che mi piacciono, e questa Rai non mi piace. C’è troppa improvvisazione, oltre a troppi favoritismi. La TV è un medium delicatissimo. Deve suscitare simpatia, nel senso alto dell’espressione

Parla di favoritismi, ma chissà se la figlia sia entrata per soli meriti nella Tv pubblica. Detto questo, come già scritto qui, Augias ha incarnato perfettamente la sinistra salottiera lontana dalla classe operaia e dai problemi sociali reali della gente. Rinchiusa nei salotti radical-chic con il parquet sul pavimento e una bella libreria folta di libri accuratamente selezionati, escludendo scientificamente voci alternative e magari in dissonanza con le proprie.

Ricordiamo poi quando il buon Corrado disse che la piccola Fortuna Loffredo, bambina morta tragicamente qualche anno fa in quel Parco verde di Caivano del quale oggi si parla tanto, quasi se la fosse cercata con quell’atteggiamento smaliziato. Ma tant’è.

A qualcuno mancherà, ad altri no. Ma tutti siamo sicuri che tornerà.

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Pubblicato da Carlo Brigante

Mi definisco un "ribelle" del web

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