Farmaci, perché è importante leggere il bugiardino

Farmaci, perché è importante leggere il bugiardino

Vediamo cos’è il bugiardino e a cosa serve e perché non andrebbe mai buttato.

Mi capita molto spesso di andare a casa delle persone in visita e di chiedere quali farmaci usano. Nella grande maggioranza dei casi all’interno delle scatole trovo il bugiardino intonso, ancora bello ripiegato, quasi fosse un semplice riempitivo della confezione. Altre volte invece non lo trovo e quando chiedo se sanno dove sia finito ovviamente la risposta è no.

Eppure quel foglietto è essenziale per la vendita e l’utilizzo dei farmaci e senza non potrebbe nemmeno essere dispensato e capita a volte di essere perfino ritirato se vi sono delle modifiche da fare al medesimo per intercorse novità che devono essere necessariamente riportate, soprattutto quelle che riguardano alcune peculiarità dei farmaci che potrebbero renderli pericolosi.

A cosa serve il bugiardino

Il bugiardino sta infatti al farmaco come le istruzioni stanno a qualcosa da costruire per cui non solo andrebbero lette, ma conservate nel caso qualcosa non andasse per il verso giusto e debba quindi essere eventualmente segnalata all’AIFA, l’agenzia del farmaco italiana, la quale poi provvederà a prendere le dovute precauzioni circa quel prodotto.

I farmaci come ho detto in altri scritti qui nel blog, sono dei “veleni” e quindi potenzialmente forieri di effetti nocivi che vengono chiamati effetti collaterali, i quali poi sono regolarmente segnalati nel foglietto illustrativo dei medesimi.

Oltre a questi poi vengono sempre citate in ordine praticamente invariato:

  1. che cos’è quel farmaco e a cosa serve, cosa questa che dovrebbe evitarne un uso improprio;
  2. le precauzioni da prendere prima di assumerlo, altrettanto importante nel caso ci siano incompatibilità personali verso il composto, in base all’età e perfino al sesso, età, gravidanza o allattamento, patologie che ne minano l’utilità, rendendolo di fatto pericoloso o se ci sono in corso altre terapie che potrebbero inficiarne la validità, oppure esagerarla creando quindi i presupposti per gravi effetti collaterali;
  3. questi sempre ben elencati concernono tutte quelle situazioni che si vengono a creare dalle più frequenti alle più rare in base a riscontri casistici comunque regredibili una volta cessata la terapia in atto, mentre nel caso di eventi avversi gravissimi, come lesioni ad organi e apparati e perfino la morte, solitamente il farmaco viene ritirato con effetto immediato;
  4. ultimo ma non ultimo la composizione chimica delle formulazioni farmacologiche che si stanno utilizzando le quali potrebbero contenere elementi sgraditi al benessere dei soggetti che li usano come ad esempio lattosio o glutine, che ne sconsigliano quindi l’uso.

Perché il bugiardino va conservato

Tutto ciò come detto dipende dal fatto che l’azione del farmaco non è solo locale ma perchè una volta nel sangue si distribuisce a tutto l’organismo, e può dare effetti anche lontani dalla sua sede d’azione; inoltre spesso vengono fatti usi impropri dei medesimi verso patologie verso le quali non possiedono alcun effetto terapeutico, come per esempio il paracetamolo sui fenomeni infiammatori o dolorosi verso i quali sarebbe meglio previo consiglio del proprio medico, utilizzare farmaci più specifici per questo genere di patologie.

Per concludere quindi la mia premura è quella di invitarti a leggere sempre i bugiardini e se non li capite a rivolgervi al vostro dottore per farvi consigliare, ma evitate il fai-da-te!

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Pubblicato da Francesca Silvana Scoppio

Medico chirurgo specialista in medicina interna e attualmente presto servizio nella ASL di Bari.

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